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MESSA PER GLI ALUNNI DEL PONTIFICIO SEMINARIO ROMANO MAGGIORE

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 18 ottobre 1992

 

Pastores dabo vobis. Parola piena di speranza. Con questa parola comincia il documento postsinodale dedicato alla vita e alla formazione dei sacerdoti. Pastores in un solo Pastore, perché vi è un solo Pastore: “Ego sum pastor bonus”, dice Cristo. Questo unico Pastore è anche l’unico Sacerdote, l’unica Vittima – l’Ostia – del suo sacrificio. È Pastore perché è Sacerdote; è Pastore perché è Ostia del suo sacrificio. Dalla sua bocca provengono queste parole che ci riempiono di speranza: Pastores dabo vobis. In questo unico sacerdote, in questo unico Pastore, la Chiesa, il mondo, ha bisogno di tanti pastori. Questo appare attuale specialmente oggi, domenica in cui la Chiesa ricorda il suo compito missionario, tutto l’immenso compito che nella Giornata Missionaria sta davanti ai nostri occhi, nelle nostre preghiere, nei nostri cuori. Pastores dabo vobis: è una parola con cui Dio solo, Cristo solo ci dà fiducia. È una parola con cui Egli esprime la sua alleanza con la Chiesa, con il suo popolo. Questa alleanza è Lui, questa alleanza siamo noi, noi tutti. Sappiamo bene che da parte nostra nell’alleanza ci vuole fiducia, una fiducia coraggiosa. I Vescovi, rappresentanti della Chiesa universale nel Sinodo di cui ho parlato, hanno dimostrato questa fiducia coraggiosa che si è espressa anche nell’incipit del documento postsinodale: Pastores dabo vobis. Non bisogna avere paura, bisogna avere coraggio. Pastores dabo vobis: ci saranno le vocazioni, arriveranno nuovi candidati pronti a seguire la strada del sacerdozio nella Chiesa universale, nella Chiesa cattolica e nelle diverse Chiese, in questa di Roma e nelle tante altre Chiese locali e particolari, che hanno sì bisogno di tanti sacerdoti, pastori. Quando manca questa fiducia coraggiosa diventa anche meno forte l’alleanza perché il Dio dell’alleanza, il Cristo dell’alleanza richiede a noi una fiducia coraggiosa. Lui è forte, è capace di darci questo dono, un sacerdote, anzi, un sacerdote totalmente dedicato al proprio ministero, nel celibato. È forte. La forza dello Spirito Santo può formare i cuori dei giovani per proseguire questa strada. Siamo testimoni di una strategia molto diffusa che ci vuole togliere questa fiducia coraggiosa, che ci vuole convincere che si deve cambiare. Quanto più grande deve essere la nostra fiducia. Quanto più grande deve essere la nostra preghiera. Questa fiducia e questa preghiera dimostrano infine che la strategia di Dio, la strategia di Cristo Redentore, unico Pastore, sacerdote e vittima, sacerdote e ostia, è una strategia più potente di tutte le strategie umane, ispirate da un altro spirito. Cominciamo, carissimi fratelli e figli, questo nuovo anno seminaristico ispirati dallo Spirito di Verità e dallo Spirito di Fortezza, cominciamo dalla fiducia. In questo Seminario così legato, così dedicato alla Madonna della Fiducia, cominciamo dalla fiducia. Ringraziamo il Signore della messe, che questa fiducia è stata anche confermata nel nuovo anno seminaristico a Roma e auguriamo a tutti i nostri fratelli Vescovi, in Europa e nel mondo, che vi sia una simile conferma e che non manchi mai questa fiducia coraggiosa, basata sulla preghiera, anche quando vi sono periodicamente difficoltà: che non manchi a nessuno questa fiducia coraggiosa. E poi, se avremo di più, saremo pronti a offrire agli altri: ogni vocazione sacerdotale, ogni sacerdote è un dono per la Chiesa, per la Chiesa di Roma, sì, ma anche per la Chiesa universale. Così, avendo, dobbiamo essere pronti a offrire agli altri. Che il dono sia dono, che il dono rimanga dono nella dimensione di questa grande economia che appartiene a Lui solo, a Dio che è nostro Padre, a Dio che è nostro Redentore, a Dio che è Spirito Santo.

Uscendo da questa celebrazione eucaristica per cominciare l’anno seminaristico, preghiamo che la Santissima Trinità si faccia per noi benedizione conclusiva, liturgica e continua. Che la nostra vita sia profondamente permeata da questa realtà benedicente di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

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