Index   Back Top Print

[ EN  - IT ]

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AD UN GRUPPO DI LAVORO PROMOSSO
DALLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE

Sala del Concistoro - Venerdì, 18 novembre 1994

 

Eminenze, Eccellenze,
Signore e Signori
,

1. Sono grato alla Pontificia Accademia delle Scienze per aver organizzato questa sessione di studio sul tema: basi scientifiche della regolazione naturale della fertilità e problemi ad essa relativi. Desidero ringraziare il Professor Nicola Cabibbo, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, per il suo cordiale saluto. La vostra decisione di affrontare questo argomento è un’adeguata conseguenza della vostra precedente ricerca su popolazione e su evoluzioni demografiche mondiali. Invitando esperti altamente qualificati a condividere i risultati della sua ricerca, l’Accademia adempie ancora una volta il compito per il quale è stata fondata: fornire preziosi approfondimenti scientifici su temi di particolare interesse per la Chiesa e per la società.

2. Su invito dell’Accademia, state rivolgendo la vostra attenzione agli aspetti scientifici e tecnici delle questioni relative alla fertilità. La Chiesa vi è grata per questa opera in quanto essa “è la prima a elogiare e a raccomandare l’intervento dell’intelligenza in un’opera che così da vicino associa la creatura ragionevole al suo Creatore” (Paolo VI, Humanae vitae, 16). La vostra ricerca comune permetterà di apprezzare meglio i significativi progressi fatti nell’ambito della conoscenza e della comprensione del ciclo della fertilità femminile. Questa conoscenza aiuterà le coppie a ottenere o a evitare gravidanze. Dovrebbe risvegliare l’interesse generale il fatto che gli scienziati sono stati in grado di dimostrare, mediante studi accurati e l’aiuto di molte coppie sposate, che i metodi naturali di regolazione della fertilità, o di pianificazione familiare, sono affidabili ed efficaci, anche nei casi di cicli ovarici molto irregolari. I risultati di questa ricerca, comunicati alle coppie, possono aumentare le loro possibilità di scelta e quindi offrire ai mariti e alle mogli l’opportunità di prendere decisioni importanti in modo libero e responsabile, in un dialogo interpersonale rispettoso dell’integrità di entrambi e fedele alle loro convinzioni religiose e alla loro sensibilità culturale. Un tale dialogo può soltanto arricchire e approfondire la comunione tra coniugi.

3. La Chiesa constata con soddisfazione i progressi fatti nell’ambito della conoscenza della biologia umana e dei ritmi della fertilità femminile (cf. Ivi, 35). Essa considera questi temi molto importanti poiché l’espressione sessuale dell’amore come atto specificatamente umano riguarda il significato autentico della vita e la dignità degli individui. La cultura contemporanea si occupa della sessualità in modo riduttivo, non in armonia con una visione integrale della persona umana. L’amore di un uomo e di una donna deve essere compreso nel suo pieno significato, senza dissociare i vari aspetti - spirituale, morale, fisico e psicologico - che lo compongono. Ignorare una qualsiasi di queste dimensioni dell’amore, significa mettere seriamente a repentaglio l’unità della persona. L’adozione dei metodi naturali di pianificazione familiare aiuta le coppie a comprendere i principi normativi della loro attività sessuale che derivano dall’autentica struttura delle loro persone e della loro relazione.

4. Di fatto, possiamo individuare nel sistema riproduttivo del corpo un’indicazione del disegno del Creatore. La conoscenza della sessualità umana e del sistema riproduttivo aiuta le coppie sposate a scoprire la dimensione sponsale del corpo e il posto che occupa nel disegno di Dio (cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 31). Una tale prospettiva consente una comprensione della essenziale differenza morale che intercorre tra quei metodi che interrompono artificialmente un processo di per sé aperto alla vita e altri metodi, basati su una conoscenza ancor più profonda dei ritmi biologici del corpo umano, che reputano la sessualità inseparabile dalla comunione fra le persone e dal dono della vita. Infatti, l’atto coniugale ha di per sé un significato completo; esso coinvolge l’individuo in modo tale che le esperienze di comunione e di apertura alla vita non possano essere separate. Quando vengono adottati metodi naturali, il corpo è considerato espressione della natura profonda della persona, mentre la separazione dei diversi aspetti della sessualità umana in un particolare atto porta a considerare il corpo come un oggetto esterno che il soggetto usa in un modo che nega un proposito fondamentale dell’atto stesso e dunque implica una negazione dei valori essenziali del rapporto interpersonale della coppia. L’adozione dei metodi naturali contribuisce a un’apertura e a una maggiore sensibilità reciproche dei coniugi. Essa costituisce anche un modo per sviluppare l’interdipendenza e la sollecitudine reciproca, attraverso il rispetto per i ritmi psicologici e biologici dell’altra persona.

5. Da questa illustre Assemblea desidero lanciare un appello ai responsabili del mondo affinché rendano disponibili i mezzi necessari per la ricerca e l’educazione nell’ambito dei metodi naturali di pianificazione familiare. Infatti, facilitare l’accesso a metodi che rispettino le convinzioni etiche delle coppie è dovere degli Stati e delle Organizzazioni Internazionali che riconoscono il principio di libertà di coscienza. In questa importante area del comportamento umano, che ha anche un’influenza diretta sullo sviluppo sociale, è in gioco il futuro dell’uomo e della società. Poiché la lotta contro il sottosviluppo e la soluzione delle questioni demografiche ad esso connesse, hanno un alleato e non un nemico nei metodi che rafforzano il rispetto per la dignità umana. La società intera trarrà grande beneficio dall’attenzione rivolta a questi metodi.

6. Sono grato a tutti voi per la vostra collaborazione con la Santa Sede. Attraverso voi devo anche ringraziare ed incoraggiare tutti coloro, inclusi gli innumerevoli volontari, che operano con pazienza e con particolare abilità pedagogica per far sì che le coppie si abituino ai metodi naturali di pianificazione familiare e imparino a farne uso. Sono anche a conoscenza degli sforzi fatti per educare i giovani nella loro vita emotiva e nella loro sessualità come preparazione essenziale al matrimonio. Questa educazione spesso li porta a contrastare le opinioni contemporanee in materia di sesso e di rapporti umani. Essi devono comprendere chiaramente le ragioni profonde che sottendono la loro scelta.

Affido al Signore la vostra ricerca che permetterà importanti progressi da presentare alla comunità scientifica internazionale come un servizio essenziale allo sviluppo integrale degli individui e delle coppie. Su di voi, sui vostri collaboratori e sui membri delle vostre famiglie, invoco le abbondanti benedizioni di Dio Onnipotente.

 

© Copyright 1994 -  Libreria Editrice Vaticana

 



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana