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VIAGGIO APOSTOLICO NELLA REPUBBLICA CECA E IN POLONIA

SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI AL TERMINE DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Skoczów (Polonia) - Lunedì, 22 maggio 1995

 

“Celebrate il Signore, perché è buono; perché eterna è la sua misericordia” (Sal 118, 1).

Al termine di questa solenne Eucaristia celebrata a Skoczów, luogo di nascita di san Jan Sarkander Martire – seguendo l’esortazione del Salmista del Signore – desidero rendere grazie innanzitutto alla Divina Provvidenza per il dono di questa visita in Terra Patria e per il dono della comune preghiera con i miei connazionali, con la Chiesa di Bielsko-Żywiec e con tutta la Chiesa che è in Polonia, qui presente nelle persone dei suoi Vescovi.

Abbraccio con lo sguardo dell’anima tutta la mia amatissima Patria. Mi rallegro, Fratelli e Sorelle, di tutti i vostri successi. La libertà riacquistata ha destato nella Nazione tante buone iniziative. Al tempo stesso, so quanto siano alti a volte i costi delle trasformazioni in atto. So che, purtroppo, essi toccano nel modo più doloroso i più poveri e i più deboli. La disoccupazione e l’impoverimento delle famiglie stanno diventando una vera piaga sociale. Spero, spero fermamente, però che i miei connazionali ritrovino in sé sufficiente saggezza, forza e perseveranza per far fronte a questi problemi. Spero che vinca lo spirito di concordia, di fraterna collaborazione, di autentica sollecitudine per il bene della Repubblica. E proprio questo auguro alla mia Patria!

Guardo la Chiesa in Polonia, una Chiesa che da mille anni condivide fedelmente le sorti della Nazione, che con spirito di sacrificio serve questa Nazione e che costantemente ne rivendica i diritti. Anche oggi! Questa è una Chiesa che nel Sinodo Plenario, si pone in ascolto della voce dello Spirito Santo, cercando le vie della nuova evangelizzazione; una Chiesa che si sta preparando al Giubileo del 1000 anniversario della morte di sant’Adalberto Martire, Patrono della Polonia, ed anche al Congresso Eucaristico Mondiale, che si terrà a Breslavia, nel 1997.

In questo momento tuttavia voglio soprattutto rivolgermi alla giovane Chiesa di Bielsko-Żywiec. Saluto insieme con il Vescovo Taddeo e il Vescovo ausiliare Janusz il Popolo di Dio della Diocesi, i pastori – a molti di essi, ho conferito il sacramento dell’Ordine come Metropolita di Cracovia – saluto le famiglie religiose maschili e femminili, tutti i seminaristi. Il mio pensiero corre verso le famiglie, che sono delle autentiche “chiese domestiche”, verso gli ammalati e i sofferenti, verso le persone sole ed abbandonate. Tutti abbraccio con la mia preghiera.

Mentre termina questo incontro eucaristico, voglio esprimere nei riguardi della Chiesa di Bielsko-Żywiec e nei riguardi della Chiesa in tutta la Polonia il mio più sentito grazie! Grazie per l’invito a questa solenne preghiera di ringraziamento per il dono della canonizzazione di san Jan Sarkander. Grazie per la splendida cornice liturgica di questa preghiera. Ringrazio tutti coloro che, per conto della Chiesa, hanno reso vari tipi di servizio, ringrazio le autorità provinciali e cittadine di Bielsko-Biała e di Skoczów per la benevola collaborazione, ringrazio pure le autorità dello Stato, gli operatori della televisione, della radio e della stampa, i servizi d’ordine, l’esercito e la polizia – tutti coloro che in qualunque modo hanno contribuito ad un favorevole svolgimento di questa visita. Di tutto cuore dico a tutti ancora una volta grazie!

Una speciale parola di ringraziamento rivolgo ai miei Fratelli nell’Episcopato non solo della Polonia ma anche dei Paesi limitrofi.

Ringrazio il Signor Presidente per la sua presenza, ed anche il Signor Primo Ministro come pure i rappresentanti delle autorità statali e locali di Bielsko-Biała e di Skoczów.

Guardo a voi, cari fratelli e sorelle, guardo a voi qui riuniti così numerosi, che avete affrontato la fatica del viaggio – spesso lungo e faticoso – alcuni di voi sono venuti addirittura dalla Bielorussia – rendendo in questo modo testimonianza della vostra fede. Grazie per la vostra presenza! Vedo molti giovani. Ne sono molto lieto poiché essi sono la speranza della Chiesa, la sua giovinezza e la speranza. Vi saluto cordialmente! Saluto i rappresentanti dei movimenti e delle associazioni cattoliche, che oggi in Polonia si sviluppano con tanto dinamismo. Sulle vie della nuova evangelizzazione la Chiesa tanto conta su di voi!

Ci troviamo poco distanti dal confine tra la Polonia e la Boemia e Moravia – da dove questa volta sono arrivato. Desidero proprio da qui, dalla terra natale di san Jan Sarkander, salutare cordialmente i nostri Fratelli Cechi e Moravi. La canonizzazione di san Jan svoltasi ieri a Olomouc in Moravia e che oggi ha il suo epilogo con il ringraziamento a Skoczów, ha dimostrato che anche i santi hanno la loro parte nella costruzione dell’Europa – di un’Europa unita sul fondamento dei valori cristiani, dai quali s’è sviluppata tutta la cultura europea.

Non posso far a meno di menzionare infine l’incontro che ha avuto luogo prima della S. Messa, nella chiesa evangelica della Santissima Trinità a Skoczów. Là mi sono incontrato con i nostri fratelli e sorelle della comunità della Chiesa evangelica-luterana per una breve preghiera in favore dell’unità dei cristiani. Nel contesto della canonizzazione non poteva mancare un tale incontro. Ne voglio ringraziare cordialmente il Vescovo PaweL Anweiler, Pastore della Diocesi di Cieszyn.

Cari Fratelli e Sorelle! Tra poche ore il Papa lascerà la Polonia per far ritorno a Roma. Vorrei però che vi ricordaste che con il pensiero e col cuore vi sono accanto e i problemi della mia Patria immutabilmente li tratto come propri. Le vostre gioie sono le mie gioie, e le vostre preoccupazioni – le mie preoccupazioni. Nel momento del congedo desidero chiedervi di continuare a sostenermi con le vostre preghiere, affinché possa servire Cristo e la sua Chiesa a misura dei bisogni dei tempi in cui ci è toccato di vivere.

E adesso, nell’ora dell’Angelus Domini o del Regina Caeli volgiamo il nostro sguardo verso Maria, Madre della Chiesa e nostra Madre e Regina. San Jan Sarkander nutrì per lei un amore particolare. Fu presso di Lei, a Jasna Gora, che cercò conforto spirituale quasi alla vigilia del suo martirio. Può darsi che proprio lì, davanti all’Icona di Jasna Gora, abbia impetrato per sé la grazia del martirio. Anche noi vogliamo affidare alla Madre di Dio tutti i “misteri gioiosi” e i “misteri dolorosi” della Patria e nostri personali, cantando l’antifona mariana pasquale: “Regina dei cieli, rallegrati, alleluia!”.

 



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