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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA RECITA DEL SANTO ROSARIO

Madonna di Lourdes nei Giardini Vaticani
Martedì, 31 maggio 1988

 

Sia lodato Gesù Cristo.

Carissimi fratelli e sorelle, in questa ultima sera del mese di maggio, siamo venuti a far visita alla nostra amatissima Vergine e Madre. Siamo venuti tutti: signori Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, collaboratori della Curia romana, abitanti della Città del Vaticano e molti ospiti. Siamo venuti per fare questa visita a Maria quasi imitando la sua visitazione, perché oggi, ultimo giorno del mese mariano, del mese di maggio, si celebra la sua visitazione alla casa di Elisabetta. La nostra visita ci ottenga un frutto simile a quello che ha ottenuto la visita di Maria alla casa di Elisabetta. Sua cugina disse alla Vergine: “Benedetta tu perché hai creduto”. Ecco il frutto della nostra visita. Questo frutto desiderato, auspicabile; il frutto che ci auguriamo oggi, ciascuno e tutti. Che come frutto duraturo di questo mese di maggio, di questo anno mariano che stiamo celebrando, rimanga in noi una fede più matura, più profonda e più forte; che la nostra fede, personale e anche comunitaria, espressione di tante fedi personali, sia una partecipazione più perfetta alla fede di Maria, perché - come abbiamo scritto e meditato seguendo il Concilio Vaticano II - ella ci precede nel cammino della fede. Noi dobbiamo seguirla, seguirla partecipando sempre di più a questa fede salvifica che è propria di Maria, madre della Chiesa. Madre di tutti noi, madre della nostra fede.

Vorrei con queste semplici parole concludere la nostra celebrazione di stasera, augurando a tutti un approfondimento, una maturazione sempre maggiore della nostra fede, poi i suoi frutti nelle opere - “fides in operibus” -. Che la nostra fede sia anche più coerente e sempre più coerente con la nostra vita. Con questo augurio vorrei ringraziare tutti i presenti per la loro visita, per la loro partecipazione durante questo mese. Certamente non siamo venuti in visita a Maria nella sua grotta di Lourdes, qui nei Giardini Vaticani, solamente oggi. Ogni giorno si è pregato. Ma oggi siamo più numerosi e più festosi. Una persona che viene in visita, quando finiscono i giorni della visita, normalmente passa e va via. Ci auguriamo che la visitazione di Maria non passi nella nostra vita, che sia permanente, che sia sempre nelle case dei nostri cuori e nelle case dei nostri ambienti di vita, di lavoro, specialmente, in questa casa comune della Sede apostolica della Curia romana, dove tutti siamo riuniti attorno alla grande missione che Gesù Cristo ha affidato alla Chiesa e specialmente agli apostoli, ai loro successori, e specialmente a Pietro. Approfitto di questa occasione per ringraziare tutti i presenti, i miei collaboratori, per la loro partecipazione attiva al ministero petrino, che mi è stato affidato da quasi dieci anni come Vescovo di Roma. E approfitto anche di questa circostanza per affidarmi e affidare tutta la nostra comunità della Curia romana alla Vergine Madre, alla Vergine di Lourdes, alla Madre della Chiesa, alla Regina degli apostoli.

Sia lodato Gesù Cristo.

 

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