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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI CONCELEBRANTI PRIMA DELLA MESSA

Cappella Matilde - Venerdì, 1° giugno 1984

 

Carissimi professori e alunni della Pontificia università gregoriana!

Con grande gioia porgo il mio cordiale saluto a tutti voi, che avete voluto celebrare con me, in questa Eucaristia, la memoria di nostro Signore Gesù Cristo. Lo stesso Cristo infatti è sacerdote, altare e vittima che, come Agnello mandato per la redenzione di tutti, è stato offerto nello Spirito Santo a lode e gloria della Santissima Trinità.

Invochiamo oggi in modo speciale la forza dello Spirito Santo perché, colmati dalla sua effusione, possiate studiare il Diritto canonico e comprenderlo nel suo senso più vero e fedelmente osservarlo e applicarlo.

Il nuovo Codice è frutto del medesimo Spirito che ha suscitato il Concilio, l’ha guidato e l’ha concluso. Lo stesso Codice non si può comprendere che mediante lo Spirito, dal quale nel Concilio è stato concepito e preformato.

È il Codice della Chiesa, che esprime la legge della comunione, mediante la quale diventa, come lo stesso Spirito, fuoco e carità di tutta la Chiesa.

Di questa Chiesa di Cristo oggi siete con noi immagine chiarissima, voi che siete convenuti da diverse nazioni dell’Africa, dell’America Centrale, dell’America del Sud e di quella del Nord, dell’Asia, dell’Australia e dell’Europa.

La vostra unità a Roma sia fermento per tutta la Chiesa per corroborare sempre più e rinsaldare la comunione tra le Chiese particolari.

I vostri studi canonici, per essere seri, richiedono una vita austera; tale austerità di vita si farà serietà nel servizio pastorale.

Ora, in modo particolare ringrazio voi, professori della facoltà, riuniti davanti all’altare del Signore, voi che avete spiegato già presso tante nazioni l’insegnamento del Codice, e il suo senso pastorale ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e agli altri fedeli.

Suprema vostra legge rimanga sempre la salvezza delle anime, legge che dovete osservare con paziente benevolenza.

Sia infine la santa Madre di Dio immagine della dedizione di voi tutti e tutrice del vostro lavoro, lei che sempre ha conservato nel cuore la volontà divina come legge.

 

 © Copyright 1984 -  Libreria Editrice Vaticana

 


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