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VIAGGIO APOSTOLICO IN CANADA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI NELLA CATTEDRALE DI MONCTON

Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione (Moncton)
 Giov
edì, 13 settembre 1984

 

Cari fratelli e sorelle.

1. Sia lodato Gesù Cristo: rendo grazie a Dio che mi ha permesso di venire a visitare questa provincia del Nuovo Brunswick che celebra quest’anno il suo secondo centenario. Con gioia, saluto la Chiesa di Dio che è a Moncton, la sede metropolitana e il suo arcivescovo, monsignor Donat Chiasson e anche la diocesi di Saint-Jean, la più antica creata fin dal 1843 con monsignor Arthur Gilbert; la diocesi di Bathrust, con monsignor Edgar Godin; e quella di Edmundstone, con monsignor Gérard Dionne. Saluto coloro che sono venuti da altre province del Canada, e anche dagli Stati Uniti, perché vicini, o perché i loro antenati vennero dall’Acadia (Nuova Scozia).

Il Signore è in mezzo a noi che siamo riuniti nel suo nome. A noi che abbiamo riposto la nostra fede nel Cristo risorto, è concesso di riflettere come in uno specchio la gloria del Signore, di essere trasformati per mezzo dello Spirito Santo (cf. 2 Cor 3, 18). È come se si vedesse Gesù, “ut videntes Iesum”, secondo la bella massima di questa diocesi. Ed è Maria che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha dato il salvatore Gesù; è lei che ci conduce a lui.

2. Questa cattedrale ci rammenta il ruolo di Maria nella Chiesa. Gli Acadiani hanno sempre avuto una grande devozione verso Maria, loro Madre del cielo.

Dal 1881, all’epoca del primo congresso nazionale, essi la scelsero come patrona sotto il titolo di nostra Signora dell’Assunta e adottarono la ricorrenza del 15 agosto come festa nazionale. Fondarono anche la società “L’Assunzione”.

La stella di Maria brilla dunque sulla bandiera dai colori francesi e papali, e l’“Ave maris Stella” risuona come un inno nazionale. La prima parrocchia acadiana qui, a Moncton, fu dedicata all’Assunta ed è sul luogo della sua cappella che il primo arcivescovo di Moncton, monsignor Arthur Mélanson, fece costruire questa cattedrale, inaugurata nel 1940.

Cari fratelli e sorelle, come mi rallegra la vostra devozione secolare a Maria! Sono sicuro che avreste a cuore di esserle fedeli, di intensificare questa devozione, sulla linea che il Concilio Vaticano II ha tracciato al termine della costituzione sulla Chiesa. L’Assunta è veramente “segno di certa speranza e di consolazione per il popolo di Dio in pellegrinaggio sulla terra” (Lumen Gentium, 68). E penso che ella ha già permesso alla fede ben radicata nel popolo acadiano di resistere a tutte le tempeste.

3. Giacché la Chiesa, in questo luogo, riceve oggi il Papa, essa è il coronamento magnifico della sua laboriosa edificazione e della sua storia tormentata nella quale ammiriamo la tenacia dei vostri antenati.

Fin dal 1604, è stata fondata qui la prima colonia francese in America. In questa regione dell’Acadia, grazie allo zelo di numerosi gruppi missionari, la fede cattolica si è profondamente ancorata nella popolazione, e presso tutti gli Amerindi delle province marittime, che fin da allora diedero prova di una meravigliosa fedeltà. Sì, malgrado le prove della deportazione e inoltre le minacce dell’annientamento dovute alle vicissitudini politiche, gli Acadiani furono al contempo fedeli alla loro fede, alla loro cultura, alla loro terra alla quale si sforzarono costantemente di ritornare, nella più grande povertà, privati del ministero dei sacerdoti, dei mezzi per l’istruzione e dei diritti politici. Per un certo tempo i laici hanno assicurato riunioni di preghiera e mantenuto la fede, in attesa che alcuni sacerdoti e religiose avessero la possibilità di venire ad esercitare l’apostolato in mezzo a loro. E da allora, nel corso di questi ultimi cento anni, il popolo acadiano ha rialzato la testa e la fioritura della fede cattolica non è mancata. Pensiamo, tra l’altro, alle famiglie numerose profondamente cristiane, al notevole incremento delle vocazioni sacerdotali e religiose. Come dimenticare che, qui vicino, Memramcook è stata la culla della congregazione fondata dalla beata suor Marie-Léonie? E come dimenticare il progresso culturale testimoniato qui dall’università di espressione francese e dai mezzi di comunicazione sociale?

All’inizio del secolo, gli Acadiani sono venuti a Roma, nella persona dell’abate François-Michel Richard, dal mio predecessore papa Pio X, per testimoniare la loro storia eroica e la loro esigenza di un vescovo autoctono. Il santo Papa, così devoto al mistero eucaristico, consegnò loro un calice d’oro in pegno della sua sollecitudine e della sua promessa. Oggi è il Vescovo di Roma che viene a voi. Egli rende grazie per la fedeltà e la forza della vostra fede attraverso prove che gli ricordano quelle del suo Paese nel corso dei secoli, e quelle che conoscono oggi tanti fratelli e sorelle nel mondo, perseguitati per la loro fede, maltrattati per la tradizione culturale e nazionale ove la loro fede si era radicata. Non è senza emozione che celebrerò la messa con il calice donato da san Pio X. Tutte queste sofferenze vi si uniranno al sangue di Cristo, nella speranza della loro trasfigurazione nella vita gloriosa del Signore.

