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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA

Mercoledì, 8 aprile 1998

    

Riflessione sul Triduo pasquale

1. In questi giorni della Settimana Santa, la Liturgia sottolinea con particolare vigore l'opposizione tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte, ma non ci lascia nel dubbio circa l'esito finale: la gloria del Cristo risorto. Domani, con la solenne celebrazione «in Cena Domini», saremo introdotti nel Triduo Sacro, che offrirà alla contemplazione di tutti i credenti gli eventi centrali della storia della salvezza. Rivivremo insieme, con profonda partecipazione, la passione, la morte e la risurrezione di Gesù.

2. La Santa Messa Crismale, preludio mattutino del Giovedì Santo, vedrà domani mattina riuniti i presbiteri con il proprio Vescovo. Nel corso di una significativa celebrazione eucaristica, che ha luogo solitamente nelle Cattedrali diocesane, verranno benedetti l'olio degli infermi e quello dei catecumeni, e sarà consacrato il Crisma. Con tali riti sono simbolicamente significate la pienezza del sacerdozio di Cristo e quella comunione ecclesiale che deve animare il popolo cristiano, radunato dal sacrificio eucaristico e vivificato nell'unità dal dono dello Spirito Santo.

Domani pomeriggio celebreremo, con animo grato, il momento istitutivo dell'Eucaristia. Nell'ultima Cena il Signore, avendo "amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Gv 13,1) e, proprio nel momento in cui Giuda si apprestava a tradirlo e nel suo cuore scendeva la notte, la misericordia divina trionfava sull'odio, la vita sulla morte: "Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati»" (Mt 26,26-28).

La nuova ed eterna Alleanza di Dio con l'uomo è, dunque, scritta a caratteri indelebili nel sangue di Cristo, agnello mite e mansueto, immolato liberamente per espiare i peccati del mondo. Al termine della Celebrazione la Chiesa ci inviterà a sostare in prolungata adorazione dell'Eucaristia, per meditare su questo straordinario ed incommensurabile mistero d'amore.

3. Il Venerdì Santo è contrassegnato dal racconto della Passione e dalla contemplazione della Croce. In essa s'è rivelata pienamente la misericordia del Padre. Così ci fa pregare la Liturgia: "Eravamo morti a causa del peccato ed incapaci di accostarci a te, tu ci hai dato la prova suprema della tua misericordia quando il tuo Figlio, il solo giusto, si è consegnato nelle nostre mani e si è lasciato inchiodare alla croce" (Messale Romano, ed. 1983, Preghiera della Riconciliazione I, pag. 920). È tanto grande la commozione che suscita questo mistero, che l'apostolo Pietro, scrivendo ai fedeli dell'Asia Minore, esclamava: "Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia" (1 Pt 1,18-19). Per questo, dopo aver proclamato la Passione del Signore, la Chiesa pone al centro della Liturgia del Venerdì Santo l'adorazione della Croce, non simbolo di morte, ma sorgente di vita autentica. In questo giorno, carico di emozione spirituale, si erge sul mondo la croce di Cristo, vessillo di speranza per tutti coloro che ne accolgono con fede il mistero nella propria vita.

4. Meditando su queste soprannaturali realtà, entreremo nel silenzio del Sabato Santo, in attesa del glorioso trionfo di Cristo nella Risurrezione. Accanto al sepolcro potremo riflettere sulla tragedia di una umanità che, privata del suo Signore, è dominata inevitabilmente dalla solitudine e dallo sconforto. Ripiegato su se stesso, l'uomo si sente come privato di ogni anelito di speranza davanti al dolore, alle sconfitte della vita e, specialmente, dinanzi alla morte. Che fare? Occorre porsi in attesa della risurrezione. Ci sarà accanto, secondo un'antica e diffusa tradizione popolare, la Madonna, Vergine Addolorata e Madre del Cristo immolato.

Nella notte del Sabato Santo, però, durante la solenne Veglia pasquale, "madre di tutte le veglie", il silenzio sarà rotto dal canto della gioia: l'Exsultet. Ancora una volta verrà proclamata la vittoria della Luce sulle tenebre, della Vita sulla morte, e la Chiesa gioirà nell'incontro con il suo Signore.

Entreremo così nel clima della Pasqua di Risurrezione, giorno senza fine che il Signore inaugura risuscitando dai morti.

Carissimi Fratelli e Sorelle, apriamo il cuore alla grazia divina e disponiamoci a seguire Gesù nella sua passione e morte per entrare con Lui nella gioia della risurrezione.

Con tali sentimenti, auguro a tutti un fruttuoso triduo pasquale ed una santa e felice Pasqua.


Saluti

Rivolgo il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare a quanti prendono parte alla Campagna di impegno missionario "Chiama l'Africa", promossa dalla Congregazione religiosa dei Missionari Saveriani, e che coinvolge molti organismi ed associazioni.

In occasione del quinto centenario della circumnavigazione dell'Africa da parte di Vasco de Gama, questa opportuna iniziativa di promozione umana intende porre in essere un nuovo patto di solidarietà con le popolazioni africane, basato sul riconoscimento e la stima reciproca, su forme di cooperazione rispettose della loro dignità, sulla valorizzazione delle loro ricchezze culturali e su regole politiche ed economiche innovative - a partire dalla soluzione del problema del debito estero - che permettano agli africani di essere artefici del proprio sviluppo.

Esprimo il mio apprezzamento per questa opera umana e cristiana, che ben si armonizza con l'impegno della Chiesa, nella quale le comunità africane sono "pietre vive e preziose" e svolgono un ruolo sempre più rilevante ed incisivo.

