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VIAGGIO APOSTOLICO DI GIOVANNI PAOLO II
IN ANGOLA E SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO
DELLA SEGRETERIA GENERALE DELL’ASSEMBLEA SPECIALE
PER L’AFRICA DEL SINODO DEI VESCOVI

Luanda (Angola) - Martedì, 9 giugno 1992

 

Venerati Cardinali, Signori Vescovi,
Amati Sacerdoti e religiosi,
Cari fratelli e sorelle,

1. Sono particolarmente felice di partecipare, per la seconda volta in terra africana, alla Riunione del Consiglio della Segreteria Generale dell’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Mi unisco alla vostra riflessione e alla vostra preghiera per l’auspicato frutto della prossima Assemblea: il profondo rinnovamento della Chiesa in Africa. Rivolgo un cordiale saluto al Pastore di questa Arcidiocesi, Eminentissimo Cardinale Alexandre do Nascimento, ai Vescovi qui presenti, e, in modo particolare ai Membri del Consiglio, che, provenendo da tutte le regioni del continente africano, rappresentano le diverse Chiese locali. Saluto tutti voi qui riuniti, voi che, testimoniando Cristo Risorto, siete il segno di una Chiesa in cammino.

2. Il fatto che questo incontro si svolga proprio nella Cattedrale, alla presenza del popolo di Dio, pastori e fedeli, mi richiama alla mente il cammino sinodale percorso sinora dalla Chiesa pellegrina in Africa. È già stato percorso un lungo cammino da quel primo annuncio fatto nella Solennità dell’Epifania del 1989. I frutti del Sinodo dipendono, in gran parte, dalla sua preparazione. Avete tutti preso conoscenza dei “Lineamenta” che segnano una tappa della preparazione remota. Frutto di un lavoro collegiale e tipicamente “africano”, i “Lineamenta” avevano lo scopo di suscitare la riflessione sul nostro essere Chiesa, l’approfondimento della nostra fede, e la preghiera nelle comunità per la riuscita del Sinodo africano. Sono stati ampiamente divulgati nel continente africano, affinché la vostra vita ecclesiale ricevesse forza e incoraggiamento. Sulla base dei “Lineamenta” le Conferenze Episcopali, i Vescovi, le comunità e tutti i membri del popolo di Dio sono stati esortati a unirsi, in modo concreto, al cammino sinodale. Essi hanno preso sul serio l’invito a “camminare insieme” (syn-odos). Il cammino percorso è consistito nella riflessione e lo studio della realtà ecclesiale: per scoprire meglio quale sarebbe la volontà di Dio per questa Chiesa in Africa, per individuare le nuove sfide pastorali alla luce della fede, per essere testimoni (cf. At 1, 8) di Colui che ci ha chiamati a partecipare della Sua stessa vita, e testimoni fedeli della missione da Lui affidataci. Un cammino fatto non solo di riflessione, ma anche di preghiera, invocando l’aiuto divino per portare avanti l’impegno ecclesiale, in questo momento della storia, incentrato sul tema del Sinodo: “La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso il 2000. “Voi mi sarete testimoni” (At 1, 8)”.

3. Ringraziamo quindi il Signore per il lavoro di preparazione dell’Assemblea, svolto sinora dalle diocesi, dalle comunità e dai vari organi, dal popolo di Dio in tutta l’Africa. L’Africa intera è in stato di Sinodo. Tutti hanno offerto il loro contributo: il lavoro intellettuale, la saggia riflessione opportunamente proposta, le scintille di intuizione, la gioia di vivere come cristiani condivisa con i fratelli, le sofferenze dei malati e le preghiere di tutti.

4. L’evangelizzazione è il tema centrale e unitario del Sinodo, articolato in cinque sotto-temi (proclamazione della Buona Novella, inculturazione, dialogo, giustizia e pace, comunicazione sociale). Ecco il nucleo centrale dell’evangelizzazione: Cristo, Dio e uomo, morto e risorto, unico Salvatore dell’umanità e Mediatore fra Dio e gli uomini (cf. At 2, 14-36; 3, 11-16; 4, 10-12). Il continente africano è stato evangelizzato in varie fasi:

1) Nei primi secoli del cristianesimo, sono state istituite le antiche Chiese dell’Egitto e del Nord Africa. Queste hanno donato alla Chiesa grandi personaggi, come Atanasio, Clemente e Cirillo d’Alessandria, Origene, Cipriano e Agostino;

2) Nel XV e XVI secolo, sono comparse le Chiese a Sud del Sahara, frutto soprattutto dell’evangelizzazione di francescani, gesuiti e domenicani;

3) Nel XIX secolo, ha avuto inizio una nuova epoca caratterizzata da uno straordinario sforzo missionario che ha istituito Chiese in tutte le nazioni africane, e ha creato comunità prospere e solide, piene di un tale dinamismo missionario che suscita l’ammirazione della Chiesa universale. Diverse Chiese celebrano il centenario della propria evangelizzazione, frutto di una fede annunciata e raccolta. In questo momento della storia, quasi alle soglie dell’Anno 2000, la Chiesa in Africa ha dinanzi la sfida di proseguire sulla via del felice annuncio e della proclamazione di Cristo, Via Verità e Vita (cf. Gv 14, 6). La proclamazione di questa Buona Novella deve essere svolta con parole e fatti. La riflessione sinodale dei Vescovi intorno a Pietro deve portare a cogliere le nuove esigenze e l’urgenza di questo compromesso. È un dovere nei confronti di tutti i battezzati.

5. L’Assemblea Speciale è un avvenimento ecclesiale di fondamentale importanza per l’Africa, un “kairós”, un momento di grazia, nel quale Dio manifesta la Sua salvezza. Tutta la Chiesa è invitata ad accogliere pienamente questo tempo di grazia, ad accogliere e a diffondere la Buona Novella. Lo sforzo di preparazione al Sinodo beneficerà non solo la celebrazione sinodale stessa, ma si volgerà sin da ora a favore delle Chiese locali pellegrine in Africa, la cui fede e la cui testimonianza si rafforzano, diventando sempre più mature. Allo stesso tempo, questo avvenimento ha una dimensione universale. In ogni assemblea sinodale, tutta la Chiesa diventa presente. Quando i rappresentanti del Collegio Episcopale si riuniscono “una cum et sub Petro” per affrontare le sfide pastorali che si pongono alla Chiesa in Africa in questo momento della storia, verso l’anno 2000, è tutta la Chiesa ad esprimere la consapevolezza della solidarietà ecclesiale, per cui tutti si sentono responsabili della Chiesa, dovunque essa si trovi.

6. Ringrazio di cuore tutti i Vescovi che hanno partecipato in qualità di Membri del Consiglio, alle diverse fasi di preparazione dal 1989 a oggi. Durante questo periodo di tempo, il Consiglio della Segreteria per l’Assemblea Speciale per l’Africa ha svolto un duplice servizio: da una parte ha incoraggiato il popolo di Dio, Pastori e fedeli, alla riflessione sul tema sinodale; dall’altra, ha offerto i suoi saggi e prudenti consigli alla Segreteria Generale del Sinodo e al Papa, in vista delle opportune decisioni da prendere per garantire pieno successo all’opera sinodale. Rivolgendosi sia ai Pastori della Chiesa in Africa che al Pastore della Chiesa universale, il Consiglio ha prestato, di fatto, un servizio ecclesiale straordinariamente importante.

7. Adesso ha avuto inizio la preparazione prossima dell’Assemblea con l’“Instrumentum laboris”, di cui abbiamo appena ascoltato la presentazione. Il documento di lavoro non servirà solo a offrire ai Vescovi dell’Africa le idee e le proposte derivanti dalla consultazione svolta in tutte le diocesi, secondo il questionario dei “Lineamenta”, ma aiuterà anche a definire meglio l’“Ordine del giorno” dell’Assemblea e a preparare il dibattito sinodale, in modo sempre più profondo ed efficace. Tutti trarranno dall’“Instrumentum laboris” un nuovo incoraggiamento a continuare e ad accompagnare spiritualmente i Vescovi che si preparano a partecipare all’Assemblea. In questa nuova fase di preparazione più immediata dell’Assemblea, esorto tutti a proseguire la riflessione, l’approfondimento e soprattutto la preghiera per il felice esito e i buoni frutti spirituali e pastorali del Sinodo. Siamo consapevoli delle difficoltà che esistono in diversi parti del continente africano: mancanza di pace, situazioni politiche difficili, intolleranza e discriminazioni che perdurano, problemi sociali ed economici, problemi di comunicazione, scoramento di fronte al moltiplicarsi delle difficoltà. Nonostante tutto, però, la Chiesa continua e deve continuare ad annunciare coraggiosamente la Buona Novella e ad essere testimone di Cristo Risorto in tutti i campi della vita personale e della convivenza umana.

8. Come abbiamo ascoltato nella lettura degli Atti degli Apostoli i Discepoli hanno ricevuto da Gesù il mandato di testimoniare e proclamare la Sua resurrezione (cf. At 10, 42). Allo stesso modo, il Signore invia anche noi ad annunciare la Buona Novella della salvezza e a essere Suoi testimoni. “Dio – dice il testo – consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo” (At 10, 38), Domenica scorsa, abbiamo celebrato la solennità di Pentecoste. Lo Spirito del Signore è disceso su di noi trasformandoci: i nostri timori sono stati convertiti in coraggio, la nostra cecità tramutata in luce splendente, la nostra fragilità umana è stata trasformata in forza e speranza, affinché potessimo essere autentici testimoni di Cristo e dell’importanza del suo messaggio per l’Africa. Le comunità cristiane dell’Africa sono chiamate, in primo luogo, a vivere il mistero pasquale, a conoscere meglio il messaggio di salvezza portato da Cristo e a ricevere il dono dello Spirito Santo. In tal modo radicate in Cristo e permeate dalle Spirito saranno in grado di offrire una testimonianza della ricchezza della fede che hanno ricevuto col loro battesimo. Ecco il miglior modo di prepararsi all’Assemblea Sinodale. In questo cammino di preparazione, ci accompagna la Vergine Maria, Regina della pace, Regina dell’Africa. La Chiesa continua a pregare in un solo spirito con Maria, Madre di Gesù (cf. At 1, 14).

Che la Madre della Chiesa ci protegga e ci guidi in questo nostro impegno in vista dell’anno 2000 e del Sinodo.

 



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