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VIAGGIO PASTORALE IN LITUANIA, LETTONIA ED ESTONIA

SANTA MESSA NEL SANTUARIO MARIANO DI AGLONA

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Aglona (Lettonia) - Giovedì, 9 settembre 1993

 

1. “Perché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rm 8, 29).

Siamo venuti oggi in pellegrinaggio nel Santuario mariano della Lettonia, per rendere gloria all’eterno disegno di Dio. L’Apostolo Paolo ci illustra questo disegno nella Lettera ai Romani, che poco fa abbiamo ascoltato.

Dio, che è eternità, “da sempre ha conosciuto” (cf. Rm 8, 29) tutto ciò che doveva realizzarsi nel tempo. Sin dall’origine dei secoli conosce nel suo Figlio, a Lui consostanziale, l’intero genere umano ed ogni uomo in particolare. Da tale conoscenza, che Dio ha nel suo Verbo Eterno, scaturisce il disegno divino circa la vocazione dell’uomo.

Ecco, Dio nel suo amore paterno – come scrive l’Apostolo – “quelli che da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rm 8, 29).

2. Siamo venuti oggi nel Santuario di Aglona per abbracciare con la preghiera questo mirabile disegno di Dio. Il Figlio, Verbo Eterno, della stessa sostanza del Padre, doveva diventare “primogenito tra molti fratelli”. E per essere il primogenito tra i figli e le figlie del genere umano, si è fatto egli stesso uomo: “Il Verbo si fece carne” (Gv 1, 14).

Ecco il Figlio di Dio, che “per opera dello Spirito Santo si fece uomo e nacque dalla Vergine”. La Vergine si chiamava Maria.

La Chiesa celebra quest’oggi la nascita della Vergine Santissima che nell’eterno disegno di Dio era predestinata ad essere la Madre del Figlio unigenito del Padre celeste. Celebreranno, infatti, la Festa della Natività della Beata Vergine Maria.

3. Il testo del Vangelo secondo San Matteo, che è stato proclamato nel corso della nostra assemblea, spiega come questo mistero di Dio si sia realizzato in esseri umani e mediante esseri umani. Il mistero della divina Incarnazione! Era talmente difficile da comprendere che prima dovette trovare accoglienza nelle menti e nei cuori, appunto, di esseri umani. Innanzitutto nel cuore di Maria, ed è quanto avvenne con l’Annunciazione a Nazaret e, in seguito, nel cuore dello Sposo di Maria, Giuseppe.

Ed ecco le parole con le quali il messaggero di Dio spiega a Giuseppe tale mistero: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 20-21).

“Gesù”: questo nome significa Salvatore, Dio che salva.

4. Al nome di Gesù è legato in maniera strettissima quello di Maria. La Vergine-Madre appartiene infatti al mistero del Figlio e la Chiesa crede che Ella è venuta nel mondo immacolata, libera dalla macchia del peccato originale. In Lei ha preso inizio – ed ha avuto il suo coronamento la salvezza operata da Dio.

Per tale ragione gli uomini e le nazioni amano Maria, a Lei si rivolgono fiduciosi e si recano in pellegrinaggio ai suoi Santuari per avanzare sulla via della salvezza. Essi intraprendono questo spirituale cammino per ritrovare su questa via il senso vero della propria vita, per convertirsi dai peccati e tornare alla grazia di Dio con l’aiuto di Colei che è “piena di grazia” (Lc 1, 28).

Aglona, questo vostro splendido Santuario, carissimi fedeli, è in Lettonia uno dei luoghi di tale pellegrinaggio.

5. “Di te si dicono cose stupende città di Dio... il Signore scriverà nel libro dei popoli: là costui è nato” (Sal 88 (87)).

Recuperata finalmente la libertà religiosa dopo tanti anni di silenzio su Dio, è ripresa la promettente devozione dei pellegrinaggi pubblici, che partendo dai luoghi estremi del territorio lettone, percorrono il Paese puntando verso Aglona. Le poche centinaia di pellegrini che lasciano Riga, Liepaja, Ventspils, Kolka, Jurmala, Limbazi, Valmiera ed Aluksne, diventano in pochi giorni migliaia e migliaia. Un vero fiume di credenti, che cantano la fede, che annunciano la gioia, percorrendo l’intero territorio lettone. Essi sono in maggioranza giovani desiderosi di fare l’esperienza del pellegrinaggio, quale momento di vera preghiera, di solidale testimonianza, di fatica, accolta con sincero spirito di penitenza.

