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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AL MOVIMENTO INTERNAZIONALE CRISTIANO
«LA VIE MONTANTE»

Giovedì, 12 marzo 1987

 

Cari fratelli e sorelle del movimento “La Vie Montante”

1. Ecco che il vostro movimento dei pensionati celebra vicino a Parigi il 25° anniversario della sua fondazione. Mi associo molto volentieri a questo giubileo. Mi congratulo con tutti coloro che hanno contribuito fino ad oggi allo sviluppo di “La Vie Montante”, in Francia e in un certo numero di paesi rappresentati tra di voi, fino a raggiungere centinaia di migliaia di membri attivi. Gioisco al pensare che molte persone della terza età, grazie ai mezzi di questo movimento - riunioni di riflessione e di preghiera, lettura delle pubblicazioni, legami di amicizia - possano vivere più intensamente uniti a Dio, approfondire la loro fede e testimoniarla, aiutarsi a vicenda e proporre il loro servizio alla società e alla Chiesa, accogliere con serenità e speranza il passaggio verso la vita eterna. Possa il vostro movimento mantenere il suo dinamismo, animato dall’interno dai suoi propri membri, apostoli per loro simili. Possa aprirvi agli altri, senza nulla perdere della sua ispirazione cristiana e risplendere ampiamente come la luce e il sole del Vangelo nel mondo dei pensionati!

2. Già a Roma il 14 ottobre 1982 ebbi la gioia di intrattenermi con i vostri pellegrini e di precisare in che senso “La Vie Montante” giustifica la sua denominazione e di apportare un contributo originale sul piano della spiritualità, dell’apostolato, dell’amicizia. Tutti gli aspetti sottolineati allora, tutte le linee tracciate mantengono il loro valore per l’avvenire del vostro movimento, e vi invito ad approfondirli e a viverli. Lo dico con convinzione: l’età che vivete, malgrado la sofferenza di avere un’attività ridotta e delle responsabilità più ristrette, e malgrado molte altre prove, è comunque un tempo di grazia: voi disponete di tempo libero e di una libertà di spirito che non vi concederebbero la vita professionale e la vita familiare con dei bambini; voi potete ascoltare meglio la parola di Dio, dedicarvi di più alla preghiera personale e comunitaria, coltivarvi, riflettere sugli avvenimenti a partire dalla presenza di Dio, esaminarli con una nuova apertura spirituale, cioè con una certa obiettività e con più fiducia in Dio, mantenere delle relazioni umane con una maggiore disponibilità a partecipare in maniera diversa al servizio della Chiesa o degli uomini bisognosi.

3. Alla soglia della nuova tappa di “La Vie Montante” ritengo utile sottolineare inoltre i due particolari campi in cui il movimento può svolgere la sua azione a presentare una testimonianza molto preziosa per la società e per la Chiesa. In Francia, in particolare, sempre più persone vanno in pensione, volontariamente o a causa delle crisi dei posti di lavoro, all’età di sessant’anni, talvolta a cinquantacinque anni o addirittura a cinquant’anni. Questi giovani pensionati, forse all’inizio un po’ disorientati, possono e devono, come del resto i più anziani di loro, e senza sostituirsi ai giovani adulti che hanno assunto le loro proprie responsabilità, svolgere un ruolo determinante per la costruzione di un mondo più umano e per la vitalità della comunità ecclesiale. Pur essendo fortunatamente più presenti nelle loro case, devono evitare di vivere ripiegati su loro stessi o rinchiusi nelle loro famiglie. Essi sono naturalmente inseriti nei loro diversi clubs e associazioni di anziani e possono prendere tutte le iniziative possibili utili agli altri membri della società. Occupano una posizione di carriera tra le generazioni e sono in grado di contribuire a rendere più armoniosi i rapporti spesso difficili tra loro. Si tratta della pace nella società, della comprensione reciproca, del dialogo costruttivo rispettoso di ciascuno, della convivenza, nella preoccupazione per i valori morali di cui la vita di fede e l’esperienza umana hanno mostrato l’importanza e che sono necessari ad un progresso equilibrato.

