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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AI VESCOVI DI MALTA

 

Ai venerabili e cari fratelli
Joseph Mercieca, Arcivescovo di Malta
e Nicholas J. Cauchi, Vescovo di Gozo.

Mentre la Chiesa di Malta si prepara ad iniziare l’anno dedicato al rinnovamento spirituale che culminerà nel nono Congresso Mariano Internazionale, è per me una gioia scrivervi questa lettera e, attraverso di voi, rivolgere il mio saluto a tutto l’amato popolo maltese. Con l’apostolo Pietro dico: “Pace a voi tutti che siete in Cristo” (1Pt 5,14).

È davvero soddisfacente sapere che il 1° ottobre prossimo inaugurerete in tutta Malta la Missione diocesana, il cui scopo è il rinnovamento spirituale del popolo maltese. Come Pastore della Chiesa universale di Cristo, sono lieto di essere unito a voi, Vescovi locali, in questa solenne chiamata del Popolo di Dio ad una maggiore santità di vita. In questo momento propizio e tanto favorevole possano le parole di san Paolo echeggiare per tutto il vostro paese: “Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera” (Ef 4,23-24).

Per sua stessa natura, una chiamata al rinnovamento spirituale è un invito alla preghiera. E così il popolo maltese è invitato ad aprire il suo cuore a Dio, a volgere il proprio spirito al Figlio suo, nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, e ad implorare l’azione purificatrice dello Spirito Santo nella sua vita. È mediante la preghiera – sia personale che liturgica – che tutti i membri della comunità otterranno la forza necessaria per una autentica vita cristiana.

Nella preghiera essi percepiranno profondamente che una chiamata al rinnovamento significa una chiamata alla fedeltà a Cristo che continua a vivere nella comunione della sua Chiesa. Questa comunione è una comunione in un’unica fede – una comunione di verità e vita, di santità e di grazia, di giustizia, amore e pace. È una comunione che richiede dai suoi membri rispetto reciproco, aiuto fraterno e obbedienza dettata dall’amore ai pastori del gregge. La Chiesa è una comunione universale nella quale sacerdoti, religiosi e laici vivono la loro vocazione e cooperano alla missione salvifica della Chiesa mediante un’azione comune in unità con i Vescovi e il successore di Pietro. In questa comunione e in questa coordinata azione ecclesiale si trova la certezza della fedeltà a Cristo e la garanzia di un effettivo contributo al Regno di Dio.

Una chiamata al rinnovamento è inoltre una chiamata alla coerenza – coerenza tra fede e vita cristiana. Una comunità di fede e di preghiera deve testimoniare nella sua condotta ciò che professa e proclama. La fede della Chiesa deve esprimersi nella vita pubblica e privata dei suoi membri. Si deve manifestare coerenza mediante una testimonianza cristiana sempre più visibile e vitale in tutti i ruoli e le funzioni che i fedeli si trovano a svolgere. La sfida cristiana – la chiamata alla coerenza – implica scelte decisive e sacrifici da ciascuno; è esigente sia per coloro che sono di umili condizioni che per coloro che hanno importanti responsabilità. Ad ogni categoria di persone il cristianesimo domanda la stessa cosa: abbracciare Cristo nella fede e applicare i suoi insegnamenti alle situazioni concrete della vita.

È poi esperienza secolare della vita cristiana che la fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, lungi dall’essere solo lealtà alla propria patria, è un effettivo contributo al benessere dell’intera comunità.

Cristo stesso ci ha insegnato: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Mt 22,21).

In questo importante momento, tutti i cristiani debbono, in un impegno comune, assumere seriamente la loro responsabilità per promuovere il patrimonio di valori cristiani dei maltesi, che conferisce unità e un volto autentico alla nazione maltese e al suo popolo.

Per promuovere i valori cristiani che sono al servizio del bene comune della nazione intera, i cattolici devono sostenere quelle istituzioni educative, caritative e sociali di cui così generosamente la Chiesa si fa promotrice.

Rinnovamento spirituale implicherà anche ulteriori sforzi volti alla riconciliazione nella ricerca della preziosa unità nazionale – l’unità di fratelli e sorelle nella libertà, giustizia e carità. Rinnovamento e riconciliazione significheranno una nuova era dove la divisione sia sostituita dall’armonia e dove l’ostilità sia vinta dalle forze del rispetto fraterno e dall’amore cristiano. Questa nuova era creerà inoltre il clima favorevole per il benessere sia materiale che spirituale di ogni uomo, donna o bambino a Malta.

In tutti i vostri sforzi per compiere un rinnovamento spirituale e per costituire il tessuto religioso e morale della vostra nazione, voi contate giustamente sull’intercessione di Maria, la Madre di Dio, che presiede al destino del vostro popolo, aiutandolo a superare tutte le difficoltà e ad arrivare al terzo millennio in pieno possesso della sua identità culturale cristiana.

A questo proposito è mia speranza che le future celebrazioni mariane, congiuntamente all’intero anno di rinnovamento spirituale, saranno considerate eventi ecclesiali che daranno luogo, tra l’altro, ad una maggiore unione di fede e di amore tra i figli e le figlie di Malta che orgogliosamente afferma di essere l’Isola di san Paolo. E possa così essere sotto la protezione di Maria, alla cui amorevole e materna protezione io affido con fede tutti gli abitanti di Malta.

Attraverso di voi, venerabili fratelli, rivolgo la mia particolare benedizione apostolica a tutti i fedeli, con le confortanti parole dell’apostolo Paolo: “Il mio amore sia con tutti voi in Cristo Gesù” (1Cor 16,23).

Dal Vaticano, 29 settembre 1982.

GIOVANNI PAOLO II

 

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