4. Ma la Chiesa qui non si limita alla popolazione di origine acadiana. Essa abbraccia tutti coloro i quali, uniti al successore di Pietro, condividono la stessa fede cattolica; ed essa li invita a vivere come fratelli e sorelle, nel rispetto delle loro diverse ricchezze spirituali e culturali, e uniti insieme nella stessa missione di evangelizzare il mondo contemporaneo. Altre ondate di immigrati, infatti, particolarmente dall’Irlanda, vennero a raggiungerli negli ultimi 150 anni. La vitalità della Chiesa nel Nuovo Brunswick deve molto a loro, e io saluto con affetto queste famiglie anglofone.

Saluto inoltre tutti i nostri fratelli e sorelle di questa regione che in origine vennero da altri Paesi, da altre culture e da altre confessioni cristiane. Anch’essi ripongono la propria fede in Gesù Cristo il Salvatore; essi partecipano di uno stesso Battesimo; e sono chiamati alla stessa carità, senza tuttavia poter partecipare alla stessa Eucaristia poiché la piena unità nella fede non è stata ancora raggiunta. Come ho detto in Svizzera, in un diverso contesto, ai nostri fratelli e sorelle protestanti: “La purificazione della memoria è un elemento importante del progresso ecumenico”. È necessario per noi “affidare senza reticenza il passato alla misericordia di Dio e, in piena libertà, tendere verso il futuro per renderlo conforme alla sua volontà”. Dio vuole che il suo popolo abbia un solo cuore e una sola anima ed accolga la salvezza di cui egli ci dà sempre la grazia (cf. Ioannis Pauli PP. II, Allocutio in urbe «Kehrsatz» habita, 2, die 14 iun. 1984: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VII/1 [1984] 1748s.).

Possa lo Spirito Santo guidarci in questo arduo ma necessario cammino di sforzi ecumenici affinché possiamo tendere costantemente alla piena unità! Dio ci vuole fedele all’autenticità della nostra fede, alla nostra cultura, alla nostra storia, alla nostra terra, nel rispetto del prossimo e anche nell’amore fraterno, nella vera solidarietà di fronte alle attuali esigenze umane, e nella sincera ricerca della sua verità.

5. Cari fratelli e sorelle: ci incontreremo ancora questo pomeriggio per la celebrazione Eucaristica, nello scenario di bellezze naturali che è parte del fascino di questa zona. Ma guardiamo ancora questa bella cattedrale di granito. È la casa di Dio, costruita con cura dai nostri predecessori come segno della presenza divina, visibile da lontano a testimonianza della loro gratitudine a Maria. È il posto più adatto per l’assemblea eucaristica attorno al Vescovo; e nella persona del vescovo assistito dai suoi sacerdoti, è il Signore Gesù Cristo, il supremo Pontefice, che è presente in mezzo ai fedeli (cf. Lumen Gentium, 21). Questa cattedrale è anche il luogo della riconciliazione personale dei peccatori con Dio. Ed è permanentemente la casa della preghiera, della preghiera comunitaria, e anche della preghiera silenziosa di adorazione.

È, allo stesso tempo, il simbolo della Chiesa che è a Moncton, fatta di pietre vive, di voi stessi che ne siete i membri. Ognuno di voi ha il suo posto qui, il suo ruolo specifico secondo l’ordinazione, la vocazione o il carisma. Voi, i vescovi, sacerdoti e i diaconi che sono ordinati per rappresentare Cristo, il Capo, nel servizio della comunità. Voi, i religiosi, fratelli e sorelle, consacrati a dare al mondo una valutazione del regno di Dio, presente e a venire, nel suo radicale carattere evangelico. E tutti voi, i battezzati e i laici. Voi, le famiglie cristiane, incarnazione dell’amore; voi, padri e madri che avete il compito di vegliare sulle vostre famiglie. Voi, i membri dei movimenti di spiritualità. E i molti tra voi che rappresentano la gioventù. Voi che siete incaricati del servizio della liturgia, della catechesi, della carità, dei malati, degli anziani o di coloro che vivono ai margini della società. Voi, gli educatori, e coloro, tra voi, che sono impegnati nella cultura e nei mass-media. Voi, i laici dei movimenti dell’Azione cattolica o delle associazioni professionali dei pescatori, degli agricoltori o dei lavoratori.

L’unica Chiesa universale è necessariamente presente in questa Chiesa particolare. E io stesso che sono stato chiamato, come Pietro, da Cristo, ad essere il pastore delle “pecore” e degli “agnelli”, e a confermare i miei confratelli nella fede vengo a fortificare ognuno di voi nella sua missione. Mediteremo questo pomeriggio sulla comunità ecclesiale.

L’unico fondamento della nostra Chiesa è Gesù Cristo. Il cemento che unisce le pietre è l’amore che viene dal suo Spirito Santo. Il segno che essa deve offrire a tutti i viandanti è una testimonianza delle virtù teologali attinte da Dio e che consistono nel credere incondizionatamente nel Cristo, nel non perdere la speranza nelle prove più difficili, nell’amare senza frontiere. Noi siamo un popolo in cammino verso una pienezza che oltrepassa l’orizzonte terrestre. E Maria è la nostra stella su questo mare agitato.

«Ave Maris Stella» !

 

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