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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
PER LA CAMPAGNA QUARESIMALE DI FRATERNITÀ IN BRASILE

Giovedì, 18 febbraio 1988

 

Amati fratelli e sorelle in Cristo Gesù.
Carissimi brasiliani,

1. Vi saluto cordialmente, in questo incontro ormai tradizionale all’inizio della Quaresima, esortandovi alla penitenza, perché produca in tutti i frutti di una vita più cristiana e di una carità più efficace.

La Quaresima deve segnare la vita personale di ogni battezzato e delle comunità, attraverso l’ascolto della parola, la riflessione, la preghiera e il sacrificio, per una risposta generosa all’appello di Dio, espresso in Isaia: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio? . . . Dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto . . . Allora invocherai il Signore ed egli ti risponderà” (Is 58, 6. 7. 9). Questa Quaresima, nell’anno mariano, si svolgerà sotto lo sguardo materno della Madonna, Madre della Misericordia, Madre di Gesù, il Salvatore. Lui è venuto per annunciare il Regno di Dio, a chiamare gli uomini alla conversione e proclamare il “comandamento nuovo”; lui ha voluto essere identificato con i poveri e con coloro che soffrono o sono perseguitati (cf. Mt 25, 40).

In Cristo sono diventati visibili la misericordia di Dio e il suo disegno, e cioè che tutti gli uomini fossero una sola famiglia, trattandosi a vicenda con amore fraterno: “Voi siete tutti fratelli” (cf. Mt 23, 8). Per cui è per tutti la forza del mistero pasquale. La Quaresima è la via verso la Pasqua, verso la libertà dei figli di Dio. Essa può essere raggiunta attraverso la liberazione dal peccato e la giustificazione, la grazia della fede e dei sacramenti della Chiesa.

2. Inizia oggi un’altra Campagna di fraternità nella Chiesa del Brasile, impegnata nella sua missione di evangelizzazione, contribuendo così alla promozione umana, attraverso vie convergenti, guidata dai suoi pastori, come maestri ed educatori della fede del popolo, segni e costruttori dell’unità nella carità. La Campagna di fraternità riguarda l’animazione pastorale della Quaresima, centralizzata sul tema: “La Chiesa e il negro”. Si tratta di un’ampia area della popolazione brasiliana, infatti quest’anno si celebra la cosiddetta “Legge Aurea” e presenta una problematica reale che merita la sollecitudine pastorale ispirata da criteri evangelici, aderente e fedele alla dottrina della Chiesa riguardo la dignità della persona umana e la promozione dei suoi diritti, tenendo in vista il bene comune.

In questo campo, la Chiesa ha ripetuto la sua solita dottrina nel Concilio Vaticano II, denunciando, tra un’infinità di “cose infami”, la schiavitù, contraria al Vangelo, che annuncia e proclama la libertà per tutti gli uomini, senza esclusione; e spiega che la schiavitù ha la sua radice ultima nel peccato ed il lievito dell’odio e della divisione hanno la stessa origine, poiché nutrono i preconcetti razziali e proliferano in situazioni di conflitto e in discriminazioni e marginalizzazioni (cf. Gaudium et Spes, 27. 29).

Quindi, tutto ciò contraddice i diritti e i doveri imprescrittibili della persona umana; e non lascia che gli individui, le famiglie ed i gruppi siano dimenticati, abbandonati ai margini della strada che porta allo sviluppo e al benessere, per motivi di razza o colore. Come ho fatto ovunque, vorrei dire anche qui: dappertutto, e ancor più nella stessa patria comune, tutti gli uomini e donne sono uguali in dignità dinanzi a Dio, e nelle strutture devono disporre del medesimo accesso alla vita economica, culturale e sociale, partecipando veramente al bene comune.

Tutti coloro che cercano sinceramente e cristianamente di concorrere a risolvere i problemi suscitati in questo campo, sia gli interessati direttamente, sia gli altri, devono dialogare faccia a faccia; e, così riconciliati, devono impegnarsi, con solidarietà e fraternità, nell’opera pacifica della giustizia e dello sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini nel progresso. Quest’ultimo non si riferisce alla ricchezza amata in se stessa, sfruttata soltanto da alcuni; ma all’economia al servizio dell’uomo, al pane quotidiano, da tutti preparato e a tutti distribuito “come fonte di fraternità e segno della divina Provvidenza” (Pauli VI “Popolorum Progressio”, 86).

3. L’“immagine” del Creatore, riflessa in tutti, la dignità umana e la condizione di figli di Dio offerta a tutti, insieme all’amore evangelico, hanno per conseguenza ed esigenza diretta e imperativa il rispetto verso ogni essere umano, nonché dei suoi diritti. E non esiste distanza e tanto meno opposizione tra il desiderio di giustizia e l’amore al prossimo, e l’amore a Dio sopra tutte le cose.

L’importante è non guardare mai indietro, anzi in avanti, e stringere la mano del prossimo (cf. Lc 10, 25), per camminare insieme, come fratelli, in comunione verso la stessa direzione; nella direzione della costruzione di una società più giusta e più fraterna, dove ci sia posto per tutti. “Siate misericordiosi, come il vostro Padre celeste è misericordioso” (cf. Lc 6, 36).

Vi esorto, quindi, fratelli e sorelle, a lasciarvi condurre dallo Spirito di Dio, a rompere le catene del peccato e dell’egoismo. Condividete e date, con spirito di solidarietà e generosamente, perché brilli la vostra carità; e “vedendo le vostre opere buone, tutti possano glorificare il vostro Padre che è nei cieli” (cf. Mt 5, 16).

Che questa Quaresima, seguendo l’esempio e l’intercessione di Maria “Nostra Signora Aparecida”, fortifichi la nostra fedeltà al Signore e che la nostra vita testimoni l’ubbidienza ai suoi disegni: “Voi siete tutti fratelli!”. Con questa preghiera per la comunità multirazziale del Brasile, unendo l’uguale stima verso tutti, vi benedico: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

 

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