Molti, non esclusi i bambini e gli anziani, si uniscono alla gioventù cattolica lettone nel desiderio di camminare insieme, a guisa di immagine viva del popolo di Dio pellegrinante nel mondo, andando verso il Signore, sotto la protezione di Maria, Madre e modello della Chiesa.

6. Siate dunque anche oggi i benvenuti, carissimi fedeli, da tutta la Lettonia e specialmente dalla circostante regione della Latgavia, ben nota per la fierezza con cui coltiva la sua antica fede. Come ogni anno, vi siete raccolti attorno a questo santuario, sospinti dalla speranza di essere ascoltati dalla Madre di Dio.

Voi volete dire a Maria il vostro amore di figli, la riconoscenza per le grazie ricevute mediante la sua intercessione, la sicura speranza che saranno esaudite le vostre preghiere.

Siate i benvenuti per questa testimonianza di fede, che oggi conforta anche me, pellegrino con voi ed in mezzo a voi, testimone davanti ai vostri occhi della fede di tutta la Chiesa e dell’impegno incessante con cui essa promuove l’evangelizzazione del mondo.

Siate i benvenuti, siate i benedetti, confortati dalla grazia sorretti ed incoraggiati dallo sguardo della Vergine di Aglona, la Vergine degna di lode, perché da Lei è nato il Sole di giustizia, Cristo nostro Dio (cf. Canto al Vangelo).

7. Particolarmente significativa è oggi per me e per tutta la popolazione cristiana della Lettonia la presenza ad Aglona di fratelli cristiani appartenenti ad altre Confessioni, Ortodossi e Luterani, desiderosi di condividere un’iniziativa di comune preghiera tanto significativa.

Anche a voi il mio saluto, carissimi fratelli nel Signore. Anche voi riconoscete in Maria la prima discepola del Signore, perché sapete dal Vangelo, costantemente proclamato nelle vostre riunioni liturgiche, che “quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1, 20) e riconoscete che Gesù, il Figlio di Dio, il Verbo eterno fattosi carne nel grembo di Maria, è colui che “salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 21).

La vostra presenza costituisce un motivo di speranza per il cammino dell’ecumenismo. Auspico di tutto cuore, che non venga mai meno tra i cristiani la tensione ecumenica verso l’unità; che non si spenga il desiderio di attuare la preghiera di Cristo “ut unum sint”.

8. Gesù – Figlio di Maria.

Gesù – il Salvatore – Dio che salva.

San Paolo esprime questa verità in maniera stupenda nella Lettera ai Romani: “Dio salva” – vuol dire: “concorre al bene di coloro che amano Dio” (cf. Rm 8, 28).

Dio realizza questo suo disegno in Cristo, che si è fatto uomo, “il primogenito tra molti fratelli”, per giustificare l’essere umano per mezzo del Sacrificio della Croce. Come non rispondere con l’amore all’amore del Figlio di Dio?

9. Imploriamo il dono dell’amore dalla Madre che sta presso la Croce. Lei è la Madre del nostro Redentore, la Madre del Salvatore.

L’eterno Padre l’ha predestinata, affinché, come Madre, si curasse della salvezza di tutti gli uomini. E noi siamo testimoni della sua costante premura. Ecco perché siamo venuti qui. Ecco perché il Popolo di Dio della Lettonia si reca in pellegrinaggio ad Aglona.

Dio. In Maria possiamo ammirare in modo sempre nuovo il mistero dell’amore, il mistero di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Non è forse Lei – la Madre di Dio – che in maniera tutta particolare rende testimonianza alla gloria partecipata nel suo Figlio Primogenito a tutti coloro che, mediante il mistero dell’adozione divina, Dio ha fatto suoi figli e figlie?

10. Davvero, “benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo” (Lc 1, 42).

Il Signore ha operato in te, Maria, grandi cose.

Il Signore faccia grandi cose per noi, mediante Te Madre di Dio, Madre del tuo popolo.

Cari fratelli e sorelle,

È con grande gioia che v’incontro in questo Santuario Mariano, così caro al vostro cuore. Rendiamo omaggio alla Madre di Dio in occasione della festa della sua Natività meditando nel contempo con spirito di fede profonda sul ruolo di Madre che Ella ha svolto e che continua a svolgere nel piano salvifico di Dio.

Dio Padre ama tutti i suoi figli e tutte le sue figlie nell’Unigenito Figlio, nato secondo il corpo dalla Vergine Santissima. Maria accompagna e guida ogni uomo e anche intere nazioni che accolgono la luce del Vangelo e viaggiano verso il Regno celeste. Anche oggi Ella veglia su coloro che si affidano alla sua protezione. Rimane in preghiera con i discepoli e invoca lo Spirito Santo affinché tutte le lingue del mondo si uniscano nel dialogo salvifico dell’amore.

