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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 22 ottobre 1997

     

Natura del culto mariano (Mt 22, 36-38)

1. Il Concilio Vaticano II afferma che il culto della Beata Vergine, "quale sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove" (Lumen Gentium, 66).

Con queste parole la Costituzione Lumen Gentium ribadisce le caratteristiche del culto mariano. La venerazione dei fedeli verso Maria, pur superiore al culto rivolto agli altri santi, è tuttavia inferiore al culto di adorazione riservato a Dio, dal quale differisce essenzialmente. Con il termine "adorazione" viene indicata la forma di culto che l'uomo rende a Dio, riconoscendolo Creatore e Signore dell'universo. Illuminato dalla divina rivelazione, il cristiano adora il Padre "in spirito e verità" (Gv 4, 23). Con il Padre, adora Cristo, Verbo incarnato, esclamando con l'apostolo Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!" (Gv 20, 28). Nel medesimo atto di adorazione include, infine, lo Spirito Santo, che "con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato" (Denz.-Schönm., 150), come ricorda il Simbolo Niceno-Constantinopolitano.

I fedeli, quando invocano Maria come "Madre di Dio" e contemplano in lei la più alta dignità conferita a una creatura, non le attribuiscono però un culto uguale a quello delle Persone divine. C'è una distanza infinita fra il culto mariano e quello rivolto alla Trinità e al Verbo incarnato.

Ne consegue che lo stesso linguaggio col quale la comunità cristiana si rivolge alla Vergine, pur richiamando talora i termini del culto a Dio, assume un significato e valore del tutto diverso.

Così l'amore che i credenti nutrono per Maria differisce da quello che essi devono a Dio: mentre il Signore va amato sopra ogni cosa con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente (cfr Mt 22, 37), il sentimento che unisce i cristiani alla Vergine ripropone sul piano spirituale l'affetto dei figli verso la madre.

2. Tra il culto mariano e quello reso a Dio vi è però una continuità: infatti, l'onore reso a Maria è ordinato e conduce all'adorazione della Santissima Trinità.

Il Concilio ricorda che la venerazione dei cristiani per la Vergine "singolarmente promuove" il culto prestato al Verbo incarnato, al Padre ed allo Spirito Santo. Aggiunge poi in prospettiva cristologica che "le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa, secondo le circostanze di tempo e di luogo e l'indole e la mentalità dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio per il quale esistono tutte le cose (cfr Col 1, 15-16) e nel quale 'piacque all'eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza' (Col 1, 19) sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi comandamenti" (Lumen Gentium, 66).

Sin dai primordi della Chiesa il culto mariano è destinato a promuovere l'adesione fedele a Cristo. Venerare la Madre di Dio significa affermare la divinità di Cristo. Infatti i Padri del Concilio di Efeso, proclamando Maria Theotokos, "Madre di Dio", intesero confermare la fede in Cristo, vero Dio.

La stessa conclusione del racconto del primo miracolo di Gesù, ottenuto a Cana per intercessione di Maria, evidenzia come la sua azione sia finalizzata alla glorificazione del Figlio. Dice infatti l'evangelista: "Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui" (Gv 2, 11).

3. Il culto mariano favorisce altresì, in chi lo pratica secondo lo spirito della Chiesa, l'adorazione del Padre e dello Spirito Santo. Infatti, riconoscendo il valore della maternità di Maria, i credenti scoprono in essa una manifestazione speciale della tenerezza di Dio Padre.

Il mistero della Vergine Madre pone in risalto l'azione dello Spirito Santo che ha operato nel suo seno il concepimento del bambino e ha continuamente guidato la sua vita.

I titoli di Consolatrice, Avvocata, Ausiliatrice, attribuiti a Maria dalla pietà del popolo cristiano, non offuscano, ma esaltano l'azione dello Spirito Consolatore e dispongono i credenti a beneficiare dei suoi doni.

