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DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
A STUDENTI E INSEGNANTI
DI ISTITUTI CATTOLICI DEL BELGIO

Sabato, 14 aprile 1979

 

Sono contento di salutare gli studenti e i professori dei Collegi cattolici delle province belghe di Anversa, del Brabante e del Limburgo. Mi congratulo con voi per essere venuti a Roma a vivere la settimana santa. Quale ricordo incancellabile per voi! E vi ringrazio per la vostra visita al Papa, visita così umanamente simpatica e spiritualmente confortante per lui.

Il Signore Gesù, voi lo sapete, mi ha misteriosamente affidato tutti i suoi discepoli. Tutti hanno un posto nel mio cuore e tutti la mia preghiera, ma in particolar modo la nuova generazione, la vostra, cari giovani. Per questo voglio lasciarvi tre consegne che saranno tre temi di riflessione.

Siate giovani traboccanti gioia e serietà, attenzione per tutti e rigore per voi stessi.

Siate discepoli ardenti di Cristo, centro di tutta la storia e della vostra storia personale, discepoli molto umili e molto coraggiosi, sempre di più capaci di rendere conto della propria fede in lui.

Siate costruttori realisti e perseveranti della società ormai stanca sulla strada del materialismo pratico, e costruttori della comunità cristiana, dell’unica Chiesa di Cristo.

E voglio anche aggiungere: molti tra voi prestino ascolto al “Vieni e seguimi” che Cristo Redentore lancia certamente oggi ai cuori e agli spiriti attenti, come ai suoi primi apostoli, come a tutte le generazioni.

A voi, cari giovani, a tutti i vostri compagni di collegio, ai vostri professori e ai vostri genitori, buona e santa festa di Pasqua! Con la mia affettuosa Benedizione.



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