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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE CAPITOLARI DELL’UNIONE ROMANA
DELL’ORDINE DI SANT’ORSOLA

Giovedì, 12 ottobre 1995

 

Care Sorelle Orsoline,

1. Con gioia vi accolgo in occasione del vostro Capitolo generale. Rivolgo un cordiale saluto ad ognuna di voi e in particolare alla vostra Priora generale, Suor Colette Lignon. Il mio pensiero in questo momento va alle numerose comunità del vostro Istituto sparse nei cinque Continenti. Ringrazio il Signore per la vostra presenza nella Chiesa e gli chiedo di aiutarvi a compiere fruttuosamente la vostra missione di “Figlie di Sant’Angela, di fronte alle sfide del mondo, alle soglie del XXI secolo” come dice il tema delle vostre riunioni capitolari.

Siate figlie fedeli di Sant’Angela Merici, trovando una rinnovata ispirazione nel carisma della vostra fondatrice. La sua esperienza spirituale ed ecclesiale si è svolta nell’Italia della prima metà del XVI secolo. Ma le sue intuizioni centrali rimangono ancora essenziali per voi. Cristo era per Angela il centro di ogni cosa: ella si era consacrata a lui con la totalità del cuore. E aveva compreso che Cristo è la via sulla quale bisognava accompagnare le adolescenti per aiutarle a maturare, come gli aveva suggerito in gioventù la sua visione della scala di Giacobbe: aveva visto salire verso il cielo assieme agli angeli, un gran numero di ragazze.

La sua opera rispondeva ad un bisogno particolarmente sentito in quell’epoca e sempre attuale: infatti, durante il Rinascimento, come oggi, era diffuso un certo neo-paganesimo e oggi l’influenza dei media rafforza questa tendenza. E quindi ancora più importante portare avanti un serio lavoro di formazione, soprattutto nei confronti delle giovani chiamate ad avere un ruolo decisivo nella società, a cominciare dalla loro funzione all’interno di quella cellula vitale che ancora rimane la famiglia.

2. Questo ci porta al secondo aspetto del vostro tema: essere Orsoline vuol dire essere, come Angela e, seguendo lei, “in missione, di fronte alle sfide del mondo”. Quali sono le sfide del mondo contemporaneo? Il Concilio Vaticano II si è espresso chiaramente nella Costituzione Gaudium et Spes di cui celebreremo il trentesimo anniversario il mese prossimo. Il Magistero pontificio non ha cessato di riprendere e di precisare questo insegnamento negli ultimi anni, al fine di illuminare la missione della Chiesa attraverso i rapidi mutamenti della nostra epoca.

Care Sorelle, vorrei ripetervi le sfide urgenti che si presentano nei campi in cui siete chiamate ad operare. Penso all’indifferenza verso l’esperienza religiosa, un’indifferenza che non ha niente di naturale ma che deriva da condizionamenti culturali; penso alla confusione che regna nel campo dei valori morali, cosa che rischia di ridurre sempre di più la capacità di discernere con obiettività ciò che è bene e ciò che è male; penso alla crisi della famiglia e alle contraddizioni che constatiamo nel campo della salvaguardia e della promozione della vita umana.

Come sapete, la Chiesa è impegnata su questi fronti. Io stesso, più volte e soprattutto quest’anno, ho ribadito che le donne hanno un ruolo determinante nel raccogliere queste sfide. E dunque evidente che, in questa situazione sociale, culturale e ecclesiale, la testimonianza di Sant’Angela Merici e delle sue figlie spirituali conserva tutto il suo valore. Lo sviluppo del vostro Istituto in tutto il mondo vi invita a fare l’analisi di questi problemi in modo concreto e ad impegnarvi a trovare le riposte nelle varie situazioni in cui vi trovate a lavorare. Non c’è dubbio, comunque che le grandi sfide riguardano oggi l’intero pianeta e che lavorare per la promozione delle giovani generazioni a partire da un progetto cristiano integrale, vuol dire lavorare per il bene di ogni essere umano e di tutta l’umanità.

3. Il tema del vostro Capitolo comprendeva un terzo aspetto: la vostra responsabilità nei confronti della generazione che sta per superare la soglia, ormai prossima, del XXI secolo. Care Sorelle, vi esorto ad affrontare nella fede e nella speranza cristiana questo momento importante per la nostra storia e a vedere in esso un richiamo della Provvidenza, un invito a lavorare con rinnovato ardore nella vigna del Signore, per il suo Regno di giustizia, di amore e di pace.

In questo contesto, vorrei incoraggiarvi a proseguire con entusiasmo il vostro compito educativo. Davanti alle sfide che il mondo presenta alle soglie dell’anno 2000, Angela Merici rifarebbe senz’altro con voi la scelta che fece a metà del secondo millennio, sceglierebbe cioè di consacrarsi a Cristo e, in suo nome, alle giovani generazioni, affinché gli uomini e le donne del XXI secolo siano saldi nella fede, nella speranza e nella carità e, formati alle virtù evangeliche, sappiano portare avanti bene il loro ruolo nella famiglia e nella vita professionale.

Vorrei concludere innalzando al Signore una preghiera particolare, per intercessione della Vergine Santissima, di Sant’Orsola e di Sant’Angela Merici: lo Spirito Santo vi illumini nella vostra scelta, vi dia la forza di metterla in opera per la gloria di Dio e vi ricordi che Dio è glorificato, grazie al mistero pasquale di Cristo, nell’uomo vivo. Affinché la grazia del Signore vi accompagni e vi sostenga sul vostro cammino, vi dò di tutto cuore la Benedizione Apostolica, sia a tutte voi che a tutte le comunità dell’Unione romana dell’Ordine di Sant’Orsola.

 

© Copyright 1995 - Libreria Editrice Vaticana

 



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