Rivolgo ora il mio saluto ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Siamo alla vigilia ormai del Sacro Triduo, che ci farà contemplare la morte e la risurrezione di Cristo.

Invito voi, cari giovani, a guardare alla Croce di Cristo per trarre da essa luce e vigore per la vostra crescita spirituale.

Auguro che per voi, cari ammalati, la Passione di Cristo, culminante nel trionfo glorioso della Pasqua, costituisca la sorgente di rinnovata speranza e consolazione nell'ora della prova.

Ed auguro a voi, cari sposi novelli, che l'esempio di Gesù, il quale offre la vita per i suoi amici, sia esempio di reciproco dono generoso di voi stessi nell'esistenza quotidiana.

A tutti la mia Benedizione.


Saluto ai pellegrini lituani

Nuoširdziai sveikinu maldininkus iš Lietuvos. Garbe Jezui Kristui. Brangus Broliai ir Seserys, dekodamas jums uz apsilankyma linkiu, kad Šventoji Savaite Romoje paskatintu kiekvienavis labiau pazinti ir pamilti musu Išganytoja Jezu Kristu, kentejusi, mirusi ir prisikelusi uz mus.

Su dziaugsmu teikiu Apaštalini Palaiminima jums ir jusu brangiems artimiesiems Tevyneje. Linksmu Šventuju Velyku!

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Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini dalla Lituania. Sia lodato Gesù Cristo. Carissimi Fratelli e Sorelle, vi ringrazio per la vostra presenza e vi auguro che i momenti della Settimana Santa vissuti a Roma diventino per ciascuno un forte invito a conoscere e amare di più il nostro Salvatore, morto e risorto per noi.

Con affetto imparto la mia Benedizione Apostolica a voi e ai vostri cari in Patria. Buona Santa Pasqua a tutti!


Saluto del Santo Padre in lingua ungherese ai pellegrini provenienti dall'Ungheria (dall'Ardiciocesi di Veszprém).

Testo ungherese

Szeretettel köszöntelek Benneteket, kedves magyar zarándokok Veszprém fŒ egyházmegyébŒ l.

Nagyhéten a szent liturgia arra hív bennünket, hogy elmélkedjünk Urunk Jézus Krisztus kereszthalála és feltámadása nagy titkáról. Segítsen bennünket az Úr, hogy a szent cselekményekben újra át tudjuk élni hitünk e szent misztériumait és részesedjünk annak kegyelmeiben. Ezt kérem nektek és szeretteiteknek imámban és szívbŒ l adom apostoli áldásomat.

Dicsértessék a Jézus Krisztus.

Traduzione italiana

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini ungheresi dall'Arcidiocesi di Veszprém.

Nella Settimana Santa la liturgia ci invita a riflettere sul grande mistero della morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Il Signore ci aiuti a riscoprire in questi giorni i santi misteri della nostra fede e a partecipare alle grazie di essa. Ciò chiedo per voi e per i vostri cari con le mie preghiere ed imparto di cuore la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.


Saluto in lingua neerlandese

Beste pelgrims uit Belgie en Nederland !

De Goede Week nodigt ons uit tot inkeer en gebed. Moge uw bedevaart naar de graven van de Apostelen in deze bijzondere week u helpen om Christus te volgen op Zijn weg naar het Kruis.

Van harte verleen ik u de Apostolische Zegen.

traduzione italiana

Cari pellegrini provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi !

La Settimana Santa ci invita al raccoglimento e alla preghiera. Auguro che il vostro pellegrinaggio alle soglie degli Apostoli in questa settimana suggestiva vi aiuti a seguire Cristo nel suo cammino della croce.

Di cuore imparto la Benedizione Apostolica.


Saluto ai pellegrini della REPUBBLICA CECA:

Srdecne vítám všechny ceské poutníky!

V tomto Svatém týdnu nás Jezíš Kristus volá, abychom se ješte pevneji sjednotili s tajemstvím jeho umucení a vzkríšení. Chce nás obdarit svými milostmi a tak nám dát novou nadeji.

Ze srdce vám všem zehnám!

Chvála Kristu!

TRADUZIONE ITALIANA

Un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini Cechi!

In questa Settimana Santa Gesù Cristo ci chiama ad unirci più profondamente al mistero della sua morte e risurrezione. Egli vuole colmarci della sua grazia, dandoci una speranza nuova.

Vi benedico di cuore!

Sia lodato Gesù Cristo!


Discorso del Santo Padre ai pellegrini croati

Testo croato:

Dragi ucenici Druge i Trece gimnazije u Splitu, dragi hrvatski hodocasnici, sve vas srdacno pozdravljam. Dobro došli!

Misom «Vecere Gospodnje» Crkva sutra pocinje Sveto vazmeno trodnevlje, kojim slavi Otajstvo Isusove muke, smrti i uskrsnuca. To su milosni dani u koje su kršcani pozvani na osobit nacin razmišljati o doga?ajima svojega spasenja i prozivljavati ih.

Svima od srca udjeljujem apostolski blagoslov. Hvaljen Isus i Marija!

Versione italiana del testo croato:

Carissimi Studenti del II e del III Liceo di Split, carissimi pellegrini croati, vi saluto tutti cordialmente. Benvenuti!

La Chiesa domani, con la Messa «in Cena Domini», da inizio al Triduo Santo, in cui celebra il Mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Sono giorni di grazia nei quali i cristiani sono chiamati a meditare e vivere in modo particolare gli eventi della loro salvezza.

A tutti di cuore imparto la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!

   



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