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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DELLA PROMULGAZIONE DEL «LIBRO DEL SINODO»

 

Carissimi Fratelli e Sorelle
della Chiesa di Dio che è in Roma!

Il secondo Sinodo Diocesano, che avevo annunciato nella Vigilia di Pentecoste del 17 maggio 1986, giunge ora al suo felice compimento, dopo un percorso settennale costantemente alimentato dalla preghiera e caratterizzato dalla crescente partecipazione del popolo di Dio, in ciascuna delle sue componenti.

I lavori preparatori, condotti sotto la guida del Cardinale Vicario, Ugo Poletti, hanno permesso di approfondire la conoscenza della situazione religiosa e sociale di Roma e di individuare – alla luce del tema del Sinodo: la comunione e la missione della chiesa di Dio che è in Roma alle soglie del terzo millennio – opportuni criteri e progetti di rinnovamento ecclesiale e di impegno missionario.

In una seconda fase, affidata alla responsabilità del nuovo Cardinale Vicario, Camillo Ruini, si è promosso il più ampio coinvolgimento delle parrocchie e di tutte le altre realtà ecclesiali presenti nell’Urbe, particolarmente attraverso le Assemblee presinodali di prefettura. Si è intessuto inoltre, attraverso il “Confronto con la Città”, un dialogo aperto all’intera cittadinanza sui problemi più importanti e complessi della Roma di oggi.

Il 3 ottobre 1992, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, presiedevo la solenne Liturgia che apriva i lavori dell’Assemblea sinodale, articolati poi in Congregazioni generali e Circoli minori e conclusi, infine, con l’approvazione del “Libro del sinodo” da parte dell’Assemblea. Quest’ultima fase del cammino è stata un’espressione particolarmente viva di quell’ecclesiologia di comunione che, alla scuola del Concilio Vaticano II, si è voluto approfondire e incrementare profittando delle singolari opportunità di incontro e di dialogo offerte dai lavori sinodali.

Custodiamo nel nostro animo la gioia spirituale che il Signore ci ha donato nella Veglia di Pentecoste del presente anno, la sera del 29 maggio 1993, durante la grande Eucaristia conclusiva dei lavori sinodali: in essa si è manifestato il volto e il cuore della Chiesa di Roma.

Il “Libro del Sinodo”, che il Cardinale Vicario, a nome di tutto il popolo di Dio che è in Roma, ha rimesso nelle mie mani quella sera, è stato da me attentamente riesaminato. Ed ora, con questa Lettera, in virtù della mia autorità di Vescovo di Roma, lo approvo e lo promulgo e dispongo che sia pubblicato, perché sia punto di riferimento e regola pastorale della vita e della missione della Chiesa di Roma.

La sua solida dottrina, basata sulla parola di Dio e sul magistero pontificio e conciliare, la sua tensione missionaria e saggezza pastorale, unite alla completezza dei suoi contenuti, ne fanno uno strumento prezioso in vista di quell’opera della nuova evangelizzazione nella quale è chiamata a impegnarsi sempre più a fondo la Chiesa di Roma, per la missione di salvezza che ha verso il popolo di questa città e per il debito di esemplarità che la lega alle Chiese sorelle sparse nel mondo intero.

Tradotto nella realtà della vita ecclesiale, questo Libro sia impulso alla comunione, criterio e stimolo unificatore delle attività pastorali, in una Diocesi benedetta da Dio con grande ricchezza e molteplicità di doni e proprio per questo particolarmente bisognosa di indirizzi condivisi, che facciano convergere tale molteplicità nell’adempimento della comune missione. Sia ugualmente sorgente di coraggio apostolico e fonte di ispirazione per affrontare con animo insieme fedele e creativo quegli ambiti e quei terreni di lavoro nei quali si può e si deve più efficacemente modellare il volto cristiano di Roma, nella prospettiva del nuovo millennio. Sia, in questa medesima luce, aiuto e sprone per il cammino verso la piena unità dei cristiani.

Affido al Cardinale Vicario il compito di guidare l’opera di attuazione di questo Sinodo diocesano, assicurandogli la mia costante vicinanza e sollecitudine di Pastore. Saranno al suo fianco il Vicegerente e i Vescovi Ausiliari, i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e le religiose e tutti i fratelli e le sorelle della Chiesa di Roma. Il Signore colmi della sua grazia quanti hanno operato per il Sinodo e opereranno ora perché da esso maturino copiosi i frutti dello Spirito del Signore.

Maria Santissima, nostra Madre e nostra Fiducia, Salvezza del Popolo Romano e Madonna del Divino Amore, gli Apostoli Pietro e Paolo, colonne della Chiesa di Roma, e tutti i Santi e le Sante che attraverso i secoli ne hanno reso fecondo il cammino ci sostengano sempre con il loro esempio e la loro intercessione.

Con questi voti, a tutti imparto, quale segno della mia riconoscenza ed auspicio della costante assistenza divina, l’apostolica benedizione.

Dal Vaticano, 24 giugno, Solennità di san Giovanni Battista, dell’anno 1993, decimoquinto di Pontificato.  

IOANNES PAULUS PP. II

 

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