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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE FRANJO KUHARIĆ, ARCIVESCOVO DI ZAGABRIA

 

Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Franjo Kuharic
Arcivescovo di Zagabria
 

Senza dubbio dobbiamo annoverare tra gli eventi di maggiore importanza la duplice ricorrenza con cui verranno celebrati i 400 anni dall’Unione di Brest-Litovsk e i 350 dall’Unione di Uzhorod. L’intera Chiesa cattolica è pervasa da una grande gioia, poiché in alcuni luoghi si sono realizzate le parole di Cristo stesso, che richiamano all’unità. Noi pure, ricolmi di pari letizia, di fronte a questo luminoso esempio camminiamo nella ferma speranza che si giunga in futuro alla completa e piena unità con tutti gli altri fratelli cristiani.

Siamo consapevoli e certi che, prendendo spunto da questo avvenimento, saranno richiamate alla memoria le testimonianze di virtù e il ricordo dell’antica pietà dell’Ucraina, e che gli animi di tutti i fedeli saranno nuovamente spronati ad una fede più salda e ad un’azione conseguente, soprattutto in un momento storico come quello attuale, che sembra offrire circostanze più felici.

Non possiamo fare a meno di tributare il Nostro plauso per il fatto che questa celebrazione avrà come momento significativo di festa il pellegrinaggio con cui, dal 18 al 21 maggio prossimi, una grande folla raggiungerà il famoso santuario della città di Zarvanycia, dove tutta l’Ucraina, proprio come in passato fecero devotamente i governanti di allora, facendosi interpreti dell’animo del popolo, sarà di nuovo consacrata alla Vergine Maria.

Così, affinché questo momento possa attuarsi e svolgersi in modo più adeguato e più solenne, abbiamo deciso di inviare un uomo degno di stima a rappresentare la Nostra persona, significando parimenti la Nostra disposizione d’animo e i Nostri buoni auspici. Abbiamo pertanto rivolto a Lei, Venerato Fratello Nostro, il Nostro pensiero, giudicandoLa senza dubbio adatta per svolgere nel migliore dei modi questo incarico. Così, mossi da affetto fraterno, La nominiamo Inviato Speciale per le celebrazioni di quella solenne ricorrenza.

Manifesterà a tutti i partecipanti la Nostra benevolenza e la Nostra profonda unione con loro. Invochiamo dunque benigna la Madre celeste, perché si degni di ricolmare del suo aiuto questa amata Nazione. Vogliamo infine che Lei impartisca la Nostra Apostolica Benedizione a tutti i Presuli ed ai fedeli delle Eparchie, che sia annunciatrice di divine grazie e chiaro presagio di un futuro più salutare.

Dal Vaticano, 20 aprile 1995, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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