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ORDINAZIONE DI 11 NUOVI VESCOVI NELLA SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Lunedì, 6 gennaio 1992

 

«Abbiamo visto sorgere la sua stella».

1. I Magi dall'Oriente seguono la stella. La stella li guida a Gerusalemme. Entrano nel palazzo reale e domandano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato?». La risposta viene ad essi dal libro del profeta Michea: «Da te (Betlemme) mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele».

I Magi si recano, quindi, a Betlemme. La stella che li aveva guidati «si fermò sopra il luogo, dove si trovava il Bambino». Anche se questo Bambino, tra le braccia della Madre, non faceva pensare al figlio di un Re, tuttavia essi non esitarono a riconoscerlo come tale: si prostrarono, lo adorarono e gli offrirono i doni che avevano portato con sé.

Il gesto dei Magi si spiega esclusivamente alla luce della fede. La loro fede, infatti, ha un tratto profetico e il loro comportamento è una grande profezia. In esso è contenuta la confessione del Re che, un giorno, dirà di se stesso: «Il mio Regno non è di questo mondo... Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità: chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». I Magi dall'Oriente hanno imboccato la via di coloro che sono «dalla verità». E l'hanno imboccata per primi.

2. L'arrivo dei Magi a Gerusalemme, e poi il loro omaggio a Betlemme, costituisce il centro dell'Epifania. La Chiesa che oggi celebra questa solennità, ne rilegge la portata e la dimensione universale. Rilegge l'Epifania di Dio alla luce dei Profeti e dei Salmi.

Il Salmo responsoriale proclama il dominio del Messia «da mare a mare» e «sino ai confini della terra». Il profeta Isaia vede un grande corteo di nazioni al chiarore che sale da Gerusalemme e che si irradia in tutte le parti del mondo.

Veramente Colui che ora è tra le braccia della Madre, Colui che nella stalla di Betlemme si rivela ai Magi dell'Oriente come Re povero, dirà un giorno ai suoi Apostoli: «Andate (in tutto il mondo) ed ammaestrate tutte le nazioni».

3. L'Epifania è una promessa profetica di tutto questo. È la rivelazione dell'eredità messianica. Grazie a questa eredità tutti i popoli «sono chiamati, in Cristo Gesù... ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo».

In stretto rapporto con l'Epifania è la verità contenuta nell'Enciclica «Redemptoris Missio», che un anno fa è stata proclamata per rinnovare in tutto il Popolo di Dio la consapevolezza della missione: l'imperativo missionario!

4. Oggi, in questa Basilica, che sorge sulla Tomba di San Pietro, principe degli Apostoli, ricevono la consacrazione episcopale i figli di diverse Nazioni, i quali, in conformità con la profezia dell'Epifania, partecipano alla luce che risplende su Gerusalemme.

Cari Fratelli, alcuni di voi sono al servizio diretto della Santa Sede: Monsignor Ernesto Maria Fiore, Decano della Rota Romana; Monsignor Rino Passigato, Nunzio Apostolico in Burundi; Monsignor Michael Louis Fitzgerald, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso.

Altri sono stati chiamati al governo pastorale delle Comunità diocesane nei vari Continenti.

Dall'Africa: Monsignor Juan Matogo Oyona, Vescovo di Ebebiyin (Guinea Equatoriale); Monsignor Philippe Nkiere Kena, Vescovo Coadiutore di Bondo (Zaire).

Dall'Europa: Monsignor Gastone Simoni, Vescovo di Prato (Italia); Monsignor Petar Solic, Vescovo Ausiliare dell'Arcivescovo di Split-Makarska (Croazia); Monsignor Henri Salina, Abate Ordinario di Saint- Maurice (Svizzera).

Dall'Asia: Monsignor Benjamin de Jesus, Vicario Apostolico di Jolo (Filippine).

Dall'America: Monsignor Inaki Mallona Txertudi, Vescovo di Arecibo (Puerto Rico); Monsignor John J. Glynn, Vescovo Ausiliare dell'Ordinario Militare negli Stati Uniti d'America.

Con gran afecto saludo a todas las personas de Puerto Rico y de Guinea Ecuatorial que han querido unirse a nuestra celebración acompañando a Monseñor Mallona y a Monseñor Matogo. Que vuestras fervientes plegarias al Señor asistan siempre a los nuevos Obispos en su ministerio para bien de los amadísimos hijos de aquellas Iglesias particulares.

I greet the English-speaking visitors who have joined us for this Mass. As we celebrate the revelation of Christ, the Light of the Nations, let us pray that those who are ordained today as Bishops and Successors of the Apostles will be faithful shepherds of God's People and joyful heralds of the Gospel of salvation.

Je salue très cordialement les personnes de langue française qui sont venues entourer les nouveaux Evêques. Avec elles, je prie pour qu'ils soient des pasteurs fidèles, des apôtres toujours dévoués à leur ministère, dans la foi de l'Église et l'amour répandu par l'Esprit pour être donné à toutes les nations.

5. Vi saluto cordialmente e vi abbraccio «in osculo sancto». Con voi saluto tutti i fedeli dei menzionati Paesi dell'Oriente e dell'Occidente che voi qui rappresentate. A voi, che manifestate l'universalità e la missionarietà della Chiesa, auguro l'unità di spirito ed un fecondo apostolato per la gloria di Dio, la salvezza delle anime e la promozione umana di tutti gli uomini di buona volontà.

Anche voi, come i Magi dell'Oriente, siete stati guidati da una stella: dalla stella della vocazione che nasce nel cuore umano, mediante la fede, nella comunità della Chiesa apostolica.

Voi tutti partecipate a questo corteo di popoli che trova il suo inizio nella Gerusalemme terrena per raggiungere il suo termine in quella celeste.

Guardate al Bambino che è nato a Betlemme e che è accanto alla Madre sua, Maria. Avvicinatevi a Lui, prostratevi per adorarLo ed offriteGli i doni che anche voi recate nel vostro cuore.

L'Epifania dà inizio a tante vie che confluiscono in quella della «Redemptoris Missio». Imboccate la vostra via episcopale di pastori zelanti ed intrepidi, e portate le vostre comunità al Re, nato a Betlemme.

Servirlo vuol dire regnare! 

Amen!

 

© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana

 



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