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ENCICLICA
VINEAM QUAM PLANTAVIT
DEL SOMMO PONTEFICE
PIO VII

 

Ai Venerabili Fratelli Arcivescovi e Vescovi, e ai diletti Figli dei Capitoli, e ai Canonici delle Chiese vacanti del Regno di Francia.
Il Papa Pio VII. Venerabili Fratelli, diletti Figli, salute e Apostolica Benedizione.

Guardando la vigna che il Signore piantò nel floridissimo regno di Francia dopo tanti e così lunghi periodi di tempi durissimi, Ci siamo resi conto che, sicuramente, nulla potrebbe condurre ad una più redditizia coltivazione quanto il moltiplicare il numero degli operai che in tale vigna lavorano. Lo ha riconosciuto anche il carissimo Nostro Figlio in Cristo Ludovico, il Re cristianissimo, il quale, desiderando sostenere la casa scossa da violente raffiche di vento, Ci manifestò il desiderio che, definiti i nuovi confini delle Diocesi, si aumentasse anzitutto il numero dei Vescovati, ben sapendo come tale provvedimento mirabilmente giovi ad appianare in seguito tutte le difficoltà della Chiesa nel vastissimo Regno.

Non occorre, Venerabili Fratelli, che con un lungo discorso vi si dica con quale gaudio e con quale ardente zelo Ci siamo indotti ad esaudire con la Nostra Apostolica Autorità questi pii voti del devotissimo Re. Non è infatti per la mutevolezza delle cose umane, come diceva Sant’Innocenzo I, che abbiamo pensato d’introdurre tali riforme nella Chiesa; ma Ci rallegriamo che con l’aiuto di Dio ora potremo felicemente compiere ciò che da tempo desideravamo e che non avevamo potuto realizzare per circostanze avverse.

Avendo dunque deciso che oltre le Sedi vescovili e arcivescovili che esistevano prima del 1801 se ne erigano altre in numero maggiore di quelle ora esistenti, si dovrà conseguentemente attuare una nuova divisione delle Diocesi che abbiamo deciso di definire secondo confini che rechino maggior vantaggio al gregge del Signore.

Senza dubbio conoscete, per vostra esperienza, di quanto grande utilità sarà tutto questo per una retta amministrazione delle Diocesi; perciò non dubitiamo che sarete d’accordo con la proposta divisione delle stesse. Lo chiediamo con animo fiducioso a ciascuno di voi con questa Nostra lettera: si tratta del profitto delle anime, Venerabili Fratelli e diletti Figli; per esse nessun onere deve sembrare eccessivo, dal momento che le riscattò con il suo sangue il Nostro Salvatore. Non Vi rincresca dunque assecondare con sollecita risposta questo Nostro impegno e gli ottimi consigli del Re cristianissimo, affinché le questioni che devono essere risolte in modo devoto e benefico non siano turbate da alcun contenzioso, né si presentino ostacoli nell’attuazione di quei propositi che a Noi richiede quello zelo che impieghiamo in conformità della divina istituzione della Chiesa universale.

Frattanto, invocando per voi ogni dono più ampio da Colui che elargisce tutti i beni, con molto affetto Vi impartiamo l’Apostolica Benedizione, come segno della Nostra paterna benevolenza.

Dato a Roma, presso Santa Maria Maggiore, il 12 giugno 1817, anno diciottesimo del Nostro Pontificato.



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