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GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

 Domenica, 4 ottobre 1987

 

Fratelli carissimi!

1. Nel ricordare il 25° anniversario dell’inizio del Concilio, non possiamo non rivolgere adesso con particolare intensità il nostro pensiero riconoscente alla beata Vergine Maria, alla quale Papa Giovanni XXIII nel discorso di apertura della prima sessione affidò, insieme con san Giuseppe, i lavori di quell’assise mondiale dei vescovi. Fu certo grazie anche all’assistenza di Maria santissima che i padri conciliari, sotto la guida dello Spirito Santo, elaborarono le linee di quel grandioso e provvidenziale rinnovamento ecclesiale che dobbiamo sforzarci di attuare.

La protezione della Madonna nei confronti del Concilio è stata un’espressione di quella sua maternità spirituale che, come è detto nella Lumen Gentium (Lumen Gentium, n. 62), “nell’economia della grazia perdura senza soste . . . fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti”; quella premura materna per la quale Maria “si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni” (Ivi).

2. Con gioia fu accolta dai padri conciliari la proclamazione di Maria Madre della Chiesa, che Papa Paolo VI fece nel discorso di chiusura della terza sessione, promulgando la costituzione apostolica De Ecclesia, il cui capitolo VIII tratta del mistero della Vergine Santissima. Questa maternità di Maria, come dicevo nell’enciclica Redemptoris Mater, la porta a “precedere” la Chiesa nel suo cammino attraverso la storia dell’umanità (cf. Ioannis Pauli PP. II, Redemptoris Mater, 49). La Madre del Signore cammina innanzi a noi per mostrarci la via verso Cristo e rendercela accessibile con la sua costante intercessione; ella si presenta e agisce “come portavoce della volontà del Figlio, indicatrice di quelle esigenze che devono essere soddisfatte, affinché la potenza salvifica del Messia possa manifestarsi” (Ivi, 21).

3. Il fatto che il 25° anniversario del Concilio cada nel corso dell’Anno mariano deve costituire per ogni fedele - come sottolineavo nell’enciclica ricordata - l’invito a “una nuova e approfondita lettura anche di ciò che il Concilio ha detto sulla beata Vergine Maria, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa” (Ivi, 48). Ciò non mancherà di stimolare in ciascuno il rinnovato impegno di una più generosa corrispondenza alle direttive conciliari, così da contribuire all’edificazione di una realtà ecclesiale e sociale maggiormente ispirata ai principi evangelici della giustizia, dell’amore e della pace. Invochiamo la Vergine santa perché continui ad aprirci il cammino verso queste mete e noi, da parte nostra, promettiamo una maggiore fedeltà e una più fervente risposta alle sue materne attese.

 

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