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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI ZAIRESI CONVENUTI
IN PIAZZA SAN PIETRO

Sabato, 23 aprile 1994

 

Cari pellegrini dello Zaire,

Sono felice di salutarvi questa sera, mentre innalzate a Dio la vostra preghiera, alla vigilia dell’elevazione agli altari del vostro connazionale Isidore Bakanja. Assieme a voi, gioisco per questa beatificazione di domani, segno di vitalità della Chiesa del vostro paese.

La liturgia della quarta domenica di Pasqua ci ricorda che Cristo risuscitato è presente in mezzo al suo popolo come un buon pastore. Vi invito a rinnovare la vostra fede in questa presenza vivificante del Signore, “in tempo di angoscia un rifugio sicuro” e che non abbandona mai coloro che lo cercano (cf. Sal 9, 10-11).

Ricordo sempre nella preghiera il vostro paese dalle notevoli risorse umane ma che da lungo tempo attraversa una fase dolorosa della sua storia, in un ambiente circostante diventato di recente ancora più drammatico. Mi auguro di tutto cuore che i progressi appena fatti sulla via della riconciliazione nazionale vengano confermati con il contributo attivo e leale di tutte le forze vive del paese, al fine di rispondere alle legittime aspirazioni di tutti gli zairesi.

Cari figli e figlie della Chiesa Cattolica dello Zaire, vi esorto a rimanere, seguendo l’esempio di Isidore Bakanja, infaticabili artefici del dialogo e coraggiosi agenti di pace. Attorno ai vostri pastori, contribuite con tutto il vostro dinamismo di battezzati all’unità e alla concordia, per il bene del continente africano! A voi tutti, cari fratelli e sorelle, concedo di tutto cuore la mia benedizione apostolica dicendovi buona sera e a domani!

 

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