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 SANTA MESSA PER UN GRUPPO DI
SEMINARISTI E DI GIOVANI CROATI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Mercoledì, 27 aprile 1982

 

Cari seminaristi e studenti!

Siete venuti a Roma dal Papa per esprimergli la vostra fedeltà e amore. Questo è per me motivo di grande gioia e consolazione.

Voi, cari seminaristi, vi preparate a diventare sacerdoti di Gesù Cristo e della Chiesa Cattolica. In questa occasione desidero confidarvi alcuni pensieri circa la vostra preparazione al sacerdozio.

Il sacerdozio è un dono di Dio. Il Signore Gesù sceglie tra gli uomini per suoi sacerdoti quelli che egli vuole. Il suo sguardo amoroso si è fermato sopra ciascuno di voi, vi ha chiamati a seguirlo, a partecipare al suo sacerdozio. Vi esorto pertanto a ringraziare incessantemente Dio per il dono della vocazione sacerdotale, a tenerlo in grande considerazione e a coltivarlo. Siate orgogliosi e lieti perché Cristo vi ha chiamati! Siate consapevoli della grandezza e della bellezza del sacerdozio!

Con tutto il vostro entusiasmo giovanile donatevi a Cristo e offritegli generosamente il vostro amore! Tutti coloro che vi avvicineranno possano constatare la vostra gioia e la vostra felicità di essere seminaristi e chiamati a portare a tutti la gaudiosa novella e i meravigliosi frutti della Resurrezione!

Sarete buoni sacerdoti e zelanti apostoli se ora, durante gli anni di Seminario, vi preparerete con serietà e perseveranza per un servizio così sublime a Dio e agli uomini. Ma ciò significa prima di tutto ascoltare Cristo e imitarlo. Voi siete ora orientati con tutto il vostro essere verso la parola e l’esempio di Cristo: ciò è oggetto delle vostre letture, meditazioni e studi. Questo periodo così privilegiato della vostra vita è destinato a ottenere che una completa formazione teologica diventi parte integrante della vostra vita, in modo che le grandi verità e stimoli della Rivelazione divina – che ora studiate – diventino la pietra angolare della vostra personalità, la quale deve crescere fino alla pienezza di Cristo! Perciò siate docili e obbedienti allo Spirito Santo, che è il nostro primo maestro e che certamente vi guiderà nel processo di una vostra sempre più perfetta configurazione a Cristo cosicché anche voi possiate dire coll’Apostolo: “Vivo io, ma non più io, vive in me Cristo”!

Come sacerdoti sarete i ministri dell’Eucaristia. Fin da ora vivete pienamente l’Eucaristia, siate persone per le quali il centro ed il culmine di tutta la vita sono la santa Messa, la Comunione e l’adorazione eucaristica. Senza una profonda fede e amore per l’Eucaristia non vi può essere un vero sacerdote. Ma questa fede e l’amore vanno implorati e incessantemente alimentati nella concreta devozione eucaristica.

Offrite a Cristo il vostro cuore giovanile nella meditazione e nella preghiera personale. La preghiera  il fondamento della vita spirituale. Il sacerdote è per vocazione specifica l’uomo della preghiera.

Imparate a pregare e ripetere con gli Apostoli la calda supplica: “Maestro, insegnaci a pregare!”.

Pregate con gioia e con piena convinzione, non per dovere e consuetudine. La vostra preghiera sia espressione concreta dell’amore per Cristo. Sforzatevi di diventare buoni maestri della preghiera perché domani possiate degnamente guidare le comunità cristiane nel servizio divino.

Dall’alto della croce Gesù ha dato come madre la sua Madre al diletto discepolo e apostolo Giovanni, e in lui a tutti i futuri sacerdoti e apostoli. Non potrete diventare veri sacerdoti secondo il Cuore di Gesù se non accettate Maria come vostra madre. Ciò significa che Ella deve essere la vostra guida nella conoscenza, nell’imitazione e nell’amore verso il suo Figlio. “Per Mariam ad Iesum”, ecco la vera e profonda devozione che deve ornare le vostre anime sin da questi anni della preparazione.

Abbiate altresì sempre presente alla mente che non potete diventare buoni sacerdoti senza rinunce e mortificazioni, senza una sana ascetica. La vostra obbedienza sia l’espressione e segno dell’obbedienza di Cristo al Padre. La vostra seria e matura preparazione alla castità consacrata sia segno ed espressione del vostro amore per Cristo e per le anime che egli ha redente nel suo sangue. La vostra povertà sia segno ed espressione di una totale donazione al Regno di Dio: “Cercate prima di tutto il Regno di Dio, e tutto il resto vi sarà dato in soprappiù!”. E, infine, la vostra sincera e fraterna amicizia e unione siano segno ed espressione della comunità di Cristo durante questo travagliato pellegrinaggio terreno.

Abbiate fiducia in coloro che la Chiesa vi ha dato come guide verso il sacerdozio, i vostri Superiori. Stimate, cercate e vivete seriamente la direzione spirituale così necessaria e insostituibile per un cammino sereno, per la pace e certezza interiori sulla strada verso l’altare e nel corso di tutta la vita sacerdotale.

Cari seminaristi, la santa Chiesa attende da voi che siate persone serie, mature e responsabili, perché se il sacerdozio è un grande dono di Dio a ciascuno di voi, esso però vi è dato per il bene di tutta la Chiesa, e in particolare per la Chiesa che si trova tra il caro popolo Croato. La Chiesa si attende da voi che siate persone spirituali, cioè che con la vostra vita e condotta testimoniate in maniera credibile e convincente la presenza di Dio e i valori spirituali nella nostra società, che in gran parte è caratterizzata dal materialismo e ateismo, ma anche da una inestinguibile sete di Dio e di valori spirituali. Voi, da sacerdoti, lavorerete e vivrete in una siffatta società e dovrete esserne il lievito evangelico. Siate perciò entusiasti, gioiosi e riconoscenti di essere stati chiamati. Siate per i vostri coetanei provocazione e stimolo perché vi seguano, siate fin da ora apostoli delle sante vocazioni. Siate consapevoli del fatto che Dio chiama gli operai nella sua messe anche attraverso di voi.

Infine, un breve pensiero anche a voi, miei cari amici studenti! Quanto ho detto ai seminaristi vale anche per voi con il dovuto adattamento alle vostre rispettive vocazioni. Siate riconoscenti al Signore per il dono della fede e del pegno battesimale. Vivete e testimoniate coerentemente e con coraggio la vostra fede cattolica, siate anche voi il lievito di vita cristiana dovunque vi troviate e lavoriate. Vivete gioiosamente e coerentemente i giorni della vostra giovinezza per essere un domani persone capaci, buoni cristiani, onesti cittadini, costruttori della civiltà dell’amore, presenza viva del Cristo risorto in mezzo a tutti coloro coi quali condividerete il vostro pellegrinaggio su questa terra. Siate membri attivi della Chiesa, amate la Chiesa, non vergognatevi mai della vostra Madre! Siate collaboratori dei vostri Pastori nel servizio del vostro popolo sulla strada verso la patria celeste.

A tutti voi, ai vostri cari, come pure a tutti gli altri giovani nelle vostre diocesi di cuore impartisco la mia benedizione apostolica. Amen!

 

 

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