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VIAGGIO APOSTOLICO IN MADAGASCAR, LA RÉUNION, ZAMBIA E MALAWI

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto «Ivato» di Antananarivo (Madagascar)
Lunedì, 1° maggio 1989

 

Signor Presidente della Repubblica.

1. Al termine di questi bellissimi giorni della mia visita pastorale in Madagascar, le sono riconoscente per essere venuto di persona a salutarmi all’aeroporto e la ringrazio per le parole gentili che mi ha rivolto.

Porto con me dei ricordi preziosi: quello della scoperta del vostro Paese così affascinante nella sua diversità ed originalità, quello dell’incontro con un popolo la cui dignità e qualità si possono percepire immediatamente. È nella memoria del cuore che conservo questi ricordi, poiché in questi giorni mi è sembrato di essere stato accolto con un fervore che manifestava un’autentica comunione di fede e di pensiero.

Ora che devo andarmene per continuare il mio viaggio, desidero esprimere a tutto il popolo malgascio la mia gioia per essere stato accolto con tanto calore e sincerità.

2. I miei ringraziamenti, signor Presidente, sono rivolti soprattutto a lei, ai membri del governo, alle autorità regionali e locali, per tutte le disposizioni date per facilitare al massimo le soste e gli incontri che hanno segnato questo viaggio. Sono sensibile all’attenzione cortese e alla dedizione, spesso discreta, di numerosi vostri collaboratori che non hanno limitato il loro sforzo.

Vorrei anche dire ai rappresentanti dei vari mezzi di comunicazione che apprezzo il loro impegno per informare bene tutti gli abitanti di questa grande isola, per portare lontana l’eco dell’evento vissuto qui dalla Chiesa cattolica a cui molti amici malgasci si sono voluti associare.

3. Mi rivolgo ora i miei fratelli nell’Episcopato per ringraziarli dal profondo del cuore di avermi accolto con la generosità di coloro che sanno di appartenere alla stessa famiglia. Essi mi hanno reso testimone della loro sollecitudine nella guida del popolo di Dio sul cammino di Cristo, delle loro preoccupazioni e delle loro speranze. I fedeli insieme ai sacerdoti, i religiosi, le religiose, i responsabili laici dei movimenti e dei consigli della comunità, hanno tutti condiviso con fervore la preghiera comune. Dai più giovani ai più anziani, hanno manifestato la profondità della loro fede e il loro desiderio di vivere fraternamente, lavorando per il benessere e per la riuscita nella vita di tutti i loro compatrioti.

È con il cuore fiducioso che vi rinnovo i miei incoraggiamenti. Non dimentico le difficoltà che dovete affrontare in diversi campi di ordine morale e materiale. Fatevi strada, per riprendere le parole dei giovani, determinati ad affrontare le incertezze del futuro; che ciascuno di voi dia alla comunità il meglio di ciò che ha nell’animo e di ciò che sa fare con le sue mani, animato dalle virtù ereditate dai vostri antenati e facendo l’uso migliore dei contributi della modernità.

Membri della Chiesa cattolica, sviluppate la vostra fedeltà attiva e riflettete sull’insegnamento del Vangelo. Continuate con rispetto e amicizia il dialogo e la collaborazione con i vostri fratelli e sorelle delle altre religioni cristiane e tradizioni spirituali!

Nel momento in cui vi lascio, vorrei dirvi che i vincoli della carità che vi uniscono alla Chiesa universale sono una realtà. Essi sono legati alla fiducia da voi ispirata ai primi portatori della lieta Novella nel vostro popolo e alla gioia che ha provocato loro la vostra adesione alla fede. Ormai la Chiesa è maturata in voi ed ha preso il suo posto nella comunione ecclesiale che gli scambi, ora possibili, rendono sempre più visibile e più forte.

4. Signor Presidente, nel dire arrivederci al Madagascar faccio i miei migliori auguri a lei così come a tutti i responsabili della vita pubblica, alle famiglie, ai lavoratori, ai giovani, ai più poveri e a coloro che soffrono. Auguro all’intera Nazione di conoscere una crescente prosperità che consenta di rispondere ai propri bisogni ed aspirazioni, mi auguro che la sua presenza assicuri la tranquillità fra tutti i compatrioti e il beneficio della pace.

Affido all’amore di Dio tutto il popolo del Madagascar. Vi imparto amichevolmente la mia benedizione.



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