Carissimi, mantenete intatta la vostra devozione alla Santissima Vergine Maria. Con la parola e con le azioni testimoniate la vostra fede cristiana.

Siamo tutti figli di Dio, creati a sua immagine. Nel Santo Battesimo siamo stati redenti dal Sangue di Cristo, Figlio della Vergine di Nazaret. Ella è la nostra Madre e la nostra Regina. Ascoltiamo ciò che Ella desidera dirci. Maria indica Cristo ricordando quella legge fondamentale che Egli ci ha lasciato nel suo testamento: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati” (Gv 15, 12).

Inginocchiati ai piedi di Maria, chiediamoLe di darci le forze necessarie per realizzare nella vita questo grande comandamento dell’Eterno Figlio di Dio che morì e risorse per la nostra salvezza.

Carissimi fratelli e sorelle di lingua russa,

Desidero rivolgere a voi direttamente un particolare saluto. Il santuario in cui ci troviamo è mèta di pellegrini di ogni regione circostante. Lingue diverse qui s’incontrano a cantare insieme le lodi della Madre di Dio.

Voi sapete bene quale sia il compito affidato a Maria Santissima nella storia della salvezza; quale il suo ruolo anche nelle vicende recenti della Chiesa. Mentre rendiamo grazie con Lei al Signore, i nostri occhi si proiettano in avanti. La fede è stata forza di liberazione dall’oppressione del passato; tanto più essa dev’essere ora energia di riconciliazione per tutti coloro che si trovano a condividere i medesimi problemi e le stesse opportunità di soluzione.

Come nel Vangelo, Maria continua ad additare a tutti Gesù, nel cui nome soltanto vi è salvezza. In Lui “Dio salva” tutti coloro che lo amano, a qualunque lingua, popolo e nazione appartengano. Egli non guarda all’apparenza, guarda al cuore dell’uomo, giacché è lì che risiede la vera identità di ciascuno.

Lasciatevi guidare, carissimi, da questa Madre tanto venerata dal popolo russo. Grazie a Lei, vi scoprirete fra voi più fratelli, più disposti al dialogo, più aperti all’aiuto reciproco. Insieme con Lei invocate lo Spirito Santo, perché, come già avvenne nella Pentecoste, le diverse lingue si possano incontrare nell’unico linguaggio dell’amore.

Al termine della Messa celebrata al Santuario mariano di Aglona, Giovanni Paolo II rivolge ai fedeli un lungo saluto in lingua polacca.

Święto Narodzenia Matki Bożej. Kościół dziękuje Jej za to, że jest światłością Ludu Bożego. Jest to światłość, w której odbija się światło Słowa Przedwiecznego, światło Chrystusa. Ona najpełniej, najwierniej odbija to światło i przekazuje Ludowi Bożemu we wszystkich Kościołach na całej ziemi. Dziś, w tę uroczystość w sanktuarium Matki Bożej w Agłonie dziękujemy Ojcu, Synowi i Duchowi Świętemu za tę światłość, którą Chrystus przez swoją Matkę, przez Bogarodzicę był dla Ludu Bożego całej Łotwy, zwłaszcza w okresach trudnych i ciężkich.

Równocześnie zaś prosimy naszego Pana, ażeby ta światłość Jego Matki stale oświecała Waszą ziemię, Waszą Ojczyznę, Kościół, cały Lud Boży, całą Łotwę.

Życzymy tego i prosimy o to dla Ludu Bożego w obu łotewskich diecezjach: i w archidiecezji ryskiej i w diecezji Lipawa. Prosimy o to dla tego szczególnego okręgu Letgalii, który dzisiaj dane mi jest w tej apostolskiej podróży nawiedzić.

Prosimy o to dla wszystkich wspólnot, dla wszystkich parafii, dla wszystkich rodzin i wszystkich innych wspólnot Ludu Bożego, które żyją na tej ziemi. Ale skład naszego dzisiejszego zgromadzenia wskazuje na to, że nie tylko synowie i córki ziemi łotewskiej, ale także przyległych ziem przybywają tutaj i są tu obecni.

Wskazują na to transparenty, które mówią o grupach z Moskwy, z Witebska, z innych środowisk spoza granic Łotwy. Wskazują na to również obecni tutaj kardynałowie i biskupi z różnych krajów tej zwłaszcza części Europy. I dlatego też dziękujemy Ci, Matko Agłońska, za to, że jesteś gościnna, dziękujemy Ci też, ziemio łotewska, za to, że jesteś gościnna gościnnością Twojej Matki. I zarazem wszystkich Ci zawierzamy, wszystkich Ci polecamy, zarówno na tej ziemi, jak poza jej granicami, wśród innych języków i narodów, bliskich, zjednoczonych dziedzictwem historycznym. Wszystkich Ci zawierzamy.

