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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN FRANCIA

SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA POPOLAZIONE DI ARS

Ars (Francia), 6 ottobre 1986

Cari fratelli e sorelle.

Saluto con tutto il cuore tutti i fedeli di questa parrocchia e tutti gli abitanti di questa parrocchia. Vengo qui come pellegrino per il II centenario della nascita del curato d’Ars, vostro curato. Ciò appartiene alla vostra storia e appartiene anche alla vostra vocazione. I santi danno un segno, lasciano un segno del loro passaggio sulla terra. Senza dubbio san Giovanni-Maria Vianney - che era curato qui - ha lasciato un segno per i suoi contemporanei e anche per le generazioni che verranno, per la nostra generazione. Personalmente sono molto colpito da questo segno, dal suo messaggio, ne sono stato sempre molto colpito; ed è per questo che vengo qui in pellegrinaggio per inginocchiarmi davanti a queste meraviglie di Dio: i santi sono sempre delle meraviglie di Dio. Essi sono l’incessante messaggio che Dio manda a noi tutti perché tutti siamo chiamati alla santità. A tale proposito il Vaticano II proclama: siamo tutti chiamati alla santità poiché il vostro curato san Giovanni-Maria Vianney ha lanciato questo appello non soltanto ai suoi contemporanei ma anche ai loro discendenti, a noi che viviamo dopo la sua morte. Vi saluto ancora una volta di tutto cuore: grazie per la bella accoglienza, grazie per i numerosi bambini che mi hanno accolto, nel modo più innocente . . .

1. Son molto lieto di trovarmi tra voi, ad Ars. I miei predecessori hanno a turno dichiarato il vostro celebre curato dapprima beato, poi santo, patrono dei parroci del mondo. Oggi è dato al Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro, a farsi pellegrino tra voi.

Sin dall’epoca in cui mi preparavo al sacerdozio, a Cracovia, leggevo la vita del curato d’Ars. E l’esempio di questo curato mi rafforzava nel desiderio di consacrarmi totalmente alla salvezza delle anime. Da allora non ho cessato di aspirare a venire di persona a pregare sui luoghi del suo ministero, sulla sua tomba. L’avevo detto a Notre-Dame di Parigi, in occasione della mia prima visita apostolica in Francia. Benedetto sia Dio che oggi mi concede questa grazia!

2. All’epoca in cui Giovanni-Maria Vianney venne qui, c’erano appena 230 abitanti. La modestia di questo villaggio di campagna, nelle Dombes, non permetteva di pensare alla notorietà di cui ormai gode ovunque. Ma un santo è venuto da voi, manifestando qui, come sacerdote, tutto l’amore del cuore di Gesù. E questa parrocchia è cambiata. Già nel 1827, dopo nove anni di ministero, egli poteva dire: “Ars non è più Ars”. “Una rivoluzione nei cuori”, diceva Catherine Lassagne. La fede, la preghiera, la vita secondo il Vangelo avevano dato un volto nuovo a questo villaggio.

Ah, cari amici, è questo che ogni parroco del mondo, ogni vescovo, sogna di realizzare nella propria parrocchia, nella propria diocesi, con la grazia di Dio: convertire e condurre liberamente le persone verso l’Amore di Dio che salva ed esaudisce le più alte aspirazioni del cuore umano!

3. È un grande giorno, un giorno memorabile che comincia ad Ars. In questo villaggio sono confluiti oggi tutti i seminaristi di Francia, i diaconi, numerosi sacerdoti di Francia e del mondo, con alcuni vescovi, per meditare insieme con me sul sacerdozio. Poiché, nelle circostanze assai diverse del nostro secolo, la missione del curato d’Ars deve proseguire, adattata ai nuovi bisogni spirituali. Noi veniamo ad attingere alla fonte del dinamismo della sua santità. Vi invito a pregare per noi.

4. Ho voluto incontrare per primi voi, cari abitanti di Ars e dintorni. Sono felice di salutare il vescovo di questa diocesi, mons. René Dupanloup, e i suoi collaboratori, l’attuale curato d’Ars, figlio del beato Antonio Chevrier, le autorità comunali e regionali, tutte le famiglie qui riunite.

La vostra città ha ereditato i frutti di un meraviglioso ministero. Certo, i tempi sono cambiati e la popolazione si è rinnovata, dopo un secolo e mezzo. Ma sono sicuro che le famiglie restano segnate da questa grazia immensa che Ars ha ricevuto. Giovanni-Maria Vianney ha amato i suoi parrocchiani, si è donato totalmente per il loro bene, come prometteva al giovane pastore incontrato qui vicino: “Ti mostrerò il cammino del cielo . . .”; egli continua a pregare per voi.

E quanto a me, formulo i migliori voti per le vostre intenzioni: che Dio vi aiuti a far fronte ai nuovi problemi umani, familiari, sociali, spirituali di questa comunità! Ai suoi tempi, il curato d’Ars, ha affrontato questi problemi a modo suo, coi suoi mezzi; ha associato i laici a quest’opera di rinnovamento. Ha suscitato vocazioni sacerdotali e religiose. Che Ars continui a brillare come una luce dall’alto!

5. Ci ritroveremo senza dubbio stasera, alla celebrazione eucaristica. Grazie della vostra accoglienza! Grazie della vostra accoglienza a tutti i miei fratelli di cui favorite il ritiro e la preghiera! Grazie dell’accoglienza costante che riservate ai pellegrini!

È ora tempo per me di entrare in questa Chiesa che il santo curato ha trasformato in luogo santo di preghiera eucaristica, di predicazione e di perdono. Di tutto cuore vi benedico!



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