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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
A SUA SANTITÀ BARTOLOMEO I, PATRIARCA ECUMENICO
IN OCCASIONE DELLA FESTA DI SANT’ANDREA

A Sua Santità Bartolomeo
Arcivescovo  di Costantinopoli
Patriarca Ecumenico

In occasione della festa dell’apostolo Andrea,  il primo chiamato e fratello dell’Apostolo Pietro, e santo patrono della Chiesa di Costantinopoli e del Patriarcato Ecumenico, il mio pensiero si volge a lei, amato fratello in Cristo, e alla Chiesa che nostro Signore Gesù, «il Pastore grande delle pecore» (Eb 13, 20), ha affidato al suo ministero. Lo faccio non solo in considerazione della nostra fraterna amicizia, ma anche dell’antico e profondo vincolo di fede e di carità tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli. Con l’assicurazione della  mia vicinanza spirituale, ho inviato una delegazione per trasmettere i miei migliori auguri di gioia e di pace a lei, ai suoi  fratelli Vescovi, e al clero, ai monaci e ai fedeli laici riuniti nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio per la Divina Liturgia in memoria dell’Apostolo Andrea.

È stato per me fonte di gioia il fatto che durante la sua recente visita a Roma siamo stati capaci non solo di condividere le nostre preoccupazioni riguardo al presente e al futuro del nostro mondo, ma anche di esprimere il nostro impegno comune ad affrontare questioni di cruciale importanza per tutta la  nostra famiglia umana, tra le quali la cura del creato, l’educazione delle future generazioni, il dialogo tra le diverse tradizioni religiose e la ricerca della pace. In tal modo, noi come Pastori, insieme con le nostre Chiese, rafforziamo il profondo vincolo che già ci unisce, poiché la nostra responsabilità comune di fronte alle attuali sfide scaturisce dalla nostra fede condivisa in Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra; nell’unico Signore Gesù Cristo, suo Figlio, che si fece uomo per la nostra salvezza, morì e risuscitò dalla morte; e nello Spirito Santo, Signore e datore di vita, che armonizza le differenze senza eliminarle. Uniti in questa fede, cerchiamo con determinazione di rendere visibile la nostra comunione. Pur riconoscendo che restano questioni teologiche ed ecclesiologiche al centro del lavoro del nostro costante dialogo teologico, è mia speranza che Cattolici e Ortodossi possano lavorare sempre più insieme in quelle aree in cui non solo è possibile, ma addirittura imperativo farlo. 

Amato fratello in Cristo, nel cammino verso la piena comunione tra le nostre Chiese, siamo sostenuti dall’intercessione dei santi fratelli Pietro e Andrea, i nostri santi patroni. La piena unità alla quale aneliamo è, naturalmente, un dono di Dio, mediante la grazia dello Spirito Santo. Possa nostro Signore aiutarci a essere pronti ad abbracciare questo dono attraverso la preghiera, la conversione interiore e l’apertura a cercare e a offrire perdono.

Con questi sentimenti sinceri, rinnovo i miei cordiali auguri per la festa di sant’Andrea e scambio con Lei, Santità, un abbraccio di pace.

Roma, San Giovanni in Laterano, 30 novembre 2021.

Francesco

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L'Osservatore Romano, Anno CLXI n. 273, martedì 30 novembre 2021, p. 7.



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