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VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA,
ISOLE SALOMONE E THAILANDIA

MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
PER LA TRADIZIONALE FESTA DEI BAMBINI CHE SI
CELEBRA OGNI ANNO IN TUTTA LA COREA DEL SUD

Stadio municipale Mudung di Kwangju (Corea)
Venerdì, 4 maggio 1984

 

Cari bambini della Corea.

È una gioia per me salutarvi oggi e offrirvi un messaggio particolare per la Giornata dei bambini.

Voglio parlarvi dell’amore, l’amore per il quale voi siete stati creati, l’amore che ciascuno di voi desidera profondamente.

1. Uno dei discepoli di Gesù, Giovanni evangelista, scrisse una lettera ai primi cristiani dicendo che “l’amore è da Dio” e che “Dio è amore” (1 Gv 4, 7-8). Difatti il Dio che è amore e che ci ha amato tanto, ci ha chiamati a condividere la sua vita, proprio come un padre rende partecipi della sua vita i suoi figli. E Dio vuole che noi a nostra volta lo amiamo per l’amore e per la vita che ci ha offerto. Dio è nostro Padre e ci chiede di amarlo come suoi figli.

Ma Dio vuole anche che amiamo gli altri. Questo è il senso della nostra vita: amare Dio e amare gli altri: amare i nostri genitori, i nostri fratelli e sorelle, i nostri parenti e amici, tutti gli altri esseri umani, perfino coloro che possono averci fatto del male o offeso. Amare il nostro prossimo vuol dire vivere per gli altri, offrire un aiuto, dare un servizio dove ce n’è bisogno, essere giusti, onesti e puri, benevoli, sinceri e gentili. Amare il nostro prossimo significa aiutare a costruire un mondo migliore.

Possiamo realizzare questo non tanto con le parole quanto coi fatti, perché le azioni parlano più forte delle parole. Questo è quanto san Giovanni voleva dire quando scrisse: “Figlioli, non amiamo a parole, né con la lingua, ma coi fatti e nella verità” (1 Gv 3, 18).

2. Cari bambini di Corea: tutti i bambini del mondo, tutti i popoli del mondo meritano il vostro amore, indipendentemente da nazionalità, sesso, religione o razza; sia forti che deboli, ricchi o poveri, sani o malati. Amare è pensare alle altre persone, accettare gli altri, allontanarsi dalla propria strada per aiutarli, servirli, incoraggiarli, condividere con gli altri il mondo e quanto in esso c’è di buono, nello stesso modo in cui Dio lo ha condiviso con voi. Amando gli altri scoprirete il senso della vita; realmente scoprirete il datore della vita, il Creatore del mondo, il Dio e Padre di tutti noi.

3. E se siete cristiani, cari bambini, avete un motivo particolare per amare: diventare come Gesù, che è l’eterno Figlio di Dio, il Figlio che diventò uomo per dare la sua vita per noi sulla croce, per amore, per aiutarci a capire il significato dell’amore, per renderci capaci di amare.

4. E oggi, io, Giovanni Paolo II, come rappresentante di Gesù, come Vescovo di Roma, offro il mio amore a ciascun ragazzo e ragazza di Corea, a ognuno e a tutti, senza alcuna distinzione. Proclamo la vostra dignità umana come figli di Dio creati per partecipare dell’amore divino per sempre. Proclamo i vostri diritti, per quanto possiate essere piccoli e indifesi, e proclamo i doveri che procedono insieme con i vostri diritti, che siete chiamati ad adempiere per amore, per salvaguardare i diritti degli altri. Io amo in modo particolare ogni fanciullo che soffre, che è solo, abbandonato, specie quelli che non hanno nessuno che li ami e che si prenda cura di loro. Cari bambini, vi do tutto l’amore del mio cuore.

Voglio anche spronare tutti quelli che lavorano per costruire un mondo di pace, dove possiate vivere, quelli che si prendono cura della vostra salute, che vi istruiscono, che vi parlano di Dio. Sono particolarmente vicino ai vostri genitori, che vi hanno trasmesso il dono divino della vita e che sono i primi a insegnarvi il significato dell’amore. Oggi io unisco il mio amore con il loro, e insieme uniremo il nostro amore con l’amore di Dio, che ci ha amati e ci ha chiesto di amarlo a nostra volta.

Cari bambini di Corea, il vostro futuro e il destino di questa terra dipendono, secondo la volontà di Dio, dalla vostra buona disposizione ad amare. Questo è il mio messaggio per oggi e per gli anni a venire, il mio messaggio d’amore: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio” (1 Gv 4, 7).



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