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INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I DIPENDENTI DELLE VILLE PONTIFICIE

Castel Gandolfo - Sabato, 20 settembre 1986

 

“Oggi ho ancora dinanzi agli occhi e nel mio animo l’altro incontro, quello di un anno fa, e la presenza del compianto dottor Ponti, allora direttore delle Ville. Io vorrei ancora una volta ricordare la sua opera, la sua persona, la sua benevolenza verso noi tutti. Nello stesso tempo voglio ancora una volta augurare al nuovo direttore la continuazione buona ed efficace di quella stessa opera.

Si tratta di un’opera che ha anche caratteristica culturale perché qui, a Castel Gandolfo, si coltiva non solo la terra, il giardino, ma vi si trovano anche tanti reperti archeologici che appartengono all’insieme di questa Villa. Voglio ringraziare tutti per il contributo che danno a questa opera. In un periodo dell’anno questo contributo di tutti si concentra intorno alla persona del Papa e in questo periodo anche il Papa può mostrare più gratitudine e più riconoscenza per questa opera e per il contributo che date tutti. E lo faccio ogni giorno, ma lo faccio in modo particolare all’inizio del mio soggiorno a Castel Gandolfo e prima di tornare a Roma. È una grande gioia per me la presenza di tutti i dipendenti, capi delle famiglie, delle madri e padri delle famiglie, dei loro figli. Si tratta di giovani, ma si tratta anche di tanti bambini, alcuni molto piccoli: mi portano sempre tanta gioia. Dobbiamo concludere augurando a tutti una buona “pesca”. Si tratta certo di una pesca simbolica. Essa costituisce un gioco ma può essere anche un simbolo della nostra vita, durante la quale dobbiamo sempre sforzarci a trovare una parte sempre migliore, secondo criteri umani, secolaristici del nostro tempo per i quali questa parte migliore avrebbe solo un significato materiale. Ma noi sappiamo che i criteri del Vangelo sono diversi; io vi auguro questa parte migliore secondo il criterio del Vangelo, che pone sempre in primo piano ciò che è più profondo, a ciò che è perenne e che non è transitorio. Naturalmente questo “perenne”, questo “non transitorio”, questo “spirituale”, non trascura né sminuisce i valori di questa terra, anche i valori materiali. Sono valori che accetta e cerca di elevarli, di perfezionarli, di nobilitarli. Questi sono gli auguri che formulo per ciascuno di voi, per le vostre famiglie e per la generazione nuova. Vi ringrazio per la vostra benevolenza.

 

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana

 



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