4. Il Concilio ricorda infine che il culto mariano è "del tutto singolare" e ne sottolinea la differenza rispetto all'adorazione di Dio ed alla venerazione dei santi.

Esso possiede una sua peculiarità irrepetibile perché si riferisce ad una persona unica per la sua perfezione personale e per la sua missione.

Del tutto eccezionali, infatti, sono i doni conferiti a Maria dall'amore divino, come la santità immacolata, la maternità divina, l'associazione all'opera redentrice e soprattutto al sacrificio della Croce.

Il culto mariano esprime la lode e la riconoscenza della Chiesa per tali straordinari doni. A Lei, divenuta Madre della Chiesa e Madre dell'umanità, ricorre il popolo cristiano, animato da filiale confidenza, per sollecitare la sua materna intercessione ed ottenere i beni necessari alla vita terrena in vista dell'eterna beatitudine.


J'accueille avec plaisir les personnes de langue française présentes ce matin. Dans l'heureux souvenir de la proclamation de sainte Thérèse de l'Enfant-Jésus comme Docteur de l'Église, dimanche dernier, je leur souhaite de progresser dans la vie spirituelle, en s'inspirant du message de cette grande sainte de France.

I am pleased to greet all the English-speaking pilgrims, especially those from England, India, Indonesia, Malaysia, the Philippines, Japan, Canada and the United States. I invoke upon you strength and peace in our Lord Jesus Christ

Mit großer Freude begrüße ich die zahlreichen Pilger und Besucher aus dem deutschen Sprachraum. Insbesondere heiße ich die vielen Pfarreien, Chorgemeinschaften und Schulen willkommen, die die Herbstferien nutzen, um Rom zu besuchen. Ich grüße sehr herzlich die Lehrer, die Schülerinnen und Schüler des Bischöflichen Cusanus-Gymnasiums und der Bischöflichen Realschule in Koblenz. Euch allen und Euren Angehörigen daheim sowie den mit uns über Radio Vatikan und das Fernsehen verbundenen Gläubigen erteile ich gerne den Apostolischen Segen.

Me complace saludar ahora a los peregrinos de lengua española. De modo particular, a las Religiosas Misioneras de Santo Domingo, a los miembros del Instituto Industrial de Terrassa, a los fieles de Baños de Río Tobía y de Oropesa, de España, así como a los demás grupos de México, Argentina y Costa Rica. A todos os invito a acudir con confianza a María, Madre de la Iglesia y Madre de la humanidad, mientras os imparto con afecto la Bendición Apostólica.

Amados peregrinos vindos do Brasil e demais países de língua portuguesa, saúdo-vos a todos, feliz e agradecido pela vossa visita que coincide com o dia aniversário do início do meu ministério petrino na Cátedra de Roma. Que as vossas mãos em prece continuem a sustentar as minhas, à semelhança dos companheiros de Moisés, que, só desse modo, pôde manter levantadas as suas mãos até à vitória de Deus! A minha bênção desça sobre vós e vossas famílias!

Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese

Adesso saluto tutti i pellegrini neerlandesi e belgi, in modo particolare i pellegrini della parrocchia della Basilica di Oudenbosch, della parrocchia Sant'Amalberga a Susteren, nonché i coristi e volontari parrocchiali di Nijmegen, Mierlo-Hout e Zeeland.

Siete venuti in preparazione al Giubileo dell'anno 2000. Vi auguro che questo pellegrinaggio rafforzi la vostra fede in Cristo, unico Salvatore del mondo, e dia un nuovo slancio all'evangelizzazione nelle vostre parrocchie.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo !

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Di cuore saluto i pellegrini lituani. Benvenuti! Voglio augurarvi, carissimi, che il profondo patrimonio spirituale, ricevuto dalle generazioni precedenti, il continuo rinnovamento nello spirito e l'amore della verità contribuiscano alla diffusione del Vangelo di Cristo nel vostro Paese. Il coraggio e la saggezza della fede facciano superare le difficoltà del vivere quotidiano!

