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VISITA PASTORALE A VERONA

GIOVANNI PAOLO II

REGINA COELI

Domenica

, 17 aprile 1988

 

È l’ora del “Regina Coeli”. Con l’animo colmo di gratitudine per il dono che Iddio ci ha fatto stamane con la proclamazione dei due nuovi beati, ci rivolgiamo ora a Maria, “Regina di tutti i santi”, per invitarla a partecipare alla nostra gioia: “Regina Coeli, laetare!”.

La diocesi di Verona ha una profonda devozione verso la Vergine santa. Lo testimoniano i numerosi santuari disseminati in ogni sua parte: dalla pianura alle colline, dalle valli alla montagna. Oggi avrò la gioia di recarmi in quel singolare luogo di devozione mariana, annidato nella roccia, che è il Santuario della Madonna della Corona. Ieri ho potuto venerare, in Cattedrale, la dolce immagine della Madonna del Popolo, tanto amata da tutti voi, come il titolo stesso eloquentemente manifesta. Ma come non ricordare, tra gli altri, la Madonna del Frassino, la Madonna della Salute, Santa Maria della Scala, Santa Maria della Pace, il tempio votivo Madonna del Carmine di san Felice del Bènago, la Pieve di Colognola, la Madonna della Strà?

Spiritualmente uniti con quanti, in queste “cittadelle dello spirito”, si pongono in ascolto della Vergine per imparare da lei a meglio conoscere e amare Gesù, eleviamo ora anche noi la nostra preghiera a Maria santissima.


Guidata la recita della preghiera mariana, Giovanni Paolo II ricorda la celebrazione in Italia dell’annuale “Giornata dell’Università Cattolica”. Queste le sue parole.  

Al termine della preghiera, nella quale siamo divenuti partecipi della letizia della Vergine Maria, mi è caro ricordare l’odierna celebrazione della “Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”.

Rivolgo a quanti operano e studiano in questo ateneo la mia parola di incoraggiamento perché facciano sempre più risplendere nella società contemporanea la funzione propria di tale Istituto. Questo compito, oltre ad esigere un serio impegno nella ricerca e nella formazione culturale, richiede di porre la conoscenza umana e la ricerca intellettuale nella luce e nella sapienza del Redentore.

Esorto, poi, tutti i cattolici italiani a sostenere questa preziosa istituzione, che non è solamente una scuola di pensiero, ma è pure un ambito dove le giovani generazioni sono educate ad una vita autenticamente cristiana ed a un’umanità piena.

Con la mia benedizione apostolica.  

Prima di concludere l’incontro con i fedeli Giovanni Paolo II vuole esprimere gratitudine alla divina Provvidenza e ringraziamento agli organizzatori per la giornata trascorsa a Verona.
Queste le parole del Santo Padre.
 

Prima di concludere la nostra assemblea eucaristica con la benedizione, vorrei ringraziare la Provvidenza divina per questa stupenda giornata, per questo tempo primaverile che ci ha dato qui, a Verona, in questa solenne giornata della città e della Chiesa. Avendo ringraziato la divina Provvidenza, ringraziamoci ancora gli uni gli altri, tutti i partecipanti alla celebrazione che sono in questo stadio e tutti coloro che si trovano fuori, specialmente i nostri carissimi confratelli nell’episcopato, tutti i numerosi sacerdoti che hanno celebrato questa santissima Eucaristia, tutte le suore, le religiose, specialmente le sorelle e i fratelli delle due congregazioni oggi onorate con la beatificazione dei loro fondatori. Ringraziamo tutti gli organizzatori, gli esecutori di questa bellissima liturgia. Alla bellezza della natura primaverile, al sole, alla bella giornata corrispondeva questa bellezza liturgica, perché la Chiesa è una sposa, e la sposa deve cercare di essere bella, attraverso la sua liturgia e attraverso la sua santità. Allora la Chiesa di Verona, sposa di Cristo, ringrazia il suo sposo divino, crocifisso e risorto, con questo dono della beatificazione dei due nuovi beati, suoi sacerdoti, suoi figli, protagonisti della santità nella vostra Chiesa.

 

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