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UDIENZA DI GIOVANNI PAOLO II
ALLA DELEGAZIONE BULGARA GIUNTA A ROMA
PER LA SOLENNITÀ DEI SANTI CIRILLO E METODIO

Lunedì, 25 maggio 1992

 

Saluto cordialmente la Delegazione ufficiale della Bulgaria, venuta a Roma in occasione delle celebrazioni in onore dei santi fratelli Cirillo e Metodio, Apostoli dei popoli slavi e Compatroni d’Europa.

Mi sono noti i sentimenti di stima e di riconoscenza che i Bulgari nutrono nei riguardi dei santi fratelli di Salonicco, venerati, a giusto titolo, sia in Occidente che in Oriente. Difatti, essi sono un simbolo delle due grandi tradizioni ecclesiali che durante il primo millennio del cristianesimo si svilupparono all’interno dell’unica Chiesa di Gesù Cristo. Il loro esempio e la loro intercessione aiutino ad approfondire ulteriormente il dialogo ecumenico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa bulgara, nel quadro generale di una intensificazione delle relazioni cattolico-ortodosse.

L’opera di evangelizzazione dei santi fratelli di Salonicco ha un valore inestimabile per la storia di tutti i popoli slavi. Insieme con la fede cristiana, essi diffusero tra quelle nazioni i libri sacri in paleoslavo e organizzarono la liturgia nella stessa lingua, diventata, poi, la pietra angolare della cultura delle rispettive popolazioni. La Bulgaria rappresentò un terreno assai fecondo per la missione cirillometodiana. Grazie, soprattutto, a San Clemente da Ocrida, sorsero dinamici centri di vita monastica e si sviluppò, in modo particolare, l’alfabeto cirillico.

Il ricordo dell’imponente eredità dei santi Cirillo e Metodio sia fonte di feconda ispirazione per le attività del momento presente.

Nella complessa opera di ricostruzione di una nuova Bulgaria, la loro memoria diventi un invito a riscoprire le radici cristiane della vostra cultura affinché essa rimanga aperta all’Assoluto!

Possa l’eredità dei Santi Cirillo e Metodio facilitare la costruzione di una Europa fraterna, in cui tutti i popoli, pur mantenendo le proprie peculiarità, diano il loro contributo all’edificazione di un continente di pace e di giustizia, degno del retaggio storico dell’Europa e delle migliori attese dei suoi figli!

Che il Signore benedica il vostro caro Paese, e tutti i suoi cittadini!

 

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