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INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I LAVORATORI DELL’ATAC

Solennità di San Giuseppe
Sabato, 19 marzo 1988

 

Voglio ringraziare per le parole rivoltemi all’inizio di questa visita. Mi viene alla mente questo binomio: vie del mondo, vie di Roma. Già da un certo tempo, il Cardinale Poletti, il vicario per Roma, mi diceva: “Papa, per san Giuseppe tu giri sempre fuori Roma, in diversi posti, in diverse parti dell’Italia; ma qui a Roma ve ne sono molti”. E così mi ha convertito, e voi vedete il frutto della conversione, degno della Quaresima, dovuto al buon Cardinale vicario. Vi ringrazio per l’accoglienza a questo convertito che viene a farvi visita e lo fa con cuore aperto. Ancora una volta ringrazio il presidente e il lavoratore che mi hanno parlato e mi hanno dato il benvenuto. Mi sento benvenuto. Voglio dare una risposta più completa durante la celebrazione eucaristica perché la circostanza che ci riunisce è la festa di san Giuseppe: lasciamo parlare san Giuseppe, allora, e lasciamo che sia lui a ringraziare voi tutti, carissimi fratelli e sorelle, rappresentanti del lavoro specifico delle comunicazioni, dei trasporti di Roma, come anche le vostre famiglie qui presenti, san Giuseppe è anche patrono di ogni famiglia. Con queste brevi parole vi ringrazio per la vostra accoglienza e auguro a tutti voi una fruttuosa partecipazione a questo incontro religioso nella giornata di san Giuseppe.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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