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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN AFRICA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA PARTENZA DAL GHANA

Accra, 9 maggio 1980


Cari amici del Ghana,

1. Tutti i viaggi del Papa nei vari continenti e paesi del mondo hanno una caratteristica in comune: le visite sono sempre troppo brevi! Forse troppo brevi per voi, ma certamente troppo brevi per me! Avrei voluto passare più tempo con voi, percorrere il vostro paese da nord a sud, da est a ovest, essere con voi nelle vostre case, visitare i vostri bambini nelle scuole, accompagnarvi nei campi o al fiume, ascoltare le vostre canzoni. Ma molti altri fratelli e sorelle africani mi aspettano.

I due giorni che ho passato con voi sono stati giorni di grande gioia e consolazione spirituale per me. Conserverò per sempre nel mio cuore e nella mia memoria le impressioni di questa felice occasione. Ricorderò la vostra gente amichevole e le vostre autorità cortesi, le facce sorridenti dei vostri bambini e la saggezza dei vostri anziani.

Soprattutto, porterò con me l’immagine di un popolo che vuole essere fedele alla propria eredità culturale e allo stesso tempo progredire nella pace e nella verità - che è la forza della pace - verso una giusta condizione con un costante sviluppo materiale, sociale e morale.

2. La mia gratitudine per l’ospitalità dimostrata da questa terra e dalla sua gente al Capo della Chiesa Cattolica, che è il servitore dell’umanità, sarà espressa in preghiere ferventi per ognuno di voi e per tutta la nazione. Chiederò a Dio, che è Onnipotente e buono, che ha creato tutte le cose e senza il quale nulla può esistere, di guidare e dare forza a questa nazione nella ricerca della vera felicità per tutti i suoi abitanti. Poiché siamo tutti figli dell’unico Padre celeste, creati a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1,26), ogni essere umano, ogni abitante del Ghana ha il diritto fondamentale a condizioni di vita consone alla propria dignità. Leverò la mia preghiera a Dio affinché il Ghana possa raggiungere il vero progresso attraverso lo sviluppo di tutte le risorse umane e naturali di cui è stato fornito, e affinché benefici della volontà della comunità internazionale di creare nel mondo ed in Africa giuste ed eque relazioni in tutti i campi dell’impegno umano. Pregherò in particolare perché il continuo sviluppo del Ghana sia raggiunto salvaguardando gli autentici valori umani che sono stai finora la glori del vostro popolo: ospitalità, magnanimità, rispetto per gli anziani, senso della comunità e riferimento a Dio in tutte le vostre relazioni.

3. La mia profonda gratitudine va a Sua Eccellenza il Presidente del Ghana per il suo cortese e caloroso benvenuto, che sarei felicissimo di ricambiare in Vaticano. Ringrazio le autorità e tutti coloro che hanno dato il loro tempo per preparare questa visita e renderla un’esperienza così gratificante per me. Esprimo il mio apprezzamento cordiale anche ai giornalisti e a tutti gli operatori dei mass media grazie a i quali ho potuto raggiungere una vasta audience, dicendo a tutti gli abitanti del Ghana che il Papa li ha nel cuore; allo stesso tempo, tutto il mondo ha potuto venire in contatto con il caloroso e nobile popolo di questa terra.

Non posso lasciare questo paese ospitale senza rivolgere un particolare ringraziamento ai Vescovi e all’intera comunità cattolica per tutto quello che avete fatto per darmi questo indimenticabile benvenuto, ma anche, e soprattutto, per quello che siete: autentici abitanti del Ghana e autentici Cristiani. Siate “saldi nella vostra fede” (1Pt 5,9). Ricordate sempre che siete stati battezzati in Cristo Gesù e che perciò, al di sopra di ogni differenza etnica, di educazione o di posizione sociale, “tutti voi siete uno in Gesù Cristo” (Gal 3,28).

Addio! Grazie, e che Dio benedica questa amata terra del Ghana!

 



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