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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI FRANCESI

Aula Paolo VI - Lunedì, 5 ottobre 1987

 

Mi rivolgo ora ai fortunati pellegrini giunti per la beatificazione di Marcel Callo. Voglio innanzi tutto evocare con gratitudine l’opera del Cardinale Paul Gouyon che ha portato avanti con risolutezza questa Causa, con la collaborazione efficace del Postulatore, Padre Marcel Martin. Saluto fraternamente il successore del Cardinale, Monsignor Jacques Jullien. L’evento di ieri sarà una grazia per il suo ministero episcopale. I miei saluti vanno anche ai Vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi, ai delegati della JOC e degli Scouts, a tutti i pellegrini della Bretagna, della Francia, della Germania e dell’Austria, tutti molto legati alla glorificazione del martire della fede di Mauthausen.

Con emozione, mi rivolgo alla famiglia del Beato. Quanto sono felice di benedire la memoria dei suoi genitori, Jean-Marie Callo e Félicité Fanène, che accolsero nove figli nel loro focolare profondamente cristiano! Che inno alla vita in questa famiglia segnata e santificata dalla croce. La perdita del loro quarto figlio a pochi mesi dalla nascita; la morte tragica di Marie Madeleine a vent’anni, sotto i bombardamenti dell’otto marzo 1943; alcuni giorni più tardi la partenza di Marcel per i lavori forzati in Germania. Fratelli e sorelle, nipoti e parenti tutti del Beato, che la vostra vita sia per sempre illuminata e sollevata dal ricordo del 4 ottobre 1987! Rivolgo un saluto particolare al maggiore dei fratelli Callo, Jean, il cui ministero sacerdotale ha molto beneficiato dell’invisibile sostegno del fratello minore.

Con poche parole voglio lanciare a tutti un appello affinché tutti si lascino penetrare dalla spiritualità paolina e mariana che trasformò la vita di Marcel. Sì, la mistica di San Paolo l’invadeva: “Se vivo, non sono più io che vivo, ma il Cristo che vive in me”. Ecco la spiegazione della sua grazia fuori dal comune, a Rennes e in Germania. Oggi la Bretagna, la Francia, l’Europa hanno bisogno urgente di evangelizzatori con la tempra di Marcel Callo.

Infine, consolidate il vostro legame personale e comunitario con la Madre di Dio. Per tutta la vita, Marcel, è stato come il figlio di Notre Dame de Bonne Nouvelle, la cui santa immagine, coronata nel 1908, venerata a Rennes dal XV secolo, è sempre pregata nell’attuale Basilica di Saint-Aubin. Marcel non aveva studiato la teologia mariana, ma l’educazione ricevuta dalla madre e dalla parrocchia l’ha condotto verso l’autentica pietà mariana della Chiesa cattolica. Ha riservato alla Vergine un posto privilegiato, fino ai suoi ultimi istanti. La maternità divina di Maria, e la sua partecipazione alla nascita e alla crescita della Chiesa non erano per lui semplici parole. È veramente con Lei e per Lei che ha risposto alla Buona Novella di Gesù Cristo. Che il suo rimarchevole esempio, in questo Anno Mariano, possa contribuire al risveglio nelle vostre diocesi della vera devozione nei confronti della Vergine, la devozione che lega saldamente i credenti alla figura di Cristo e li spingere a prendere sul serio i molti compiti dell’evangelizzazione contemporanea!

Ancora una volta, vi benedico tutti nel nome del Signore e vi assicuro del mio affetto paterno.

 

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