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Pakistan, Filippine I, Guam (Stati Uniti II), Giappone, Anchorage (Stati Uniti II)
16-27 febbraio 1981

DISCORSO DEL SANTO PADRE 
GIOVANNI PAOLO II 
AI LAICI

Cattedrale di Tokyo, 23 fbbraio 1981

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo, 

1. È per me motivo di grande compiacimento poter salutare oggi voi, laici cattolici. In Giappone i laici occupano un posto speciale nell’evangelizzazione e nella vita interna della Chiesa. Così è stato sin dall’inizio. I missionari poterono contare sulla generosa collaborazione dei laici, ed erano particolarmente incoraggiati dalla fede profonda manifestata dal laicato. Tra i martiri della Chiesa in Giappone, oltre ai sacerdoti e religiosi, vi sono stati numerosissimi laici uomini e donne e bambini che non hanno esitato a confessare Cristo fino a sacrificare la loro vita. Viene perfino detto che ciò che decise San Francesco Saverio a venire in Giappone fu l’influenza di un laico giapponese, Anjiro. Quest’uomo, mosso da un profondo desiderio di far conoscere Gesù Cristo ai suoi connazionali, convinse il Santo a venire qui. Poi diventò un suo validissimo aiuto, e fu lui a sottolineare che il popolo giapponese avrebbe accolto la fede cristiana purché avesse costatato con i suoi occhi che la vita dei cristiani corrispondeva al messaggio da essi predicato. È cosa edificante e incoraggiante guardare a quegli inizi per comprendere la bellezza e la profondità della missione dei laici nella Chiesa oggi. 

2. Da allora la Chiesa nel Giappone ha continuato con costanza il suo compito di evangelizzazione. Il numero complessivo di cattolici in questa nazione è ancora piccolissimo, ma in tutto il Paese esistono fervide comunità cristiane che con la loro unità testimoniano l’amore di Dio e la potenza di Gesù Cristo. La testimonianza che i cristiani danno con la loro vita rende credibile il messaggio evangelico nel Giappone di oggi. La Chiesa intera dev’essere una Chiesa evangelizzatrice. Gesù stesso esorta tutti i membri del suo Corpo ad essere, con la loro vita di ogni giorno, sale della terra e luce del mondo. Con Lui io vi dico: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5,16). 

Con la forza che vi viene dalla vostra unione fedele, fiduciosa e amorosa con Cristo, voi laici del Giappone avete una particolare responsabilità di far arrivare il Vangelo a tutti i livelli della società, e comunicare con la parola e con le opere il messaggio e la grazia di Cristo. Come veri apostoli, voi cercate occasioni per proclamare Cristo ai non credenti e rinforzare nella fede quelli che già credono. Il vostro ruolo è davvero un ruolo indispensabile per la vita e la missione della Chiesa. 

3. In Lui io saluto le famiglie cristiane del Giappone, che il Sinodo dei Vescovi ha chiamato la “Chiesa domestica”. I genitori e i figli costruiscono veramente una comunità di amore e di comprensione, dove le gioie e le pene della vita sono condivise, dove le convinzioni della fede sono trasmesse, e soprattutto dove viene data lode a Dio nell’umile preghiera. Saluto i professionisti e i lavoratori che si sforzano di svolgere i loro compiti come servizio alla società, portando a questa le convinzioni e le considerazioni etiche che l’insegnamento di Cristo offre. 

Saluto tutti quegli uomini e donne che svolgono attività in parrocchie e organizzazioni, in opere di Carità e nell’apostolato sociale, nell’istruzione e nella catechesi. Saluto le generazioni di laici più giovani che possono portare al mondo della scuola e dell’università il senso e il fine che hanno scoperto nella propria vita in Gesù Cristo. 

A tutti voi dico, siate fedeli alla missione che vi è propria: diffondere il Regno di Cristo a gloria del Padre, nell’unità dello Spirito Santo. E possa Maria, Madre di Gesù, aiutarvi a far conoscere suo Figlio ai vostri fratelli e sorelle in questa nazione. 

 

 

 



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