Index   Back Top Print

[ IT ]

VISITA PASTORALE A FIESOLE E FIRENZE

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I RAPPRESENTANTI DEL MONDO DELLO SPORT

Centro Federale Tecnico di Coverciano (Firenze) - Domenica, 19 ottobre 1986

 

Ringrazio il dott. Franco Carraro per le gentili parole che ha voluto rivolgermi, in qualità di presidente del CONI e commissario straordinario della Federazione italiana del gioco di calcio; saluto i dirigenti, gli arbitri e tutti i bravi atleti, qui convenuti in rappresentanza delle varie Federazioni sportive nazionali, come pure tutto il personale di questo Centro tecnico di Coverciano.

Sono grato per la bella manifestazione sportiva che è stata offerta dagli atleti, i quali hanno dato splendida prova delle loro qualità e della loro preparazione. È stato un saggio significativo che bene ha espresso il messaggio fondamentale dello sport: l’elevazione integrale dell’uomo, la sua educazione umana e spirituale. Lo sport infatti esige non solo allenamento dei muscoli, ma anche una ferrea disciplina morale fatta di buona volontà, di pazienza, di perseveranza, di equilibrio, di sobrietà e di spirito di sacrificio, altrettanti valori umani, questi, che sono alla base di ogni impegno sportivo e che assicurano successo e classe all’atleta.

Quando tali valori sono assunti con consapevole adesione interiore e informati dalla carità di Cristo possono elevarsi al rango di virtù. A questo fa riferimento san Paolo quando afferma: “ogni atleta è temperante in tutto” (1 Cor 9, 25).

Lo sport, esercitato in questa visione globale, ha perciò un alto valore educativo, perché vale come addestramento per conseguire successi sia nelle competizioni sportive, sia nei traguardi dello spirito, tra i quali è da annoverare la promozione di un clima di fratellanza e di pace.

Vi auguro di saper vedere in questa dimensione i valori dello sport che voi esercitate con tanta bravura; offrirete così ai vostri ammiratori un messaggio veramente significativo. Auguro anche pieno successo alle vostre future prestazioni sportive, mentre porgo a tutti il mio benedicente saluto.


Prima di lasciare Coverciano:

Voglio ringraziare cordialmente il signor presidente per le sue parole, indirizzatemi a nome di tutti i presenti ma soprattutto dei giovani sportivi. Questa è l’ultima tappa della mia visita a Firenze e, in questa circostanza, voglio esprimere la mia gratitudine a tutte le autorità di questa splendida città, e l’affido al Signor sindaco qui presente. Voglio ringraziare tutti i suoi concittadini per l’accoglienza molto calorosa, degna delle grandi tradizioni della vostra splendida città. Voglio ancora una volta congratularmi con Firenze a motivo del suo titolo di capitale della cultura europea in questo anno 1986. È questa una grande promozione, nello stesso tempo tanto dovuta e tanto meritata dalla vostra città.

E alla fine di questa visita, che ha avuto soprattutto un carattere pastorale per cui sono grato alla Chiesa fiorentina - gratitudine che esprimo e affido al card. Piovanelli arcivescovo di Firenze -, alla fine di questo visita pastorale, vorrei sottolineare la presenza delle realtà sportive nell’insieme della cultura umana, da tanto tempo e da tante epoche; un fatto che si riferisce all’uomo nella sua integrità, anima e corpo. Tutto quello che noi oggi vogliamo comprendere sotto le parole corpo, esercizi sportivi, competizioni sportive, tutto questo appartiene alla cultura umana, alle tradizioni della cultura umana, all’integrità della cultura umana. Così vedo che questo congedo dalla capitale europea della cultura, fatto in uno stadio sportivo e promosso dagli sportivi, è molto bene inquadrato nell’insieme di questa mia visita. Vi dico un grazie molto sentito. Incontrando qui i giovani mi riferisco al futuro perché è chiaro che i giovani sono tra noi quelle persone, quella generazione, che più di tutti guardano al futuro. Auguro alla capitale europea della cultura, a Firenze, un futuro molto buono, degno del suo passato. Una continuazione omogenea del suo passato. E questo faccio vedendo voi giovani e guardando l’entusiasmo con il quale vi dedicate agli esercizi del corpo ma, nello stesso tempo, anche a quelli che servono allo spirito, all’anima. Vi auguro di crescere così, armonicamente, per il bene della vostra città, della vostra patria e del mondo futuro.

 

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana