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VIAGGIO PASTORALE IN SENEGAL, GAMBIA E GUINEA

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON I RAPPRESENTANTI DI ALTRE RELIGIONI

Cattedrale di Ziguinchor (Senegal)
Giovedì, 20 febbraio 1992

 

Cari amici,

Sono felice di avere l’occasione di incontrarvi quasi all’inizio del mio breve soggiorno nel vostro paese. Ho già percepito quanto la diversità possa essere anche nel Senegal uno stimolo a lavorare per l’unità della gente. Infatti, la società senegalese è caratterizzata da questa tradizionale armonia, la teranga, fatta di accoglienza e di rispetto reciproci, di tolleranza e di volontà di collaborare. Qual è la fonte di questa armonia? Per noi credenti, l’origine dell’unica famiglia umana si trova in Dio. Possiamo attribuire a Dio nomi diversi, senza riuscire mai a delimitarne la realtà, poiché ci supera. Ma possiamo riconoscere in Lui il Creatore, il Vivificatore, la Provvidenza e il Destino supremo dell’uomo. Secondo le parole dell’Apostolo Paolo, “il Dio che ha fatto il mondo... creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra... perché cercassero Dio... benché non sia lontano da ciascuno di noi” (At 17, 24-27). Questo vuol dire che gli esseri umani sono chiamati tutti a e io entrare nella pienezza della vita, accanto a Dio, in comunione con quelli che ci hanno preceduto sulla retta via. L’origine e il destino divino dell’uomo sono i fondamenti della sua dignità. Nessuno ha il diritto di disprezzare un altro essere umano, soprattutto il più debole. Non esiste alcuna giustificazione alla discriminazione, in base alla razza, alla religione, al sesso o alla situazione sociale: ogni persona deve essere rispettata. Certo l’uomo è debole, portato al male, e sorgono dei contrasti. In questo caro continente africano, ma anche in tante altre zone del mondo, lotte sanguinose hanno portato a immense sofferenze. Non è il caso di prendere esempio dalla saggezza africana, che insegna che le parti in causa devono incontrarsi, parlare, risolvere i loro contrasti e riconciliarsi? E questo va applicato alla famiglia, ma anche alla nazione e perfino alle relazioni internazionali. I capi religiosi non hanno forse il dovere di aiutare i credenti a unirsi per costruire la pace? Voglio assicurarvi che la Chiesa Cattolica nel vostro paese continuerà a lavorare per questa crescita nell’armonia. Concludendo, voglio assicurarvi che pregherò per voi, per le vostre famiglie e per il vostro paese.

Che Dio vi conceda le sue più abbondanti benedizioni!

 



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