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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL NUOVO CARDINALE CAMILLO RUINI,
VICARIO GENERALE PER LA DIOCESI DI ROMA

Martedì, 2 luglio 1991

 

Signor Cardinale,

Sono lieto per questa Udienza, all’indomani della sua elevazione alla porpora cardinalizia, e rivolgo a Lei ed a tutte le persone che in questa circostanza L’accompagnano il mio più cordiale saluto.

Con gioia saluto S.E. Mons. Remigio Ragonesi, in rappresentanza dei Vescovi Ausiliari di Roma.

Saluto, inoltre, i suoi familiari, i Sacerdoti della Diocesi di Reggio Emilia e tutti i suoi amici, guidati dal Vescovo Monsignor Giovanni Paolo Gibertini e dal Vescovo emerito, il caro e stimato Monsignor Gilberto Baroni.

A tutti è noto quanto vicini al mio ministero petrino siano gli incarichi pastorali affidati a Lei, Signor Cardinale, posto alla guida della Diocesi di Roma e alla Presidenza dell’Episcopato Italiano.

A Lei spetta, per mandato ed in nome del Sommo Pontefice, di esercitare in questa Città il servizio episcopale del magistero, della santificazione e del governo pastorale, mentre per la Conferenza Episcopale Italiana Le compete di presiedere il Collegio dei Vescovi delle Chiese particolari di questa Terra, prescelta dalla Provvidenza ad essere la più vicina geograficamente nell’unione collegiale con il Successore di Pietro.

La ringrazio, Signor Cardinale, per questi servizi così gravosi e vasti, che Ella ha accettato di svolgere con generosità e con competenza. Sono lieto di confermarLe la mia fiducia per tali uffici, che Ella già ha dato prova di meritare. Invoco per Lei da Cristo, Buon Pastore, i doni di grazia, di sapienza, di forza e pazienza, che occorrono a quanti, sotto la guida dello Spirito Santo, devono servire come Vescovi il Popolo di Dio. La nuova evangelizzazione sarà il compito più urgente per questa Città, i cui problemi sono immensi ed incalzanti, a mano a mano che, come metropoli e capitale della nazione, essa si espande e si riorganizza. Ancora l’evangelizzazione dovrà essere per l’intera nazione italiana la via che conferma ed aggiorna le tradizioni cristiane nel trapasso dei nuovi tempi.

La sua competenza teologica, Signor Cardinale, la sua esperienza pastorale tra i giovani, nel Seminario, nel mondo della cultura, il lavoro già svolto come Segretario di codesta Conferenza Episcopale, sono motivi autentici per una sincera fiducia, e io desidero assicurarLe la mia benedizione apostolica su tutti gli incarichi affidati a Lei; benedizione che volentieri estendo a tutti i presenti, ai collaboratori e alle persone care.

 

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