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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RELIGIOSI E FEDELI DI ERNAKULAM (INDIA)

Martedì, 14 novembre 1978

 

Carissimi amati in Cristo.

Nel corso di questo mese il card. Joseph Perecattil festeggerà il venticinquesimo anniversario della sua Ordinazione Episcopale, e io sono lieto di celebrare questo avvenimento ricevendo un gruppo di fedeli di Ernakulam.

La vostra presenza qui infatti è una rappresentanza dell’intera arcidiocesi: clero, religiosi e laici riuniti intorno al vostro Arcivescovo, uniti nella comunione di fede e di amore con la Chiesa universale, sotto la guida di Gesù Cristo, “Pastore Supremo” (1 Pt 5,4). Il sublime misero della Chiesa locale è qui celebrato in tutta la sua bellezza, e il Vescovo di Roma trae gioia dalla vostra presenza e immenso sostegno spirituale dall’amore filiale che gli dimostrate come Successore di Pietro.

Spero ardentemente che la vostra visita alla Sede di Pietro e il rinnovamento della vostra professione di fede sulla sua tomba nella Basilica abbiano un significato permanente per il resto della vostra vita. L’intera struttura della Chiesa è legata alla professione di Pietro della divinità del Signore Gesù: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Tutta la nostra ecclesiologia ha senso a partire da questa grande realtà; la nostra vocazione di Cristiani è di proclamare con l’autenticità della nostra vita ciò che accettiamo per fede.

Un Vescovo è, in particolar modo, chiamato a dare testimonianza alla fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, Figlio di Dio e Figlio di Maria. Il cardinal Parecattil ha fatto ciò per un quarto di secolo e io desidero oggi, alla presenza di tutti voi, rendere onore a lui e all’Episcopato, che è un grande dono di Dio per assicurare che la fede della sua Chiesa possa essere comunicata, sostenuta e nutrita.

I miei ringraziamenti vanno al Cardinale e a tutti voi di Ernakulam. Nell’amore del Salvatore abbraccio tutti i membri della comunità ecclesiale, specialmente coloro che soffrono o sono afflitti per qualsiasi motivo. Vi assicuro che la Chiesa è grata per le vocazioni sacerdotali e religiose che sono nate fra di voi, e per tutti i frutti di giustizia e santità evidenti nella vostra vita cristiana.

Fortificati dalla grazia di Dio e dal prestare attenzione alle esortazioni delle Scritture, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede” (Eb 12,2): questa è la mia preghiera per Ernakulam in questa gioiosa circostanza e sempre.

Con la mia Apostolica Benedizione.



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