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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI ASTRONOMI RIUNITI A
CONVEGNO PRESSO LA SPECOLA VATICANA

Sala del Trono - Martedì, 16 giugno 1987

 

Cari amici,

1. È con grande piacere che vi do oggi il benvenuto in Vaticano e vi ringrazio per la vostra presenza alla Conferenza sulla Polarizzazione Circumstellare alla quale l’Osservatorio Vaticano vi ha invitato. È sempre una gioia sapere come la Chiesa, attraverso l’Osservatorio, sia in grado di contribuire in qualche modo alla continua ricerca di una comprensione più profonda dell’universo nel quale viviamo.

In questi giorni siete stati impegnati in una comune valutazione dei risultati ottenuti dalle osservazioni che si estendono dalle onde radio ai raggi x di alcuni dei tipi più interessanti di stelle variabili conosciute dagli astronomi. Mi è stato detto che alcune di queste sono molto dense e hanno un immenso campo magnetico e stanno attualmente accumulando materie da stelle vicine. Altre vibrano tentando di adattarsi alle condizioni instabili nel loro rifornimento di energia. Altre ancora rappresentano alcune tra le più alte temperature tra le stelle conosciute o stelle che sono attualmente in processo di formazione.

Sono anche informato che queste stelle hanno in comune il fatto che alla fine alcune radiazioni che emettono vengono polarizzate. Per mezzo di varie tecniche che avete sviluppato per osservare questa luce, siete in grado di ottenere informazioni che si sono rivelate molto utili per la comprensione della evoluzione stellare e specialmente dell’evoluzione delle stelle binarie.

2. Voi cercate di comprendere questi oggetti che osservate con una semplificazione o un’unificazione delle informazioni che utilizzano i fondamentali processi fisici che stanno prendendo piede. Parlando di questo processo di unificazione, così fondamentale per la vostra scienza, ricordiamo la commemorazione che celebriamo quest’anno nel trecentesimo anniversario della pubblicazione di Isaac Newton Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, per mezzo della quale la fondamentale legge di gravità spiega la miriade di osservazioni di movimenti accumulatesi lungo i secoli.

Questo evento è sicuramente uno dei più celebrati esempi del successo della ricerca di unificazione, caratteristica della vostra occupazione scientifica. Siamo convinti del fatto che questa ricerca non sia finita e che voi continuate a sondare per una più profonda e più vasta applicazione dei vostri dati astronomici sulle fondamentali leggi fisiche, che voi già conoscete e anche per leggi fisiche ancor più fondamentali.

3. Questa ricerca di unificazione, caratteristica delle scienze fisiche di cui vi occupate, è come se fosse una legge generale dello sforzo umano, con una particolare applicazione anche nel campo dell’esperienza religiosa. Dai miei predecessori più recenti, a partire specialmente da Papa Giovanni XXIII, la Chiesa ha ricevuto un’eredità che mi è molto cara: la ricerca dell’unità tra tutti i seguaci di Gesù Cristo, e la promozione di comprensione e dialogo tra i fedeli di altre tradizioni religiose. Tra le iniziative prese per perseguire questa ricerca menzionerei l’incontro di preghiera per la pace tenuto ad Assisi lo scorso anno, quando i capi religiosi, cristiani e non cristiani, si riunirono in amicizia e pregarono nei loro rispettivi modi per il divino dono della pace, per un mondo che ne ha urgentemente bisogno.

Prego che anche voi siate sempre uomini e donne di pace e solidarietà umana. Possa Dio Onnipotente, la vastità della cui creazione voi esaminate e studiate costantemente, concedere un buon esito ai vostri molti e degni sforzi di servire il genere umano. L’amore di Dio riempia i vostri cuori e la sua Benedizione discenda in abbondanza sopra di voi e sulle vostre famiglie.

 

© Copyright 1987 -  Libreria Editrice Vaticana 



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