Con questo desiderio benedico voi, i vostri cari e tutti gli abitanti della Lituania, soprattutto i bambini, gli ammalati e coloro che soffrono. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Saluto cordialmente i fedeli della Diocesi di Hvar, unitamente al loro Vescovo, Mons. Slobodan Štambuk, venuti in occasione dell'850° anniversario della Diocesi. Saluto pure i fedeli della città di Osijek guidati dal loro Vescovo di Ðakovo e Srijem, Mons. Marin Srakic, come pure gli altri pellegrini croati. Benvenuti!

Carissimi, aprite il vostro cuore a Gesù Cristo affinché con Lui possiate affrontare la ricostruzione della vostra Patria, dopo la dura prova del passato conflitto. Essa avvenga a misura d'uomo, così che tutti siano pronti a varcare speditamente la soglia del Terzo millennio cristiano.

Su tutti voi qui presenti e sulle vostre diocesi invoco la Benedizione di Dio. Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto ai pellegrini della Moravia.

Carissimi, domenica scorsa ho proclamato Santa Teresa di Gesù Bambino Dottore della Chiesa. La sua vita è un modello dell'amore a Dio, espresso specialmente nella preghiera contemplativa e nell'adoperarsi per la diffusione del Vangelo in tutto il mondo.

Per la sua intercessione, il Signore vi benedica!

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Con affetto saluto i pellegrini slovacchi da Bratislava e Prievidza, da Kamenec pod Vtácnikom e dai dintorni di Lucenec, da Lopej, Dolná Lehota e da Bystrá.

Cari fratelli e sorelle, sono contento che siete venuti in pellegrinaggio a Roma. Vi ringrazio di questa professione della vostra fede. Che la fede, ricevuta nel sacramento del battesimo, irradi da tutta la vostra vita e vi renda simili al Signore Gesù. Affinchè questo pellegrinaggio serva al rafforzamento della vostra fede, vi imparto la mia Benedizione apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!

* * *

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i Fratelli nell'episcopato e nel sacerdozio che formano l'Assemblea Internazionale dell'Unione Apostolica del Clero. Benedico di cuore loro ed il servizio che svolgono nella Chiesa.

Rivolgo poi un cordiale saluto ai partecipanti alla Tavola Rotonda sulla "Conversione delle armi in strumenti di pace", promossa dal Comitato di Collegamento di Cattolici per una Civiltà dell'Amore con l'adesione del Pontificio Consiglio "Cor Unum". Incoraggio tutti a proseguire nello sforzo affinché le risorse spese per le armi siano destinate a progetti di autentico sviluppo.

Sono lieto di accogliere gli studenti italiani vincitori del premio "Alfieri del Lavoro", come pure i delegati tedeschi, spagnoli e greci ospiti della Caritas di Roma per il programma di educazione interculturale.

Un caloroso saluto rivolgo al folto gruppo della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Barletta, alle Suore di Santa Chiara, agli alunni della scuola "Sacro Cuore" ed ai loro familiari. Carissimi, la vostra Comunità celebra quarant'anni di vita: in questo tempo essa è cresciuta, sotto lo sguardo materno di Maria. Possa il vostro pellegrinaggio alla tomba dell'apostolo Pietro ravvivare in ciascuno la fede e rendervi capaci di seguire sempre fedelmente la volontà di Dio.

Il mio pensiero va, infine, come di consueto, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli.

Domenica scorsa, come sapete, ho proclamato Dottore della Chiesa Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. A voi, cari giovani, la propongo come autentica maestra di fede e di vita evangelica; a voi, cari malati, come modello di cristiana sofferenza; e a voi, cari sposi novelli, come esempio di amore vissuto nell'esistenza quotidiana.

A tutti la mia Benedizione.

  

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