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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN CAMERUN, SUD AFRICA E KENYA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto internazionale «Jomo Kenyatta» di Nairobi (Kenya)
Lunedì, 18 settembre 1995

 

Sua Eccellenza Signor Presidente,
Membri del Governo,
Caro Cardinale Otunga
Cari Fratelli Vescovi,
Caro Popolo del Kenya,

1. Ringrazio Dio Onnipotente, la cui meravigliosa Provvidenza mi ha permesso di tornare per la terza volta nel bellissimo Kenya. La ringrazio, Signor Presidente, per le Sue cordiali parole di benvenuto. Saluto le autorità civili, nella cui presenza scorgo un segno di amicizia e del nostro comune desiderio di servire il benessere di tutti i kenioti. Con sincera stima saluto l’intera Nazione: tutti i suoi popoli nella ricca varietà della propria origine e cultura. Grato per il calore della vostra tradizionale ospitalità, vi dico: Wananchi wote, wananchi wote wapenzi (Caro popolo, mio carissimo popolo!).

2. Questo mio viaggio in Africa è una celebrazione della Sessione Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Quell’importante incontro ha riaffermato l’impegno della Chiesa Cattolica alla propria missione spirituale e umanitaria in questo Continente. Quale Pastore universale della Chiesa Cattolica, ho desiderato venire in Africa in questo momento al fine di esortare i miei fratelli e le mie sorelle nella fede a rimanere fedeli al Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo e ad accogliere con inesauribile generosità la sfida che il Sinodo propone: una nuova evangelizzazione, in un nuovo spirito di servizio ai popoli di questo Continente. È quindi con una gioia particolare che saluto il Cardinale Otunga, i miei Fratelli Vescovi del Kenya, e i rappresentanti delle Conferenze Episcopali dell’Africa Orientale. Soprattutto, sono ansioso di incontrare il clero, i religiosi e i laici nell’atto più sacro del nostro culto: la celebrazione della Santa Eucaristia.

3. Vengo come amico del Kenya: come chi è vicino alle aspirazioni, alle prove e ai successi di tutti i kenioti, senza distinzioni.

Nel compiere la propria missione spirituale, la Chiesa promuove e difende la dignità, la libertà e il progresso della persona umana. Essa lo fa concretamente attraverso le sue numerose scuole e progetti educativi, le proprie istituzioni caritative, sanitarie e sociali, tutti i suoi sforzi volti a promuovere il progresso sociale. La Chiesa in Kenya, sotto la guida dei Vescovi, ha una solida storia di servizio al bene comune, e sono certo che, per il bene della Nazione, tutti desiderano elevare il livello della fiducia e della cooperazione reciproche.

4. Cari amici, sono ben consapevole dell’importanza che il Kenya, e Nairobi in particolare, riveste quale centro commerciale, di comunicazioni, di educazione e di cultura, e quale sede di molte organizzazioni ed agenzie internazionali per tutta l’Africa. Vengo come chi è profondamente preoccupato per il destino dei popoli dell’Africa. L’Africa si trova a un crocevia. I suoi popoli e i loro governanti sono chiamati a far ricorso a tutta la loro saggezza nel difficile e urgente compito di promuovere uno sviluppo che non sia solamente economico e materiale, ma che comporti l’edificazione di una civiltà basata sul rispetto per tutti i membri della società, per i loro diritti e le loro libertà, così come per la natura spirituale di ciascuna persona; una civiltà fondata sulle migliori tradizioni di questo Continente, che privilegi le persone sulle cose; una civiltà che promuova la comprensione, l’armonia e la cooperazione, e non le tendenze alla divisione. L’unità e la solidarietà sociali nella maggior parte dei casi, non sono facili. Sono infatti rese ancor più difficili quando si permette alle divisioni etniche, politiche e sociali di soffocare l’anelito alla vera pace che dimora nei cuori dei popoli.

La Chiesa è un’alleata di quanti operano per un’Africa migliore. Essa continuerà a mostrare il cammino dell’armonia e della pace, poiché il Vangelo dice: “Beati gli operatori di pace” (Mt 5, 9). Essa farà tutto quanto in suo potere per difendere i poveri, i deboli e quanti non hanno voce, poiché sono “beati quelli che hanno fame e sete della giustizia” (Mt 5, 6). Il Sinodo per l’Africa, che sono qui a celebrare, è un dono provvidenziale alla Chiesa e a tutta la società africana. Il Sinodo esorta la Chiesa a rafforzare in tutti gli africani la speranza dell’autentica liberazione. La nostra fiducia che ciò sia possibile si basa sulla promessa di Dio, che ci assicura che la nostra storia attuale non è chiusa in se stessa, ma è aperta al potere di trasformazione della grazia e dell’amore di Dio (cf. Ecclesia in Africa, 14).

Invocando le Sue abbondanti benedizioni su tutti voi, vi ringrazio per la vostra cordiale accoglienza.

Vi sono molto grato per questa meravigliosa accoglienza, molto sentita, molto cordiale. Vi ringrazio tanto.

 



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