Niech Twoje światło oświeca wszędzie wszystkie Kościoły, wszystkie wspólnoty Ludu Bożego. Niech Twoje światło, światło Twoich narodzin oświeca wszystkich chrześcijan rozdzielonych. Niech im wskazuje drogę do jedności, którą jest Chrystus, do jedności w Chrystusie, do tej jedności, o którą Chrystus tak gorąco prosił: żebyśmy nawet różniąc się, byli jedno. Tak jak On prosił: “ Spraw, Ojcze, aby byli jedno, jako Ty we Mnie, a Ja w Tobie ”.

Matko nasza i Pani, nie przestań oświecać dróg Ludu Bożego i tutaj, i na całej ziemi, ażebyśmy nie stracili kierunku, który nam wskazał Jezus Chrystus – Ewangelia, Krzyżem i Zmartwychwstaniem, żebyśmy w tym kierunku szli, z Nim szli i za Nim szli. Oto Cię prosi Biskup Rzymu, Następca św. Piotra, razem z wszystkimi obecnymi tu biskupami i całym Ludem Bożym. O łaskawa, o litościwa, o słodka Panno Maryjo! Amen.

Ecco le parole del Santo Padre in una nostra traduzione in lingua  italiana.

Festa della Natività della Madre di Dio. La Chiesa ringrazia Maria di essere la luce del Popolo di Dio. È la luce nella quale si riflette la luce del Verbo Eterno, la luce di Cristo. Ella riflette questa luce nel modo più pieno e il più fedele, e la trasmette al Popolo di Dio in tutte le Chiese della terra. In questa odierna solennità celebrata nel santuario della Madre di Dio ad Aglona ringraziamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per quella luce che Cristo – mediante sua Madre, mediante la Madre di Dio – rappresentava per il Popolo di Dio dell’intera Lettonia, specie nei periodi difficili e pesanti.

Nello stesso tempo preghiamo il nostro Signore affinché la luce di sua Madre illumini incessantemente la vostra terra, la vostra Patria, la Chiesa, tutto il Popolo di Dio, tutta la Lettonia.

È ciò che auguriamo e che chiediamo per il Popolo di Dio nelle due diocesi lettoni: nell’arcidiocesi di Riga e nella diocesi di Liepaja. Lo chiediamo per questa particolare “circoscrizione” che oggi mi è concesso di visitare nell’ambito di questa visita apostolica.

comunità del Popolo di Dio che vivono in questa terra. Ma i partecipanti a questo nostro odierno raduno dimostrano che non solo i figli e le figlie della terra lettone, ma anche quelli delle terre limitrofe vengono qui e sono qui presenti.

Lo dimostrano i manifesti che parlano dei gruppi venuti da Mosca da Vitebsk, da altri luoghi fuori dei confini della Lettonia. Lo dimostra anche la presenza di cardinali e vescovi provenienti da vari paesi, soprattutto di questa parte dell’Europa. E anche per questo ti ringraziamo, Madre di Aglona, perché sei ospitale; ringraziamo anche te terra di Lettonia perché sei ospitale con l’ospitalità di tua Madre. E nello stesso tempo ti affidiamo tutti, te li raccomandiamo, sia in questa terra sia fuori dei suoi confini, tra altre lingue e nazioni, vicine, unite dal patrimonio storico, te li affidiamo tutti. Che la tua luce illumini ovunque tutte le Chiese, tutte le comunità del Popolo di Dio. Che la tua luce la luce della tua Natività illumini tutti i cristiani divisi, che indichi loro la via che conduce all’unità che è Cristo, all’unità in Cristo, a quell’unità che Cristo chiedeva con tanto ardore: affinché conservando tutte le nostre differenze siamo una sola cosa. Così come Egli pregava: “Padre, fa che siano una sola cosa, come tu sei in me e io in te” (cf. Gv 17, 21).

Madre nostra e Signora, non cessare di illuminare le vie del Popolo di Dio, sia qui sia in tutta la terra, affinché non perdiamo la direzione che Gesù Cristo ci ha indicato con il Vangelo, la Croce e la Risurrezione, affinché continuiamo a camminare in questa direzione, con Lui e seguendo Lui. Te lo chiede il Vescovo di Roma, il Successore di San Pietro insieme a tutti i vescovi qui presenti ed a tutto il Popolo di Dio. O clemente, o pia, dolce Vergine Maria. Amen.

 



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