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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA FONDAZIONE
«CENTESIMUS ANNUS – PRO PONTIFICE»

Sabato, 5 giugno 1993

 

Ringrazio il Signor Cardinale Castillo Lara per le amabili parole con cui mi ha presentato i membri della Fondazione “Centesimus annus – Pro Pontifice”. A tutti porgo il mio cordiale saluto, manifestando vivo compiacimento per gli alti ideali, ai quali il nuovo Ente intende ispirarsi.

1. La Fondazione da voi voluta, che sarà sostenuta da un Comitato di aderenti, è una significativa espressione del vostro impegno di fedeli laici. Il Concilio Vaticano II, in quel principale documento che è la Costituzione Lumen gentium, insegna che “è proprio dei laici cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali ed ordinandole secondo Dio... A loro quindi particolarmente spetta di illuminare ed ordinare tutte le cose temporali, alle quali sono strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e Redentore” (n. 31). Non solo sui Sacerdoti e Religiosi, ma anche su tutti i laici, aggiunge la Costituzione, “grava il glorioso peso di lavorare perché il divino disegno di salvezza raggiunga ogni giorno di più tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra”. Ed esorta: “Sia perciò loro aperta qualunque via affinché, secondo le loro forme e le necessità dei tempi, anch’essi attivamente partecipino all’opera salvifica della Chiesa” (Lumen gentium, 33).

La Fondazione “Centesimus annus – Pro Pontifice” è espressione di tale vocazione laicale, ed è una nuova via che voi stessi aprite per procurare, insieme ai vostri Pastori, sostegno morale e forze materiali per gli interventi della Chiesa nelle più urgenti necessità.

2. La vostra Fondazione si caratterizza al contempo per la sua particolare vicinanza al Successore di Pietro e alla Sede apostolica, in un atteggiamento di intelligente ascolto e di operosa collaborazione. Come persone di fede, voi volete infatti conoscere e fare vostri gli insegnamenti e le direttive della Chiesa, “perché gli uomini siano resi capaci di ben costruire tutto l’ordine temporale e di ordinarlo a Dio per mezzo di Cristo” (Apostolicam actuositatem, 7); come operatori altamente qualificati del mondo imprenditoriale e finanziario, voi desiderate mettere a disposizione il vostro patrimonio di esperienze sociali e di competenza professionale, le vostre conoscenze circa la complessa società contemporanea con le sue necessità morali e materiali, e circa gli specifici aiuti di cui ha bisogno, e volete al tempo stesso offrire, secondo le diverse possibilità, un vostro contributo finanziario. Intendete così favorire quella multiforme azione che la Santa Sede compie nel mondo intero per la diffusione del Vangelo di Cristo, parola viva ed efficace di giustizia, di pace e di carità.

3. Lo spirito che anima la vostra Fondazione riceve più specifiche connotazioni nella sua denominazione: “Centesimus annus – Pro Pontifice”, e nelle particolari finalità ad essa prefisse.

I valori inculcati dall’Enciclica Centesimus annus si riassumono, com’è noto, nel porre al centro di tutto l’ordinamento sociale, in ogni sua espressione, la persona “dell’uomo reale, concreto e storico”, il cui vero senso non può essere conosciuto che alla luce di Dio (nn. 54-55). Con questa semplice e grande verità sono intimamente connesse numerose altre questioni: anche talune che ad uno sguardo superficiale potrebbero apparire come questioni di natura secolare o addirittura tecnica, ma la cui retta soluzione non può invece, in alcun tempo della storia umana, prescindere da quei necessari presupposti. Tutta la dottrina sociale della Chiesa, dalla Rerum novarum alla Centesimus annus, ne è una puntuale esposizione e dimostrazione.

Attraverso appropriate iniziative voi intendete dunque approfondire la reale portata degli insegnamenti Pontifici in materia sociale, per conoscerne tutta l’attualità e la benefica efficacia. A tal fine voi vi proponete anche di seguire con attenzione l’attività della Santa Sede e dei suoi organismi centrali, così da rendervi meglio conto di come essa, mentre annuncia la dottrina sociale cristiana e la sviluppa continuamente secondo le esigenze dei tempi, opera anche attivamente per tradurla in pratica per mezzo dei suoi Dicasteri e delle sue Rappresentanze e mediante opere ed iniziative in tutto il mondo.

Non è da dubitare che, se crescerà in voi la consapevolezza dei valori contenuti nella dottrina sociale della Chiesa e la conoscenza della multiforme opera della Santa Sede per trasfonderli nel mondo di oggi, l’irradiazione della vostra Fondazione non resterà circoscritta alle persone che la sostengono materialmente, ma saprà raggiungere altre persone qualificate per l’impegno sociale ed imprenditoriale e saprà renderle partecipi della medesima arricchente esperienza.

4. In questo contesto va inquadrato, in particolare, lo scopo della vostra Fondazione di raccogliere fondi per il sostegno delle attività della Sede apostolica.

Mi è gradito, a questo proposito, esprimere il mio vivo apprezzamento per la generosità che ciascuno di voi ha già dimostrato nell’intento di assicurare alla Fondazione una buona dotazione iniziale.

Anche per il futuro nutro fiducia che lo Spirito di Cristo farà trovare i modi adeguati per rispondere sufficientemente a tutte le necessità. La carità è virtù propriamente divina. Essa ha questo di caratteristico: distribuendo non si esaurisce, e donando si accresce; è come luce, che il riverbero moltiplica. Non solo dalla fede, ma anche dall’esperienza sono dettate le celebri parole del Papa san Leone Magno: “Non si tema che in tali elargizioni vengano a mancare i mezzi, perché la stessa benevolenza è un grande patrimonio, e non può mancare materia di generosità dove Cristo nutre ed è nutrito. In tutta quest’opera interviene quella mano che spezzando il pane lo accresce e distribuendolo lo moltiplica” (Disc. 10 sulla Quaresima).

Non mi resta, quindi, che auspicare che il vostro impegno porti la Fondazione “Centesimus annus – Pro Pontifice” a traguardi degni della tradizione di generosità dei cattolici italiani, che in stretta unione con i loro Vescovi e con il Romano Pontefice hanno saputo suscitare, in ogni tempo, le più opportune iniziative di bene.

Con tali auspici, vi imparto di cuore l’apostolica benedizione, che volentieri estendo ai vostri familiari e ai vostri collaboratori.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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