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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN NORVEGIA, ISLANDA,
FINLANDIA, DANIMARCA E SVEZIA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale «Fornebu» di Oslo (Norvegia)
Giovedì, 1° giugno 1989

 

Signora primo ministro,
membri del governo,
confratelli Vescovi,
eccellenze,
amato popolo della Norvegia.

1. Qui, sul suolo della Norvegia, sono pienamente consapevole dello speciale significato di questa occasione. Per la prima volta in assoluto un Vescovo di Roma, un successore dell’apostolo Pietro, è giunto in Norvegia e nei Paesi nordici. Non vengo come rappresentante di un interesse politico o nazionale, ma come testimone del Vangelo di nostro Signore e salvatore Gesù Cristo, come un fratello profondamente preoccupato del benessere dei suoi fratelli e delle sue sorelle in ogni parte del mondo. Vengo in Norvegia come un amico, pieno di stima e di amore per il suo nobile popolo e per la sua millenaria eredità cristiana.

2. Le mie parole di saluto sono dirette innanzitutto a sua maestà re Olav V e ai membri della famiglia reale, che sono ansioso di incontrare.

A lei, signora primo ministro e ai membri del governo esprimo il mio apprezzamento e la mia gratitudine per tutto ciò che avete fatto per rendere possibile questa visita e per il caldo benvenuto che mi avete esteso.

3. Assicuro ai Vescovi e ai membri della comunità cattolica che è con intensa gioia che effettuo questa visita pastorale. Sono immensamente grato a Dio la cui amorevole provvidenza mi consente di assolvere al ministero petrino anche grazie al contatto personale con le Chiese locali in molte parti del mondo. Attraverso l’Eucaristia e attraverso la preghiera la nostra unione nella fede e nell’amore si rafforzerà; insieme potremo proclamare la nostra fedeltà a Cristo e ricevere da lui la forza per un servizio cristiano ancora più intenso.

4. Il mio pellegrinaggio in Norvegia è anche in risposta al cortese invito della Chiesa luterana a partecipare ad un servizio di preghiera per l’unità dei cristiani presso la cattedrale Nidaros, il venerato santuario nazionale in cui è sepolto sant’Olav, re e martire. Vi ringrazio, cari fratelli e sorelle luterani, per questa gentilezza e per il clima di amicizia e di comprensione ecumenica che essa dimostra.

La mia visita ai Paesi nordici è una conferma dell’impegno della Chiesa cattolica nel compito ecumenico di promuovere l’unità fra tutti i cristiani. Venticinque anni fa il Concilio Vaticano II ha insistito chiaramente sull’urgenza di questa sfida alla Chiesa. I miei predecessori hanno perseguito questo obiettivo con perseverante attenzione alla grazia dello Spirito Santo, che è la fonte divina ed il garante del movimento ecumenico. Fin dall’inizio del mio pontificato ho fatto dell’ecumenismo una priorità della mia sollecitudine ed azione pastorale. Voglia Dio che la mia visita ci porti sempre più vicini a quella piena comunione nella fede e nell’amore che Cristo stesso voleva per i suoi seguaci (cf. Gv 17, 21).

5. Sono venuto nei Paesi nordici come un pellegrino spirituale per onorare la memoria dei santi che hanno chiamato alla fede i vostri antenati, che hanno portato loro il Battesimo e dato coraggiosa testimonianza a Cristo, fino al punto di versare il proprio sangue per amor suo. I grandi santi del Nord erano uomini e donne profondamente immersi nel proprio contesto storico, persone che sapevano come applicare il messaggio dell’amore eterno di Dio - rivelato in Gesù Cristo - agli importanti problemi della loro gente e del mondo che li circondava. Il loro esempio ci parla ancora oggi delle profonde verità e valori su cui si è fondata tutta la civiltà europea e in cui si è sviluppata la vostra cultura norvegese, verità e valori che nulla hanno perso della loro importanza per la società contemporanea, poiché rivelano “la sfera più profonda dell’uomo” e conferiscono “significato alla sua vita nel mondo” (cf. Redemptor Hominis, 10). Ricordare gli eventi e gli influssi che hanno formato una nazione significa comprendere meglio le fonti della sua attuale direzione storica.

6. Qui a Oslo, desidero lodare la speciale attenzione che la Norvegia di oggi riserva alla promozione e alla tutela della libertà e dei diritti umani. In ambito internazionale avete manifestato il vostro appassionato interesse per il benessere di altri popoli e vi impegnate a levare la voce ovunque la dignità umana ed i diritti umani fondamentali sono minacciati o violati. La Norvegia è generosa nell’offrire assistenza ai paesi in via di sviluppo. I vostri soldati - non senza sacrificio - hanno un ruolo importante nel contingente di pace delle Nazioni Unite. Tutte queste forme di solidarietà manifestano la maturità della vostra vita nazionale e la vostra consapevolezza dell’interdipendenza dei popoli nel raggiungere livelli più alti di sviluppo e maggior partecipazione alla vita sociale e politica. Si serve stabilmente la pace quando si soddisfano le più profonde aspirazioni dei popoli alla giustizia, alla libertà e alla dignità.

Signora primo ministro, anche il suo lavoro come presidente della commissione per lo sviluppo e l’ambiente ha contribuito a sviluppare una nuova consapevolezza per quanto riguarda il bisogno di collegare lo sviluppo alla protezione dell’ambiente.

7. La Norvegia, e in effetti tutta la Scandinavia, ha aperto le sue porte a molti rifugiati costretti a fuggire dalla propria patria in cerca di salvezza e libertà. Essi hanno perso tante cose care e voi avete dato loro nuova speranza. Da voi hanno ricevuto una genuina compassione e assistenza umanitaria. Venendo qui hanno dovuto adattarsi a molte cose che erano loro estranee, ma, a vostra volta, voi avete ricevuto da loro i tesori del loro retaggio culturale e spirituale. Li amerete e li servirete al meglio se consentirete loro di preservare e sviluppare le loro qualità uniche. So bene che molti dei vostri nuovi immigrati sono cattolici, e sono ansioso di incontrarli nel corso di questa visita.

8. Signora primo ministro, cari amici Norvegesi: esprimo nuovamente la mia gratitudine per il benvenuto che mi avete dato. La mia permanenza fra voi sarà breve ma intensa. Possa essa servire a rafforzare l’amicizia fra di noi, un’amicizia confermata fin dal 1982, quando sono stati stabiliti rapporti diplomatici pieni fra la Norvegia e la Santa Sede.

“Ja, Vi Elsker Dette Landet.” (Sì, noi amiamo questo Paese) (Excerptus “Inno Nazionale”).

“Gud velsigne Norge!”. (Dio benedica la Norvegia).

“Gud velsigne hele det norske folk!”. (Dio benedica il popolo norvegese).

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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