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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
CON CUI IL CARDINALE DI VIENNA FRANZ KÖNIG
VIENE NOMINATO INVIATO SPECIALE ALLE CELEBRAZIONI
DEL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE CROATO

 

Al nostro venerabile fratello,
cardinale Franz König.

Nei giorni 8 e 9 del mese di settembre, ricorrerà la solennità del 1300° anniversario della cristianizzazione della Croazia. Si tratta del terzo Congresso col quale il popolo croato, come in una sacra trilogia, commemora quell’evento, per il quale quella nobile popolazione è diventata membro vitale della Chiesa e partecipa, del suo travaglio e dei suoi pericoli, come del suo onore e della sua gloria. Si aggiunge poi la ricorrenza del ritrovamento della statua di Marija Bistrica, nascosta durante una guerra perché non ricevesse danni né andasse completamente distrutta.

L’inizio delle imminenti celebrazioni risale all’anno 1976, nella città di Solin, nell’arcidiocesi di Spalato, quando venne celebrato il millenario della fondazione della Chiesa di Solin da parte di Elena l’Augusta, regina dei croati; la seconda solennità si ebbe nell’anno 1979 nel paese di Nin, 1100 anni dopo che il re Branimiro, con una lettera al sommo pontefice Giovanni VIII, quasi come con una stretta di mano, confermava la sua fedeltà a quella del suo popolo alla Chiesa romana. Quel santo sommo pontefice li ringraziò e li benedisse. Naturalmente, da allora, quella comunità fu tenuta dalla Sede apostolica come una figlia amatissima.

In entrambe le celebrazioni, specialmente nella seconda, come se la fede fosse rinata per beneficio divino, spirando il soffio della grazia, il popolo croato è affluito numerosissimo a Solin e a Nin dai luoghi più disparati e ha rinnovato la sua fedeltà a Cristo e alla Sede di Pietro: la fedeltà dei cristiani infatti è tale che, lungi dal distogliere i cuori degli uomini dai loro doveri di cittadini, è al servizio del progresso per mezzo della scrupolosità della regola di condotta. Tutto ciò induce a sperare con certezza che anche oggi questo popolo generoso e intrepido, progenie di santi e di poeti, sia presente in gran numero, come un fiume accresciuto dalle piogge, a far memoria di quei tempi così pieni di gloria degli inizi. La gloria dei padri infatti si è trasmessa ai figli e la loro virtù è ricco patrimonio dei successori.

Del resto i temi che in questi giorni vengono proposti alla meditazione, nel santuario di Marija Bistrica, come in una dimora comune di tutti i croati, e cioè il mirabile mistero dell’Eucaristia e Maria, madre amabile di Cristo, sono grandi e adatti a questi tempi. Infatti nell’adorazione di Cristo, Figlio di Dio nascosto nel Sacramento dell’altare, il discepolo fedele non soltanto ritrova la luminosissima fiaccola della verità, ma l’Autore stesso della luce, nel quale sta ogni verità, quale cardine di tutte le cose, saziando l’intelletto umano. A coloro che da questa umana Sirti cercano le spiagge celesti, sembra che Cristo parli dolcemente dall’Eucaristia: “Alzati e mangia, perché ti rimane ancora da fare un lungo viaggio” (3 Reg 19, 7), rivolgendosi sia a chi è solo che a chi cammina con la Chiesa. Corroborato da questo cibo divino, il cristiano canta e cammina. E sempre cammina con Maria, madre della Chiesa nella gioia e nel dolore.

Dopo queste parole di introduzione, venerabile nostro fratello, vogliamo manifestarti la nostra intenzione che tu presieda queste celebrazioni come nostro inviato.

Dunque, venerabile fratello nostro, porta il nostro saluto a quella schiera di figli. Raccomanda loro di stare saldi, di mantenere incorrotta nel cuore la fede cristiana, nella quale soltanto sta la salvezza eterna di tutti, di essere onesti e di cercare quella ricchezza che non perisce. Anche alle autorità civili porta il nostro augurio di prosperità e felicità.

Per quanto ti riguarda non dubitiamo che tu, data la tua saggezza in tutto, la tua religiosità e la tua fedeltà alla Sede di Pietro, assolva al tuo compito scrupolosamente e santamente, a gloria di Cristo e di sua Madre e per il bene dei fedeli. Intanto invochiamo Dio, Padre onnipotente, che assista te e tutti i presenti, specialmente i padri cardinali, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, tutti i popoli della Jugoslavia e tutti coloro che sono osservanti della verità. A tutti impartiamo la benedizione apostolica.

Dal Vaticano, 1° settembre 1984.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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