4. Io penso, d’altra parte, alle persone più anziane, che hanno bisogno di una compagnia nella loro vita provata dalla solitudine, dalla malattia, dalle separazioni, dalla prospettiva della morte che si fa più prossima. Questo stadio è spesso più lungo che nel passato grazie ai progressi della medicina. La società si sforza generalmente di aiutare queste persone sul piano economico e crea per esse delle case di riposo. Ma così questi anziani non vengono in questo modo sottratti alle loro prove. E da questo punto di vista hanno un gran bisogno di affetto, di sicurezza, di speranza sul senso della vita e di una considerazione per ciò che possono dare alla società con la loro testimonianza. Nella misura in cui essi sono come esclusi dal banchetto della vita, dalla stima, dalla presenza e dall’aiuto delle giovani generazioni o degli adulti che privilegiano la forza e l’efficienza, possono essere considerate come le più povere. E non ci si può adattare a questa situazione senza sentire una contraddizione con il Vangelo. Ne va del rispetto dell’uomo e della vita sino al suo termine. “La Vie Montante”, con la sua valorizzazione delle persone anziane, con la sua preoccupazione di farne dei partecipanti attivi e non solo degli assistiti, con la sua attenzione alla loro vita, con le sue reti di amicizia e i suoi legami spirituali, dà testimonianza grande del suo rispetto. Vi incoraggio a continuare ad accompagnare così i vostri fratelli e le vostre sorelle anziane e a far prendere coscienza alla società e ai cristiani di questo dovere primario.

5. Infine, poiché la fede cristiana ispira il vostro movimento, offra allora a tutti i suoi membri l’annuncio della buona novella: il Vangelo assicura loro di essere sempre amati da Dio, che non li lascia mai soli, che concede loro sempre la sua grazia e il suo perdono, e che li chiama a condividere eternamente la sua vita. La Chiesa, tutti i credenti hanno la missione di donare al mondo la testimonianza di questa fede nella vita eterna. Anche se alcuni dei vostri compagni e delle vostre compagne in un certo momento della loro vita attiva hanno perduto per un po’ questa convinzione di fede, in un’atmosfera di secolarizzazione e di poca fede, man mano che s’incamminano nella loro piena maturità verso il tramonto della loro vita terrestre, essi hanno di più l’occasione di aprirvi a questa verità. E sono sicuro che, sulla strada stretta e difficile che sale misteriosamente verso questa pienezza di vita (cf. Mt 7, 14) molti siano capaci di prepararsi all’incontro decisivo.

6. Dopo aver progredito nell’amore a Dio e agli altri nel corso della loro vita - o anche all’ultimo momento come il buon ladrone avranno la gioia de vedere colui che è l’amore. Quale servizio l’accompagnare così gli ultimi stadi dell’esistenza, di permettere di viverli nella serenità della fede!

7. Il vostro congresso giubilare coincide con la festa della Annunciazione. Maria vi mostra il cammino all’avvicinarsi dell’Anno Mariano. Lo dicevo ad Annecy noi tutti siamo gli uomini e le donne dell’Annunciazione. Come Maria noi abbiamo avuto la grazia di ricevere il saluto. Come lei, noi vi rispondiamo attraverso la fede. Come lui, trasaliamo di gioia perché per noi il Signore fa cose meravigliose. Davanti a lei, come a Cana, noi presentiamo tutti i bisogni dei vostri fratelli. Con lei stiamo vicino alla croce di suo Figlio, accettando con pazienza e offrendo i limiti e le privazioni della vecchiaia, facendo della nostra vita un dono supremo al Signore, per amore. Con lei camminiamo verso la vita gloriosa che ella condivide con il Cristo resuscitato, nella luce piena.

8. Cari fratelli e sorelle di “La Vie Montante”, che questo messaggio vi manifesti la mia affettuosa sollecitudine! La Chiesa conta su di voi. Voi costruite delle cellule della Chiesa, legate alla vita di tutto il corpo mistico di Cristo. Che il Padre vi attiri verso la sua luce! Che Cristo sia la vostra forza nella prova! Che lo Spirito Santo vi mantenga nella gioia discreta e raggiante! Sulle orme dell’apostolo Pietro, “l’antico testimone delle sofferenze di Cristo e della gloria di Cristo (cf. 1 Pt 5, 1) vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.



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