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[ ES  - LA ]

LETTERA
NEI GIORNI*
A MONS. GUIDO MARIA MAZZOCCHI,
VESCOVO DI ADRIA,
SULLE GRAVI ALLUVIONI CHE
HANNO COLPITO IL POLESINE

 

Venerabile Fratello,

Nei giorni di rinnovata ansia e desolazione per la generosa terra del Polesine Noi fumino presenti in ispirito e per il sollecito ministero di qualificati rappresentanti ed esecutori della carità. Ora amiamo intrattenerCi con Lei e con i sacerdoti e fedeli della Sua diocesi, così duramente provati, per effondere nei loro cuori la piena del Nostro affetto, ed esprimere altresì i sentimenti del Nostro animo, su cui si ripercuotono quante pene ed affetti angustiano i Nostri figli dilettissimi.

Ella ben sa come Ci sia cara cotesta regione, e la sana e forte popolazione che vi abita. Abbiamo sempre negli occhi la visione della campagna opima, che dalla residenza di Rovigo accompagna all'antico titolo Suo vescovile di Adria: belle strade silenti, maestose corone di alberi, ed una sconfinata distesa di campi fioriti e promettenti, in cui l'anima si sente più vicina alla pace di Dio. Ma soprattutto è vivo il ricordo di cotesta gente, ché conosciamo per esperienza diretta. Ella, Venerabile Fratello, Ce ne parlava volentieri, nei frequenti incontri Veneziani, quando la fraternità dei Vescovi della regione Triveneta si effondeva nei colloqui, che restano una delle impressioni più edificanti della Nostra vita.

Come dunque non soffrire al primo annuncio e nelle successive informazioni della alluvione che ha ricoperto con una coltre fangosa le fertili zolle e gettato nelle famiglie una ondata d'immensa tristezza?

Su questo spettacolo doloroso si è levata però la luce della carità, ispirata al Vangelo di Cristo.

Le notizie che Ella Ci ha date, relative alla presenza ed al fervore dei diletti parroci e sacerdoti, sempre pronti a condividere la sorte della loro gente, come pure alla fortezza d'animo dei fedeli, Ci hanno commosso intimamente; tanto più perchè corrispondenti a quella immagine, che del Polesine portiamo nel cuore. Ed è anche motivo di grande conforto sapere che tutte le istituzioni caritative ed assistenziali si sono prodigate e continuano a farlo con generosa dedizione. In tal modo, ancora una volta, sul dolore e su l'indigenza dei fratelli, tutto si compone nella carità operosa e benefica.

Noi formiamo voti sinceri che gli organismi preposti alla difficile soluzione dei problemi del Delta Padano, sorretti dalla fiducia e dall'entusiasmo di persone e di istituzioni, possano giungere in breve tempo ad una definitiva riuscita della grave impresa. La buona volontà di tutti, e la commovente gara di fraterna solidarietà, ne hanno indicato la via : e potranno in seguito convogliare i comuni sforzi, per prevenire luttuose catastrofi, spesso ricorrenti, rafforzando le naturali difese, e creando nuove barriere alla Sterminata potenza delle acque.

Ma ecco, il pensiero dell'umile Successore di Pietro e Pastore universale si volge con naturalezza ad una applicazione di più alta e vasta portata, che considera tutto l'uomo nella sua interezza. Quanto è accaduto nei passati giorni, per la violenza degli elementi, suscita l'immagine della ventata irruente di illusioni e di seduzioni, che talora arresta ogni pur buona energia e risorsa spirituale.

Oh, come sono lontani dal vero coloro che, lasciandosi travolgere da rovinose dottrine, pensano che la Chiesa, nella preminenza delle sollecitudini spirituali, dimentichi le prove in cui si dibattono gli uomini! No: essa è madre che comprende e aiuta i suoi figli, e avvalora gli sforzi destinati a migliorarne le condizioni di vita anche materiale. Essa si prende a cuore le ansie dei lavoratori, e fa sue le preoccupazioni delle famiglie, quando, nella forzata interruzione del lavoro, viene a mancare la fonte di sostentamento: e pertanto non cessa di stimolare le autorità, i datori di lavoro e quanti possono consigliare ed influire, affinché venga assicurata a tutti una occupazione stabile e serena, fonte di benessere per le famiglie e di ordinata convivenza sociale.

La. Chiesa segue ogni intrapresa, mirante al raggiungimento di una vera e stabile giustizia sociale, e, ricordando che gli uomini, redenti da Cristo, sono tutti figli dello stesso Padre, pone di quella giustizia le basi inconcusse ; difende lai dignità del lavoro manuale, chiamandolo all'alta collaborazione con la mente direttiva delle imprese. In tal modo la Chiesa coopera instancabilmente alla instaurazione di una più solida tranquillità nei vicendevoli rapporti, immagine della pace superna.

Ella, Venerabile Fratello, conosce le vie dei cuori, così da rendersi amabile interprete presso i Suoi sacerdoti e fedeli di questi pensieri, e delle ansiose sollecitudini Nostre, che vanno a ciascuno di loro, alle provate famiglie, al lavoro interrotto, alle abitazioni distrutte: e dirà che il Papa con la preghiera è vicino a ciascuno dei Suoi figli sofferenti, e formula voti affinché ritorni presto la desiderata serenità, nell'operosa vita quotidiana.

A pegno della Nostra profonda partecipazione al comune affanno e affinché più copiosi discendano i doni della divina Provvidenza, con paterno affetto inviamo la Nostra larga e confortatrice Benedizione Apostolica a Lei, al Suo edificante clero, al buon popolo del Polesine, ai piccoli ed agli anziani ed in particolar modo a quanti sono stati più colpiti dalle dolorose vicende dell'alluvione.

Dal Palazzo Apostolico Vaticano, il 21 Novembre dell'anno 1960, terzo del Nostro Pontificato.

IOANNES PP. XXIII


*A.A.S., vol. LII (1960), n. 14, pp. 952-954.

 



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