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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI AL “FORO SOCIAL DE MIGRACIONES 2018”
[Città del Messico, 2-4 novembre 2018]

 

 

Al Forum Sociale Mondiale sulle Migrazioni Città del Messico - 2 novembre 2018

Cari fratelli e sorelle,

Ringrazio per l’invito estesomi dagli organizzatori del Forum Sociale Mondiale sulle Migrazioni a rivolgervi alcune parole d’incoraggiamento all’inizio delle sessioni di lavoro.

Il programma di azione dell’ottava edizione del Forum Sociale Mondiale sulle Migrazioni ricorda il mandato del profeta Geremia, inviato da Dio «per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare» (Ger 1, 10). Come al tempo del profeta, oggi ci sono cattiverie da estirpare, ingiustizie da demolire, discriminazioni da distruggere, privilegi da abbattere, dignità da edificare e valori da piantare.

La trasformazione positiva delle nostre società inizia dal rifiuto di tutte le ingiustizie, che oggi cercano la loro giustificazione nella “cultura dello scarto”, una malattia “pandemica” del mondo contemporaneo. Questo opporsi si pone come una prima attuazione di giustizia, soprattutto quando riesce a dare voce ai “senza voce”. E tra questi ultimi ci sono i migranti, i rifugiati e gli sfollati, che vengono ignorati, sfruttati, violati e abusati nel silenzio colpevole di molti.

L’azione trasformatrice non si limita però a denunciare le ingiustizie. È necessario individuare modelli di soluzione concreti e fattibili, chiarendo ruoli e responsabilità di tutti gli attori. Nell’ambito migratorio (migrare), la trasformazione (trasformare) si alimenta della resilienza (resistere) dei migranti, rifugiati e sfollati, e si avvale delle loro capacità e aspirazioni per la costruzione (costruire) di «società inclusive, giuste e solidali, capaci di restituire dignità a quanti vivono in grande incertezza e non riescono a sognare un mondo migliore» (Messaggio al Presidente esecutivo del Forum Economico Mondiale, 23-26 gennaio 2018).

Questo forum si propone di affrontare sette assi tematiche direttamente legati alle migrazioni contemporanee: diritti umani, frontiere, incidenza politica, capitalismo, genere, cambiamento climatico e dinamiche transnazionali. Si tratta di temi molto importanti, che meritano una riflessione attenta e condivisa tra tutti gli attori, una riflessione che cerca l’integrazione delle diverse prospettive, riconoscendo la complessità del fenomeno migratorio.

Ed è proprio a motivo di questa complessità che da un paio di anni la comunità internazionale si è impegnata nello sviluppo di due processi di consultazioni e negoziazioni, che hanno come obiettivo l’adozione di due patti mondiali, uno per una migrazione sicura, ordinata e regolare, e l’altro sui rifugiati. Come contributo a questi processi, la Sezione Migranti e Rifugiati, sotto la mia direzione, ha preparato un documento, intitolato 20 Punti di azione per i Patti Globali, che sostiene una serie di misure efficaci e accreditate che, nel loro insieme, costituiscono una risposta coerente alle sfide che attualmente si pongono. I 20 Punti si articolano attorno a quattro verbi — accogliere, proteggere, promuovere e integrare — che sintetizzano la risposta alle «sfide poste alla comunità politica, alla società civile e alla Chiesa» (Discorso ai partecipanti al Forum Internazionale «Migrazioni e Pace», 21 febbraio 2017), dal fenomeno migratorio oggi.

Molti dei principi dichiarati e delle misure suggerite nei 20 Punti di Azione coincidono con le dichiarazioni che organizzazioni della società civile hanno sottoscritto con l’intento di contribuire al processo avviato dalle Nazioni Unite in vista dei Patti Globali. Sono inoltre notevoli le coincidenze di principio e di misure tra i 20 Punti e i testi finali degli stessi Patti.

Al di là dei loro limiti, che la Santa Sede non ha mancato di segnalare, e della loro natura non vincolante, i Patti Globali costituiscono «un quadro di riferimento per proposte politiche e misure pratiche» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2018, 13 novembre 2017). Come per qualunque azione di portata mondiale, l’attuazione delle raccomandazioni e dei suggerimenti contenuti nei Patti Globali richiede il coordinamento degli «sforzi di tutti gli attori, tra i quali, potete starne certi, ci sarà sempre la Chiesa» (Discorso ai partecipanti al Forum Internazionale su “Migrazioni e Pace”, 21 febbraio 2017). A tal fine spero di poter contare sulla collaborazione di tutti voi e delle organizzazioni che rappresentate in questo forum.

La stessa collaborazione è richiesta per migliorare gli accordi bilaterali e multilaterali nell’ambito migratorio, e che questi siano sempre a maggiore beneficio di tutti: migranti, rifugiati, sfollati, le loro famiglie, le loro comunità di origine e le società che li accolgono. Ciò si può ottenere solo in un dialogo trasparente, sincero e costruttivo tra tutti gli attori, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ognuno.

Vorrei cogliere questa occasione per incoraggiare le organizzazioni della società civile e i movimenti popolari a collaborare alla diffusione massiva di quei punti dei Patti Globali che mirano alla promozione umana integrale dei migranti e dei rifugiati — come pure delle comunità che li accolgono —, evidenziando le buone iniziative proposte. Le stesse organizzazioni e movimenti sono invitati a impegnarsi per promuovere una ripartizione di responsabilità più equa nell’assistenza ai richiedenti asilo e ai rifugiati. La loro azione è inoltre determinante per individuare prontamente le vittime della tratta, compiendo tutti gli sforzi necessari per liberarle e riabilitarle.

Chiedo infine l’intercessione della Vergine Maria, con il titolo di Nostra Signora di Guadalupe, affinché vi custodisca e vi sostenga con il suo aiuto materno nelle vostre attività a favore dei migranti, rifugiati e sfollati.

Dio benedica il vostro lavoro nei prossimi giorni.

Vaticano, 26 ottobre 2018

 

FRANCESCO


L'Osservatore Romano, Edizione quotidiana n. 251, 4 novembre 2018



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