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FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

SANTA MESSA  IN OCCASIONE DELL'AMMINISTRAZIONE
DEL SACRAMENTO DEL BATTESIMO A NOVE BAMBINI

OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Cappella Paolina
Domenica, 11 gennaio 1981

 

1. “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt 3,17).

Le parole del Vangelo, ora udite, stanno per avverarsi anche su questi cari bambini, a cui mi accingo ad amministrare il Battesimo. Gesù è il Primogenito di molti fratelli (cf. Rm 8,29) quello che è avvenuto in Lui si ripete misteriosamente in ciascuno di noi, che ripercorriamo le sue orme, e portiamo il suo Nome, il nome di cristiani.

Quando Cristo scende al Giordano si ode la voce del Padre, che lo designa come suo prediletto, dando compimento alla profezia del Servo di Jahvè, che Isaia ci ha fatto sentire nella prima lettura; e scende lo Spirito Santo in forma di colomba, a dare inizio visibile e solenne alla missione messianica del Figlio di Dio. Come per Lui, così è avvenuto per noi; così sta per avvenire su questi piccoli, che stanno qui davanti a noi, progenie novella del Popolo di Dio, destinato a crescere continuamente nel mondo grazie alle famiglie cristiane. Anche per loro, il Padre sta per fare udire la sua voce: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Egli si compiace di questi piccoli, perché vedrà impressa nel loro spirito l’orma immortale della sua Paternità, la somiglianza intima e vera col Figlio suo: figli nel Figlio. E, allo stesso tempo, discenderà lo Spirito Santo, invisibile ma presente come allora, per colmare queste piccole anime della ricchezza dei suoi doni, per renderle suoi abitacoli, suoi templi, suoi ostensori, che dovranno irradiare la sua presenza e la sua testimonianza per tutto il corso della loro vita, che noi non conosciamo ancora come sarà, ma che Lui già vede in tutta la sua pienezza.

Stiamo per porre i fondamenti di nuove vite cristiane: amate dal Padre, redente dal Cristo, segnate dal sigillo dello Spirito, oggetto di predilezione eterna, che si proietta fin d’ora nel futuro, e nella eternità intera, in un amore senza fine, che già le abbraccia fin d’ora: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

Su questi figli prediletti, che tra poco saranno i nuovi germi della Chiesa, candidi dell’innocenza totale della grazia simboleggiata dalla veste che imporrò loro, forti dell’unzione dell’olio dei catecumeni come veri atleti, santi della santità stessa di Dio, io invoco con voi la continua assistenza del Signore, e faccio voti che rimangano sempre fedeli, per tutta la loro vita, a questa nostra comune, stupenda vocazione cristiana.

Per questo li affido a voi, genitori cristiani, che col vostro reciproco amore di donazione avete dato loro la vita, fatti collaboratori della creazione di Dio: li avete portati qui figli della natura, li riporterete nelle vostre case figli della grazia. Da voi dipende gran parte della loro piena riuscita, secondo i piani di Dio: a voi li affido nel nome di Dio Trinità! E li affido anche a voi padrini e madrine, allo stesso scopo di garantirne la completa crescita cristiana. Su tutti scenda la benedizione del Signore, di cui è pegno e auspicio la mia apostolica benedizione.

 

 
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