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[ IT  - LA ]

LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE ROGER ETCHEGARAY,
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA
E DELLA PACE E DEL PONTIFICIO CONSIGLIO «COR UNUM»

 

Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Roger Etchegaray
Presidente del Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio “Cor Unum”
 

Apprendiamo con gioia che in questo stesso anno sarà celebrato il ricordo dei centocinquanta anni da quando l’annuncio del Vangelo incominciò ad essere largamente diffuso con opera solerte tra la popolazione di Samoa. Questo evento speciale offre a Noi non solo l’opportunità di ricordare questo avvenimento, ma anche di esortare nuovamente gli animi ad una fede più forte e più salda, con rinnovati propositi. Allo scopo di rendere più solenne questa commemorazione, veniamo volentieri incontro alla richiesta del Venerato Fratello Nostro, il Cardinale S. Em.za Rev.ma Pio Taufinu’u Arcivescovo di Samoa-Apia, e vogliamo costituire un Padre cardinale a rappresentare la Nostra Persona e assumere le Nostre veci. Per questo motivo, consegnandoLe questa Lettera, Venerato Fratello Nostro, La scegliamo per svolgere questo incarico come Nostro Inviato Speciale, dandoLe mandato di partecipare a nome Nostro alle celebrazioni presso i fedeli di quel luogo. Porgerà a tutti il Nostro fervoroso saluto, presiederà in vece Nostra alle sacre liturgie, illustrerà con la Sua parola, secondo le Nostre intenzioni, l’importanza di quell’evento e l’opportunità di rinnovare il primitivo fervore; attesterà parimenti la Nostra benevolenza verso quella Chiesa fiorente. Confidiamo con grande speranza che quella amata comunità che sappiamo essere unita da vincoli strettissimi con la Sede di Pietro, cresca ancora di più; perciò La raccomandiamo allo stesso Principe dei Pastori e facciamo voti affinché tutti i fedeli, ad uno ad uno, rinnovino il proprio animo per condurre una vita cristiana più fervida. Sappia con certezza che accompagneremo con fervide preghiere la Sua missione. Frattanto elargiamo volentieri, come se fossimo presenti, a Lei, Venerato Fratello Nostro, a tutti i Presuli ed alle autorità del luogo, nonché a tutto il clero e il popolo, a quanti prenderanno parte a tali solennità, la Nostra Benedizione Apostolica, pegno di doni celesti e prova della Nostra benevolenza.

Dal Vaticano, 2 giugno 1995, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.  

IOANNES PAULUS PP. II

 

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