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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL COMITATO ESECUTIVO
DELLA FEDERAZIONE BIBLICA CATTOLICA

Lunedì, 21 giugno 1993

 

Eccellenza,
Cari amici,

“In religioso ascolto della parola di Dio e proclamandola con ferma fiducia (Dei Verbum, 1).

1. In queste parole, con cui inizia la costituzione dogmatica sulla rivelazione divina del Concilio Vaticano II Dei Verbum, i padri del Sacro Sinodo ci ricordano le due attività che costituiscono le basi della grande opera di evangelizzazione: prima la Chiesa è chiamata ad ascoltare attentamente la Buona Novella della vita eterna, e poi a condividere con tutta l’umanità la parola rivelatale, “affinché per l’annuncio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami” (Dei Verbum, 1). Voi, membri della Federazione biblica cattolica, cercate di dare uno speciale contributo alla Chiesa, in modo che essa possa adempiere ancor più efficacemente al suo ruolo nel piano salvifico di Dio attraverso la predicazione del “Vangelo a ogni creatura” (Mc 16, 15). Oggi estendo a voi un cordiale benvenuto e vi assicuro dei miei più buoni auguri affinché i vostri sforzi saranno fatti fruttificare da una nuova effusione dello Spirito Santo.

2. La vostra Federazione fu fondata allo scopo di fornire lo strumento alle direttive del Concilio Vaticano II riguardanti le Sacre Scritture nella vita della Chiesa, ed essa trova gli elementi basilari del suo programma nel sesto capitolo della Dei Verbum. Lì i padri conciliari esprimono un particolare interesse affinché “è necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura”, perché “nei libri sacri il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con essi” (Dei Verbum, 22.21). Provvedere i membri della comunità cristiana delle Scritture e aprire loro le menti a ciò che lo Spirito là dice alle Chiese (cf. Ap 2, 7) sono mezzi sempre necessari per costruire il corpo di Cristo.

La beata Vergine è il simbolo e il modello della recezione da parte della Chiesa della rivelazione di Dio. Piena di grazia (cf. Lc 1, 28), ella fu portata sia a meditare sulle azioni meravigliose (cf. Lc 2, 19) che ad accettare generosamente la sua parte in esse (cf. Lc 1, 38). La Chiesa in preghiera attraverso le sacre Scritture cerca di imitare la Madre di Dio sia contemplando con amore questa memoria del disegno salvifico di Dio sia accettando con disponibilità la volontà divina tracciata in esso.

3. Nel compito di promuovere la lettura e lo studio della Bibbia, c’è ampio spazio per la cooperazione ecumenica. La convinzione che il Signore continua a parlare ai suoi discepoli attraverso i testi ispirati ha lo speciale potere di rafforzare i legami fraterni tra i cattolici e i membri delle altre Chiese e comunità ecclesiali: e nel nostro dialogo, come dice il Concilio, “la Sacra Scrittura costituisce uno strumento eccellente nella potente mano di Dio per il raggiungimento di quella unità, che il Salvatore offre a tutti gli uomini” (Unitatis redintegratio, 21).

È nella forza e nel potere della parola di Dio, e non in alcun potere terreno, che la Chiesa trova sostegno ed energia, la forza nella sua fede e il cibo della sua anima (cf. Dei Verbum, 21). Attraverso l’intercessione di Nostra Signora Regina degli apostoli e dei profeti possiate trovare nuova forza per dare la vostra parte nell’assistere i fedeli nell’ascoltare la parola di Dio e nell’osservarla (cf. Lc 11, 28).

Cordialmente vi imparto la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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