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SANTA MESSA PER I MEMBRI DELL’«OPUS DEI»

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 28 agosto 1983

 

“Sei tu, Signore, il padre degli umili!”.

1. Queste parole tratte dall’antifona del Salmo responsoriale dell’odierna Liturgia, esprimono l’idea centrale delle Letture bibliche della domenica XXII “per annum”.

Abbiamo sentito dal Siracide che chi si umilia troverà grazia davanti al Signore (cf. Sir 3, 18). Nel Vangelo poi Gesù ci indica l’atteggiamento di umiltà che dobbiamo assumere anche davanti al prossimo. Questo è un insegnamento davvero fondamentale per il cristiano: davanti alla Verità rivelata da Dio per mezzo di Cristo e insegnata dalla Chiesa, la ragione umana, che è pure assolutamente necessaria per dimostrarne l’autenticità, deve poi umilmente far posto alla fede e alla fiducia; anzi, deve raggiungere la gioia e la pace della confidenza totale in Colui che si è rivelato e ha dato all’uomo la salvezza. Di fronte poi al prossimo, il cristiano sa di doversi comportare come il Maestro che lavò i piedi ai suoi discepoli, e cioè deve assumere un costante atteggiamento di comprensione, di aiuto fraterno, di servizio, di amore, di carità verso tutti, specialmente verso i più bisognosi e sofferenti, giungendo anche alla carità eroica! “Estendi la carità per tutto il mondo - scriveva sant’Agostino, di cui oggi ricorre la festa - se vuoi amare Cristo, perché le membra di Cristo sono sparse per tutta la terra!” (S. Agostino, In Ep. Ioann., tr. 10, 3).

2. Carissimi, voi siete studenti universitari, lavoratori specializzati e appartenenti all’“Opus Dei”, che intende vivere pienamente il Vangelo in un costruttivo servizio alla Chiesa e alla società contemporanea, anche a contatto di ambienti lontani dalla fede. Accogliete queste lezioni che ci vengono oggi dalla parola di Dio! Vivete anche voi con spirito di umiltà la Verità cristiana che fortunatamente conoscete! Voi volete e dovete essere testimoni dell’“amore di Dio in mezzo agli uomini” e il mondo attuale ha bisogno essenzialmente di testimoni convinti e coerenti. Il vostro primo impegno e la vostra prima preoccupazione sia la formazione interiore, mediante la meditazione metodica, la direzione spirituale, l’amore profondo appassionato all’Eucaristia, l’uso ascetico del Sacramento della Penitenza, che già praticate con assiduità e predicate, la devozione a Maria santissima. Nello stesso tempo sentitevi sempre a servizio del fratelli, che camminano con noi per la strada polverosa e faticosa della vita! Quanto c’è da amare oggi! Quanto bisogno di amore si sente in tutte le categorie di persone! Avete un compito meraviglioso da svolgere: voi potete amare, aiutare, sollevare, confortare, illuminare con la “grazia” divina che sempre vi accompagna!

3. Desidero incoraggiarvi a procedere speditamente nel vostro itinerario di vita cristiana, annunziando nei vostri ambienti il grande dono dell’amore e della misericordia di Dio mediante l’Anno Giubilare della Redenzione. Vi auguro perciò un amore sempre più ardente a Cristo, lasciandovi come ricordo e come proposito le parole che sant’Agostino scrisse nelle Confessioni: “O Signore, io ti amo! Non ho dubbio, sono certo che ti amo: hai trafitto il mio cuore con la tua Parola e ti ho amato . . . Il cielo e la terra e tutto ciò che è in essi, ecco, da ogni parte mi dicono di amarti! . . .” (S. Agostino, Confessiones, X, 6, 8).

Nel corso della Santa Messa la mia preghiera sale al Signore in modo speciale per voi. A lui vi raccomando; da lui invoco l’abbondanza delle sue grazie!

 

© Copyright 1983 - Libreria Editrice Vaticana

 



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