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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN AFRICA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL'ARRIVO A NAIROBI

Nairobi (Kenya), 6 maggio 1980


Sua Eccellenza, il Presidente della Repubblica del Kenya,
Onorevoli Membri del Governo,
Vostre Eminenze, Venerabili Fratelli nell’Episcopato,
il Sindaco della Città di Nairobi,
Cari fratelli e sorelle,

1. Sono profondamente grato per le cortesi e cordiali parole di benvenuto che Sua Eccellenza, il Presidente del Kenya mi ha rivolto. Perché non è solo un privilegio, ma anche una gioia poter venire a trovare la gente di questo paese. Ascoltando queste parole di benvenuto, che sono espressione della tradizionale ospitalità africana che ingentilisce il vostro popolo, non posso che sentirmi fra amici, che sentirmi accettato nella vostra grande famiglia, la famiglia del Kenya.

La ringrazio sinceramente, Signor Presidente, per l’invito fattomi un po’ di tempo fa. Vi ho trovato la stima che Lei, come Capo di questa Repubblica, vuole esprimere a me, Capo della Chiesa Cattolica. Nel suo invito riconosco il suo impegno per promuovere il reciproco intendersi fra tutte le genti e tutte le nazioni. Vi ho trovato il suo profondo rispetto per gli uomini di ogni religione e per il valido contributo che i veri credenti in Dio possono dare al futuro del suo paese e di tutte le nazioni.

Tramite Sua Eccellenza, saluto tutti i cittadini, dovunque siano: nelle vostre città e nei vostri villaggi, in montagna e nelle pianure, lungo le coste del mare o dei laghi. Saluto tutti gli uomini e le donne di questo paese che ha avuto il dono della pace e dell’unanimità dei suoi abitanti nell’impegno per promuovere un progresso giusto per tutti, conservando allo stesso tempo una ricca identità culturale. Saluto i genitori ed i loro figli, gioia ed orgoglio di ogni famiglia e di tutta la nazione. Saluto gli anziani e tutti coloro che si occupano del benessere degli altri abitanti. In modo speciale, il mio cuore è rivolto ai malati e a coloro che soffrono, e a tutti coloro che sono schiacciati da grosse responsabilità. Sappiate che c’è un fratello che è venuto a voi da Roma, uno che vi pensa, che vi ama e che vi è vicino nella preghiera. Infine, desidero estendere il mio saluto a tutti gli abitanti che vivono fuori dal paese, per ragioni di lavoro, studio o servizio alla patria.

Wananchi wote, wananchi wote wapenzi - a tutti voi, persone che vivete e lavorate in Kenya, a tutti voi dico: grazie per il vostro benvenuto e che la pace sia con voi!

2. La mia visita è anche il viaggio pastorale del Vescovo di Roma. il Pastore della Chiesa Universale, alla Chiesa del Kenya. Sua Eminenza, Cardinale Otunga, e miei cari fratelli Vescovi: permettetemi di dirvi quanto apprezzi questo momento del mio primo contatto con voi sul vostro suolo natale. Mi avete invitato, e nel nome del Signore - nel santo nome di Gesù Cristo - saluto voi e tutte le persone che sono affidate alla vostra cura pastorale.

Oggi sono fra voi perché voglio rispondere all’ordine che il Signore Gesù stesso diede a San Pietro e agli altri Apostoli: che fossero i suoi “testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (At 1,8); perché voglio testimoniare con voi che Gesù è il Signore, che è risorto dai morti perché tutti potessero vivere. Vengo a voi come Successore di San Pietro al Seggio di Roma per pregare con voi il Signore per tutte le meraviglie che ha compiuto nella Chiesa del Kenya.

3. Ed ora voglio salutare in particolare voi, giovani qui presenti, e tramite voi tutti i giovani di questa terra! So che portate nei vostri cuori i vostri sogni per il futuro del Kenya, e nelle vostre mani la forza per realizzare quei sogni. Siano la gioia e la pace sempre nei vostri cuori!

Mi è stato detto che voi rappresentate più della metà della popolazione di questo paese; e così, parlare al Kenya, significa parlare a voi! Queste allora sono le mie parole per voi oggi: siate voi stessi; sotto l’amore paterno di Dio siate cittadini onesti del vostro paese, figli e figlie degni del Kenya. Siate giovani, e aiutatevi l’un l’altro generosamente e fraternamente. Siate giovani, e non fate conoscere ai vostri cuori l’egoismo o la bramosia. Siate giovani, e lasciate che le vostre canzoni rivelino il vostro coraggio e la vostra visione del futuro!

Sì, giovani del Kenya, quello che ho detto ai giovani di tutto il mondo lo ripeto anche a voi: il Papa è vostro amico e vi ama, e vede in voi la speranza per un futuro migliore, un mondo migliore! Il mio messaggio speciale per voi, e tramite voi a tutti i giovani del Kenya è il seguente: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12). Credete nel potere dell’amore di risollevare l’umanità. Con coraggio e preghiera, con determinazione e sforzo, gli ostacoli possono essere superati, i problemi risolti. Possa il Dio Onnipotente proteggervi e sostenervi in quest’ora di sfida.

4. E a tutti voi, cari amici, esprimo ancora il mio grazie per la calorosa ospitalità della vostra terra. Da questo primo momento sul suolo keniano mi avete aperto i vostri cuori. A mia volta, vi assicuro del mio affetto, amicizia e stima. Voglio ora prendere a prestito dal vostro inno nazionale quelle parole che così bene esprimono i miei sentimenti e la mia preghiera nel momento in cui inizio la mia visita pastorale in Kenya: “Oh Dio di tutta la creazione, benedici la nostra terra e la nostra nazione” - Ee Mungui nguvu yetu - Ilete baraka Kwetu!

 



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