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INCONTRO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
CON IL GRUPPO DELL'ASSOCIAZIONE "LAZARE", DALLA FRANCIA

Aula Paolo VI
Sabato, 28 agosto 2021

[Multimedia]

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Discorso del Santo Padre a braccio

Discorso preparato dal Santo Padre e consegnato durante l'incontro

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DISCORSO DEL SANTO PADRE
 

Avevo scritto un discorso da dirvi, ma ve lo darò per iscritto perché voglio parlare di quello che è venuto fuori qui.

Mi soffermo sull’ultima immagine, la porta. Questa esperienza della porta aperta, la porta chiusa, il timore che non mi aprano la porta, il timore che mi chiudano la porta in faccia... Questa esperienza che abbiamo appena ascoltato da uno di voi, è l’esperienza di ognuno di noi se ci guardiamo dentro.

E io chiedo: qual è il mio rapporto con la porta?

Alcuni pensano che la porta sia un loro possesso e le mettono un lucchetto e la chiudono per loro. Altri hanno paura di bussare a una porta. È quella paura che abbiamo di sapere se saremo accolti e accettati. Altri vogliono entrare ma hanno paura della porta e cercano di entrare dalla finestra. E così possiamo immaginare tante situazioni e domandare, io con la porta che rapporto ho?

La porta è Dio, allora il mio rapporto con la porta qual è?

Mi approprio della porta per me e non lascio entrare nessuno o ho paura di bussare alla porta o spero senza bussare che qualcuno me l’apra.  Ognuno di noi ha atteggiamenti diversi con Dio, che è la porta.

A volte nella vita bisogna avere l’umiltà di bussare alla porta. A volte bisogna avere il coraggio di non avere paura di chi mi aprirà la porta, che è Dio.

E una volta che sono entrato, occorre avere la grandezza di non chiudere la porta alle mie spalle senza aprirla perché entrino altri ed è quello che fa “Lazare”, aprire porte. Ed è quello per cui desidero ringraziarvi oggi, questa testimonianza, non solo di “portieri”, voi non badate alla porta, non siete “portieri”, ma di uomini e donne che, poiché una volta hanno aperto la porta a ognuno di voi, sentite la necessità di aprirla ad altri.

La porta è Dio, che si apre a noi, la porta è il nostro cuore... è aperto, è custodito... È tutto un lavoro di pensare ma che voi sapete fare.

Ringrazio ognuno di voi per la testimonianza che dà e andate avanti. “Lazare” è una cosa piccola, poca gente, pochi luoghi, di fronte a tanto bisogno. Ma Gesù ha detto una cosa una volta: che anche il lievito è una cosa piccola e che era capace di moltiplicare, che il seme era una cosa piccola e che era capace di far crescere un albero grande. La cosa peggiore che può accadere a “Lazare” è dimenticarsi di essere piccolo, perché se diventa grande nel cuore, attraverso il potere, la superbia, la compiacenza, l’albero non crescerà e la massa non si espanderà.

La vostra ricchezza non sta nella banca, la vostra ricchezza è essere   piccoli e continuate così.

E pregate per la Chiesa, perché impari, la nostra Santa Madre Chiesa, noi uomini e donne di Chiesa, ad aprire sempre la porta e ad avere l’orecchio attento a chi bussa alla porta a volte debolmente.

Grazie.

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da L'Osservatore Romano, , Anno CLXI n. 195, lunedì 30 agosto 2021, pag. 12.

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Discorso del Santo Padre consegnato

Cari amici,

Vi porgo il benvenuto a Roma, in occasione del decimo anniversario dell’associazione Lazare. Ringrazio il vostro rappresentante per le sue cordiali parole. Saluto ognuno con affetto e, attraverso di voi, esprimo la mia vicinanza spirituale a tutti i membri della vostra associazione di diversi Paesi.

Rendo grazie a Dio per la bella esperienza che fate nella convivenza e nella fraternità vissute quotidianamente. Avete qui un’opportunità di essere, non solo per voi ma anche per il mondo, una vetrina dell’amicizia sociale che noi tutti siamo chiamati a vivere. In un ambito costellato d’indifferenza, d’individualismo e di egoismo, ci fate comprendere che i valori di una vita autentica si trovano nell’accoglienza delle differenze, nel rispetto della dignità umana, nell’ascolto, nell’attenzione all’altro e nel servizio ai più umili. In  effetti, «l’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti» (Fratelli tutti, n. 94).

Nella società, vi potete sentire isolati, rifiutati e subire l’esclusione.  Ma non arrendetevi, non scoraggiatevi. Andate avanti coltivando nel cuore la speranza di una gioia contagiosa (cfr. Evangelii gaudium, n. 88).  La vostra testimonianza di vita ci ricorda che «i poveri sono veri evangelizzatori perché sono stati i primi ad essere evangelizzati e chiamati a condividere la beatitudine del Signore e il suo Regno» (Messaggio in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri, 13 giugno 2021).

Cari amici, vi invito a restare saldi nelle vostre convinzioni e nella vostra fede. Voi siete il volto d’amore di Cristo. Diffondete dunque attorno a voi questo fuoco d’amore che riscalda i cuori freddi e aridi. Non vi accontentate solo di una vita di amicizia e di condivisione tra i membri della vostra associazione, ma andate oltre. Osate scommettere sull’amore donato e ricevuto gratuitamente. Andate verso le periferie spesso piene di solitudine, di tristezza, di ferite interiori e di perdita del gusto della vita. Con le vostre parole e i vostri gesti, versate l’olio della consolazione e della guarigione sui cuori martoriati. Non dimenticatelo mai: voi siete il dono, l’oggi di Dio, avete un posto privilegiato nel suo cuore amorevole. Anche se il mondo vi rivolge uno sguardo sprezzante, voi valete, voi contate molto agli occhi del Signore. Voglio ripeterlo ancora: Dio vi ama, voi siete i suoi prediletti. Allora non vi lasciate rubare la gioia di vivere e di far vivere gli altri.

Affidando ognuno di voi e le vostre famiglie al Signore, per intercessione della Vergine Maria, imparto di tutto cuore la Benedizione apostolica a voi, ai vostri responsabili qui presenti e ai membri dell’associazione sparsi nel mondo.

Per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

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da L'Osservatore Romano, Anno CLXI n. 194, sabato 28 agosto 2021, pag. 12.



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